50 anni fa la DS: cosa ne pensavano gli ITALIANI ?

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50 anni fa la DS: cosa ne pensavano gli ITALIANI ?
« il: Luglio 28, 2005, 10:25:05 am »
Oggi vorrei darvi uno spunto di discussione diverso dal solito.
1955: viene presentata la DS a Parigi. Noi siamo abituati a sentire i commenti dell’epoca tratti da cronache dell’epoca, tutte francesi, tutte molto di parte. Ricordiamoci che la guerra era finita appena da 10 anni, l’antagonismo fra le nazioni, lo spirito, l’orgoglio di sentirsi migliori del vicino di confine erano sentimenti ancora normali in Europa.
Grazie ad Andrea, appassionato di storia contemporanea, ho potuto recuperare un articolo del settimanale italiano “EPOCA”, numero uscito il 16 Ottobre 1955, dove è presente un articolo sul salone di Ginevra. La prima metà dell’articolo e TUTTE le fotografie riguardano SOLO la DS19. Ma come può parlare un cronista italiano (Piero Farnè) di una novità francese? Ovviamente tenendo sempre presenti le nostre Fiat, Alfa, Lancia. E leggete un po’ di Pinin Farina chiamato a giudicare la linea della DS...


Parigi. Ottobre 1955
La nuova Citroen DS 19 era appena stata presentata pubblicamente al salone, che cominciò a circolare la prima barzelletta sul suo conto. Pare - dicevano nei vari stands quelli che avevano raccolto la storiella e si divertivano a diffonderla - che il diplomatico francese incaricato di convincere Ben Arafa (n.d.r: sovrano del Marocco inviso ai francesi)  a lasciare il trono gli abbia fatto ogni genere di proposte. Dapprima gli avrebbe assicurato ogni assistenza in esilio, poi gli avrebbe assicurato una successione di suo gradimento, infine gli avrebbe garantito mogli, denaro e ogni genere di prebende. Ma Ben Arafa resisteva. Finché il diplomatico avrebbe tirato fuori l'asso dalla manica insinuando: « Le farò vedere finalmente la nuova Citroen ».
La seconda Casa francese (la prima per importanza e numero di operai è la Renault) aveva allo studio da almeno dieci anni questa sua creatura e la stampa l’aveva preannunciata da quattro. Intendiamoci, i dirigenti della Citroen non avevano fatto alcun comunicato ufficiale ma non avevano nemmeno smentito le voci ammettendo così che qualcosa di vero c’era. L’attesa era più che ansiosa e giustificata, anche perché nessun disegno, nessuna foto, nessuna indiscrezione erano usciti dagli stabilimenti parigini. La barzelletta di Ben Arafa sta appunto a dimostrare che riuscire a vedere la nuova auto prima del salone era impresa impossibile.
Questa Citroen è la terza novità perla tecnica automobilistica del dopoguerra, limitatamente al nostro continente, visto che agli americani la produzione di serie su vetture sino a « due litri » non interessa.
La Citroen DS 19 è partita da una delle tre aspirazioni della clientela europea; aspirazioni che riflettevano i mezzi e le esigenze di altrettanti strati di popolazione: la 500-600, la 1100-1200, la 1900-2000. Necessità inferiori a questi tre tipi venivano assolte nel frattempo, per la motorizzazione, dalle Case di motorscooters che prendevano il ciclista per portarlo verso la motocicletta.
Ma proprio rifacendosi ai tipi italiani, la marca francese stabilisce a sua volta vantaggi e meriti indiscutibili. A parte il fatto che motore e rifinitura della Citroen non saranno mai sul piano delle vetture che tuttora escono a Milano e a Torino, va detto che una 1911 cmc. con cinque posti comodi, con tutte le innovazioni tecniche presentate e applicate in serie, col prezzo di 930 mila franchi, è una specie di miracolo.
<Come trova questa Citroen? che cosa ne pensa?> Tutti pongono queste domande a Parigi. Lo chiedono anche quelli che l’hanno vista al Salone. Il che significa che la novità non ha convinto tutti e ha lasciato perplessi. Non si tratta, infatti, di una creazione che ottenga consensi unanimi come taluno ha voluto far credere. Chi si intende di automobili può dire sinceramente che le innovazioni meccaniche hanno impressionato indiscutibilmente. Tra le macchine di serie la DS 19 è all’avanguardia e costringerà molte Case a riflettere, ad aggiornarsi, a intraprendere studi e realizzazioni. Lo slogan lanciato in proposito dalla stessa marca è giusto e indovinato: <Elle travaille toute seule pours vous» come dire:
<Da sola, senza alcuna vostra fatica, lavora per voi>. Si conduce in <punta di dita », ma non per il volante assai originale e discutibile perché ridotto a un cerchio. Il motore é derivato dalla già conosciuta 4 cilindri alla quale è stato aumentato il rapporto di compressione e modificata la testata del carburatore: in totale i cavalli di potenza sono 75: normali per una simile cilindrata ma parecchi per una Casa tradizionale come la Citroen. La marca di Quai de Javel, che aveva cominciato nel 1949 a costruire i primi pezzi in tutta segretezza (nemmeno gli operai sapevano di che si trattava poiché lavoravano distaccati e a volte rifacevano lo stesso pezzo venticinque volte) si è mantenuta fedele alla tradizione almeno nell’impostazione del motore e nella trazione anteriore e cioè del « tutto avanti ». Il telaio è a piattaforma con longaroni laterali in lamiera saldata: la carrozzeria autoportante conferisce rigidità al complesso. Interessantissimi invece i freni a disco sulle ruote anteriori, a tamburo su quelle posteriori. Dopo i freni alettati e detti T. I. dell’Alfa, questa novità francese dovrebbe conferire una sicurezza eccezionale.
Impostazione originale e basilare: la frizione automatica con comando idraulico. Sparisce quindi uno dei tre pedali per la guida poiché innesto e disinnesto delle marce avvengono liberamente. Il pilota avrà un maggior equilibrio di sicurezza agendo con un piede sull’accelerazione e con uno sui freni. Si dirà che roba del genere l’hanno già mostrata gli americani, ma qui si tratta di una vettura di serie a nemmeno un milione di franchi e, quel che più conta, nella povera Europa. Consumo: dieci litri per cento chilometri, velocità massima 140 orari (ci si è tenuti sulla normalità poiché sulle strade italiane o francesi i 160 o i 180 sono inutili salvo lo slancio per i sorpassi). Le sospensioni dovrebbero dimostrarsi ottime anche perché in materia la Citroen vanta una esperienza pratica più che notevole. Altra soluzione ardita: i servocomandi generalizzati a quasi tutti gli organi. Insomma, un grosso passo avanti in materia meccanica.
Quanto alla linea, qui casca l’asino e cioè vengono le discussioni. Si rimane di stucco davanti a questa DS 19 se si pensa che la Citroen, produttrice di vetture tecnicamente apprezzabilissime, era una delle più antiestetiche e tradizionaliste. Di colpo, lo stile si è riversato verso il moderno: noi eravamo con Pinin Farina quando abbiamo osservato questa vettura e il più noto carrozziere del mondo ha commentato: « Non è proprio una bella vettura, è interessante e soprattutto si poteva sviluppare meglio il criterio ispiratore ». In realtà la parte anteriore (dove, oltre al motore, trova sede anche la ruota di scorta) sembra derivare decisamente dalla Studebaker «speedster». Anche lateralmente, man mano che la linea si allontana dai soliti tipi francesi, c’è una cupola dal segno duro (la cupoletta è apribile e in materia plastica). La parte posteriore è la più armonica e luminosa e contiene molto bagaglio.
In campo francese il « colpo Citroen» ha prodotto una certa sensazione anche perché, con perfetta scelta di tempo, quelli della Citroen l’hanno lanciato in un salone senza novità nazionali. Le altre Case, infatti, espongono macchine modificate e non scendono di prezzo visto che la DS 19 farà sentire il peso in campo commerciale solo tra un anno o due. Certo che le vetture a cilindrata media dovranno armarsi e partire alla riscossa.

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Offline hal9000

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Re: 50 anni fa la DS: cosa ne pensavano gli ITALIANI ?
« Risposta #1 il: Luglio 28, 2005, 10:47:56 am »
Pininfarina in quell'accasione, secondo me, e' schiattato di invidia pensando di non averla disegnata lui...[8D]

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Offline serpiko

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Re: 50 anni fa la DS: cosa ne pensavano gli ITALIANI ?
« Risposta #2 il: Luglio 28, 2005, 12:13:12 pm »
Non credo...
Diciamo pure che è stata una macchina di forte impatto, e come tutti i forti impatti ha avuto bisogno d'essere digerito, ponderato, meditato...

Sono convinto che in molti siano rimasti perplessi di fronte all'enorme diversità della Dea, soprattutto in un paese come l'Italia legato a un retaggio automobilistico d'estetica diametralmente opposto...

C'è voluto un po', ecco tutto: i colpi di genio non sempre possono apparire chiari a tutti.

Re: 50 anni fa la DS: cosa ne pensavano gli ITALIANI ?
« Risposta #3 il: Luglio 28, 2005, 02:25:04 pm »
Concordo con Serpiko. In quegli anni l'impatto della Dea dev'essere stato paragonabilea a quello dello Shuttle. E Pininfarina, autore di pregevoli disegni avanguardistici, viaggiava sul linee d'onda decisamente diverse, come ingombri, angoli, motirizzazioni e prezzi!

Re: 50 anni fa la DS: cosa ne pensavano gli ITALIANI ?
« Risposta #4 il: Luglio 28, 2005, 07:01:52 pm »
quote:
Non credo...
Diciamo pure che è stata una macchina di forte impatto, e come tutti i forti impatti ha avuto bisogno d'essere digerito, ponderato, meditato...

Sono convinto che in molti siano rimasti perplessi di fronte all'enorme diversità della Dea, soprattutto in un paese come l'Italia legato a un retaggio automobilistico d'estetica diametralmente opposto...

C'è voluto un po', ecco tutto: i colpi di genio non sempre possono apparire chiari a tutti.

Originariamente inviato da serpiko - 28 lug 2005 :  12:13:12




Quoto appieno, caro serpiko! Non credo che Pinin si schiattato, ma come lui stesso dice, apprezza il risultato! Certo, a distanza di tanti anni è facile criticare gli scettici ma all'epoca....
Inoltre, leggendo il topic di admin ho avuto conferma che non sono l'unico a pensare ad una vaga somiglianza con la Speedster dell'americana Studebaker: Anche quella fu una vettura "di rottura" almeno per quanto riguarda lo stile, anche se con una meccanica fin troppo semplice.
Salutii a tutti
Raffaele

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Offline Squonk!

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Re: 50 anni fa la DS: cosa ne pensavano gli ITALIANI ?
« Risposta #5 il: Luglio 28, 2005, 08:09:48 pm »
quote:

C'è voluto un po', ecco tutto: i colpi di genio non sempre possono apparire chiari a tutti.

Originariamente inviato da serpiko - 28 lug 2005 :  12:13:12



parecchio tempo fa mi capitò sotto mano un vecchio quattroruote con una prova su strada di una DS (non ricordo il modello...), l'esteticaa strappò la sufficienza [:0]
Ciao Squonk!,
in quello che fai vedo lo spirito che mi anima quando c'è da recuperare una DS, sei - senza offesa - un Diessaro ( con lo stesso senso che ha per i gatti la Gattara).

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Offline MarioCX

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Re: 50 anni fa la DS: cosa ne pensavano gli ITALIANI ?
« Risposta #6 il: Luglio 28, 2005, 09:18:31 pm »
A me Pinin Farina sta antipatico.
E pure il figlio Sergio non lo posso vedere.
Con quell'aspetto da notabilato italico anni '60...da "cumenda", come l'utenza a cui erano destinate  le Lancia che uscivano con la loro firma.
E che poi in realtà le disegnavano oscuri artgiani...vedere numero di "Granturismo" primo trimestre 2005.
Già...le Lancia...automobili da "lei non sa chi sono io", detto proprio con la faccia dell'arroganza ministeriale, così simile a quella del vecchio Pinin.
Pace all'anima sua.
Le Lancia: cassonacci seriosi per le famiglie di quella "mezza-classe" che non poteva permettersi una vera auto di lusso, ma ci teneva a distinguersi da chi stava appena un gradino sotto.
Detesto le Lancia e chi ci va sopra.
Scusate lo sfogo.
Non discutere mai con un idiota, ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza. Oscar Wilde (Dublino 1854 - Parigi 1900)

Re: 50 anni fa la DS: cosa ne pensavano gli ITALIANI ?
« Risposta #7 il: Luglio 28, 2005, 11:20:06 pm »
basta pensare alle reazioni che provocanno le nuove BMW o Renault.
 

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Offline FabioC

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Re: 50 anni fa la DS: cosa ne pensavano gli ITALIANI ?
« Risposta #8 il: Luglio 28, 2005, 11:50:11 pm »
Caro Mario,
Questa volta hai esagerato. Le Lancia, quelle che uscivano da Chivasso (firmate da Vincenzo Lancia), non sono mai state dei cassonacci; nemmeno apprezzo il commento di auto di mezza classe, dal momento che il prezzo le collocava al livello delle blasonate avversarie. Non sono auto di lusso, inteso come ostentazione, ma sono state oneste auto di categoria non eccelsa ma nemmeno media, ben finite, progettate per durare.
Te lo dice uno che in garage ha un cassonaccio. Con tutto il bene che voglio alla Dea, se devo essere onesto, la Flavia milleotto è una più che degna alternativa ed il suo quattro cilindri a sogliola, non lo si sente nemmeno in moto, mentre per non sentire il Becchia ci vuole un sordo...

Fabio
« Ultima modifica: Luglio 29, 2005, 12:11:04 am da FabioC »
Servus

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Offline serpiko

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Re: 50 anni fa la DS: cosa ne pensavano gli ITALIANI ?
« Risposta #9 il: Luglio 29, 2005, 09:11:02 am »
Secondo me tutte le auto da "commenda" si portano dietro l'antipatia di chi le guidava con arroganza: sostanzialmente oggi ce l'abbiamo con le tedesche esclusivamente per questo motivo, non certo per peculiarità derivanti dai singoli modelli.

Ma le Lancia in particolare non le trovo affatto dei cassonacci... Anzi!
Le berline Lancia viste nel contesto italiano sono esattamente sullo stesso piano delle berline Citroen in Francia: auto di classe medio-alta non accessibili a tutti. La Fulvia berlina e la successiva Beta sono esattamente poste sul segmento in cui Citroen poco più tardi inserì la GS; la Flavia e la DS si commentano da sole... Infatti anche la DS era un'auto da commenda, e non dubito affatto che in Francia ci sia qualcuno che la vede esattamente come Mario vede la Flavia.

Solo che (tornando in tema...) la Dea ha rappresentato qualcosa che nessun'altra auto al mondo ha mai potuto eguagliare e, abbinata all'onda d'urto della 2CV, ha creato per una moltitudine di appassionati un fenomeno di culto di questi modelli e del marchio Citroen che nemmeno il recente passato di luci e ombre della casa francese ha potuto in qualche modo intaccare.

Qualche esempio?
- Nè Lancia nè nessun altro hanno l'ICCCR, Utrecht e Le Mans...
- Fiat quest'anno ha festeggiato il 50° del suo simbolo, la 600 (quasi 3 milioni di vetture prodotte), con una manifestazione a Torino di alcune centinaia di veicoli; delle manifestazioni Citroen per la Dea (meno di 1,5 milioni di unità prodotte) si parla da tempo, a Parigi le iscrizioni hanno raggiunto quota 1500 vetture e sono ancora aperte...
- L'ultimo punto lo lascio per gli occhi della gente, per come mi osservano quando passo tutto tronfio sul mio cassone ad altezza variabile, per come s'interessano a quell'auto dalla forma belluina e dal fortissimo impatto emozionale...

E' questa la Citroen di cui vado orgoglioso!

[:hello]
« Ultima modifica: Luglio 29, 2005, 09:24:01 am da serpiko »

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Re: 50 anni fa la DS: cosa ne pensavano gli ITALIANI ?
« Risposta #10 il: Luglio 29, 2005, 09:19:23 am »
Rileggete con attenzione l'articolo: il redattore è rimasto seriamene colpito dalla vettura - pur con qualche riserva sulla linea, troppo nuova, troppo di rottura per essere digerita subito - ma ha paura di fare un articolo troppo esterofilo. Precisa tanto per partire che i motori alfa, fiat e lancia sono ineguagliabili, così come le rifiniture (e di certo qui a quell'epoca le Lancia erano avanti). Però poi descrive i particolari tecnici innovativi che lo hanno colpiti.
È interessante il fatto che secondo me non ha letto nemmeno un depliant citroen: semplicemente ha fatto delle domande su quello che vedeva: l'assenza del pedale frizione, i freni a disco (qui l'ammirazione è alle stelle: ricordiamo allora che l'Alfa ha inventato i tamburi alettati!). Nulla da dire sull'idraulica, e le sospensioni <<dovrebbero essere ottime>>, ma solo perchè la Citroën aveva già fama di curare questo aspetto.
Che articolo avrebbe scritto se avesse avuto la possibilità di farci un giro???

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Offline MarioCX

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Re: 50 anni fa la DS: cosa ne pensavano gli ITALIANI ?
« Risposta #11 il: Luglio 29, 2005, 10:04:43 am »
quote:
Caro Mario,
Questa volta hai esagerato. Le Lancia, quelle che uscivano da Chivasso (firmate da Vincenzo Lancia), non sono mai state dei cassonacci; nemmeno apprezzo il commento di auto di mezza classe, dal momento che il prezzo le collocava al livello delle blasonate avversarie. Non sono auto di lusso, inteso come ostentazione, ma sono state oneste auto di categoria non eccelsa ma nemmeno media, ben finite, progettate per durare.
Te lo dice uno che in garage ha un cassonaccio. Con tutto il bene che voglio alla Dea, se devo essere onesto, la Flavia milleotto è una più che degna alternativa ed il suo quattro cilindri a sogliola, non lo si sente nemmeno in moto, mentre per non sentire il Becchia ci vuole un sordo...

Fabio


Originariamente inviato da FabioC - 28 lug 2005 :  23:50:11


Oh...ma io adoro esagerare....
Non discutere mai con un idiota, ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza. Oscar Wilde (Dublino 1854 - Parigi 1900)

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Offline FeDeesse

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Re: 50 anni fa la DS: cosa ne pensavano gli ITALIANI ?
« Risposta #12 il: Luglio 29, 2005, 12:37:31 pm »
quote:
Precisa tanto per partire che i motori alfa, fiat e lancia sono ineguagliabili, così come le rifiniture (e di certo qui a quell'epoca le Lancia erano avanti). Però poi descrive i particolari tecnici innovativi che lo hanno colpiti.
È interessante il fatto che secondo me non ha letto nemmeno un depliant citroen: semplicemente ha fatto delle domande su quello che vedeva: l'assenza del pedale frizione, i freni a disco (qui l'ammirazione è alle stelle: ricordiamo allora che l'Alfa ha inventato i tamburi alettati!). Nulla da dire sull'idraulica, e le sospensioni <<dovrebbero essere ottime>>, ma solo perchè la Citroën aveva già fama di curare questo aspetto.
Che articolo avrebbe scritto se avesse avuto la possibilità di farci un giro???


Originariamente inviato da Admin - 29 lug 2005 :  09:19:23



Tutto vero. Sono d'accordo.
Secondo me gli Italiano rimasero molto affascinati da quest'auto ma le tasse per "portarsi a casa" una straniera erano un bel deterrente.
Poi stiamo parlando di una macchina di classe alta, non era ne una media ne una piccola... era stata progettata per i clienti "ricchi" del mercato.
Se potessi fare un paragone super partes, con la mia modestissima conoscenza del mondo delle auto d'epoca, direi che a livello di finiture, interni e cruscotto le lancia erano le migliori d'europa nella loro categoria fino al 70. Ecco affiancherei alla Lancia la mercedes, per qualità dei suddetti. In questo la citroen DS l'ho sempre vista inferiore.
Come linea, la DS la preferisco comunque anche alla (da me) molto ammirata Flaminia.  I motori..che dire... lo sapete già, io non riesco tutt'ora a digerire  il 4 cilindri della traction. Troppo spompo per la dea, troppo rumoroso per la dea, assetato, e poi quella rientranza....Naaaaa!

Però così è nata la dea e così ce la dobbiamo tenere...
Il "troppo bello" poi stufa no?
Qualche citroën.....

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Offline MarioCX

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Re: 50 anni fa la DS: cosa ne pensavano gli ITALIANI ?
« Risposta #13 il: Luglio 29, 2005, 06:57:42 pm »
Non voglio far polemica, ma mi domando se un giorno capirò come possano piacere le varie Fulvia, Flavia, Flaminia....
Berlinacce squadrate (per dirla con Moretti) che si fa fatica a capire qual'è il davanti e qual'è il di dietro...
Per Fedeesse: grazie al motore "spompo", ci giriamo ancora oggi tranquillamente.
Io con la dsuper faccio i 100 all'ora a 2000 giri...e chi me l'ammazza?
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Offline FeDeesse

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Re: 50 anni fa la DS: cosa ne pensavano gli ITALIANI ?
« Risposta #14 il: Luglio 30, 2005, 09:41:13 am »
quote:
Non voglio far polemica, ma mi domando se un giorno capirò come possano piacere le varie Fulvia, Flavia, Flaminia....
Berlinacce squadrate (per dirla con Moretti) che si fa fatica a capire qual'è il davanti e qual'è il di dietro...
Per Fedeesse: grazie al motore "spompo", ci giriamo ancora oggi tranquillamente.
Io con la dsuper faccio i 100 all'ora a 2000 giri...e chi me l'ammazza?

Originariamente inviato da MarioCX - 29 lug 2005 :  18:57:42



Ma certo, il discorso del motore è giusto. Però rifarlo per rifarlo mi sarebbe piaciuto rifare un 180cv.[:clap]
Per quanto riguarda il capire perchè piacciono le cose o non piacciono posso dirti che va a gusti, ognuno ha una forma mentis tale da apprezzare alcune cose o altre.[A:slurp]
Chissà quanti non apprezzano le citroen perchè il culo della macchina inizia alla fine del parabrezza...[:fiu]
Qualche citroën.....