di ritorno da new york

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Offline pg01

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di ritorno da new york
« il: Gennaio 07, 2010, 07:27:59 pm »
confesso che mi ha attirato da subito un'immagine vista forse in aeroporto della speciale sezione del Moma dedicata a gabriel orozco:



pensavo ad un lavoro di fotografia (l'autore è controverso un bel pò al limite dello sconcertante)

invece ci si trova di fronte ad una ds monoposto.



lo sconcerto per l'opera lascia in me parecchia curiosità e quasi finisco con il ringraziarlo per l'omaggio portato alla ns. amata.
I cimiteri sono pieni di persone insostituibili.
George Clemenceau

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Offline Martini

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Re: di ritorno da new york
« Risposta #1 il: Gennaio 07, 2010, 08:28:14 pm »
Ciao Pg, la vettura che hai fotografato l'abbiamo ammirata nel 2005 alla Fiac di Parigi in occasione della mostra dedicata ai cinquant'anni della DS. "Sconcertante" è limitativo ;-)





« Ultima modifica: Gennaio 07, 2010, 08:37:08 pm da Martini »

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Offline fa435

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Re: di ritorno da new york
« Risposta #2 il: Gennaio 07, 2010, 09:40:27 pm »
nel garage ne posso mettere altre 3 cosi [:D] [:D] [:D] [:D] [:D] [:D]

Re: di ritorno da new york
« Risposta #3 il: Gennaio 07, 2010, 09:45:43 pm »
La cosa che mi colpisce è che non perde la sua identità, anche 'torturata' in questo modo.
Lo stesso trattamento riservato ad altre auto, le renderebbe [dei rottami] irriconoscibili..
va beh..sono di parte..

ciao,
H

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Offline fischer

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Re: di ritorno da new york
« Risposta #4 il: Gennaio 07, 2010, 10:31:54 pm »
Hai assolutamente ragione invece!
Anni fa, usando la mia dea come uno scellerato ho trovato la maniera di tamponare un'auto sul raccordo anulare di Roma causando danni alla poverina. Acquistai il paraurti anteriore completo da un forumista e poggiai l'oggetto in salone per un paio di giorni prima di farmi mandare a pascere dalla mia soave e meravigliosa Maria: quel pezzo di acciaio con i suoi condotti e i suoi rostri, anche se parzialmente smontato aveva un dinamismo e una plasticità tali che sembrava di intravvedere la dea nonostante stesse su un tappeto in una casa del ventennio con relative mattonelle e forme arrotondate degli intonaci. Ricordo ancora lo stupore nel'osservare quel paraurti che riusciva a stimolare la vista a tal punto da avere una forza motrice nella sua forma altamente plasrica nonostante l'enucleazione dall'auto!
fischer

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Offline fa435

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Re: di ritorno da new york
« Risposta #5 il: Gennaio 07, 2010, 10:44:55 pm »
Hai assolutamente ragione invece!
Anni fa, usando la mia dea come uno scellerato ho trovato la maniera di tamponare un'auto sul raccordo anulare di Roma causando danni alla poverina. Acquistai il paraurti anteriore completo da un forumista e poggiai l'oggetto in salone per un paio di giorni prima di farmi mandare a pascere dalla mia soave e meravigliosa Maria: quel pezzo di acciaio con i suoi condotti e i suoi rostri, anche se parzialmente smontato aveva un dinamismo e una plasticità tali che sembrava di intravvedere la dea nonostante stesse su un tappeto in una casa del ventennio con relative mattonelle e forme arrotondate degli intonaci. Ricordo ancora lo stupore nel'osservare quel paraurti che riusciva a stimolare la vista a tal punto da avere una forza motrice nella sua forma altamente plasrica nonostante l'enucleazione dall'auto!
fischer
Fischer....fumi solo la pipa?? [:D] [:D] [:D] [:D] [:D] [:D] [:D]

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Offline Martini

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Re: di ritorno da new york
« Risposta #6 il: Gennaio 07, 2010, 10:56:21 pm »
Invece ha ragione Fischer: alla Fiera Internazionale dell'Arte Contempornarea (FIAC) c'era un padiglione intero dedicato alla DS "sezionata", eccovi un reportage:


























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Offline fa435

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Re: di ritorno da new york
« Risposta #7 il: Gennaio 07, 2010, 11:01:14 pm »
non ne dubito che abbia ragione...
ogni elemento della dea é arte...
Magnifico...

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Offline Vince

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Re: di ritorno da new york
« Risposta #8 il: Gennaio 07, 2010, 11:10:52 pm »
Molto bella! [:clap]
Vince

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Offline pg01

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Re: di ritorno da new york
« Risposta #9 il: Gennaio 08, 2010, 08:38:17 am »
beh, vedo che siete sostanzialmente d'accordo con l'artista. una dea resta una dea. e sta bene in un museo di arte moderna.

non è poco averne una da guidare.
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George Clemenceau