Capitani d'industria: Pirelli

Davanti la TV questa sera, rimontavo il pannello porta, la luce andava e veniva e a un certo punto ero li con le candele accese a incollare spillare...... ..cosi i pazzi.

Inizia su raitre uno straordinario documentario sul miracolo dello sviluppo industriale del paese e in particolare quello relativo all'impresa Pirelli.

Un'affresco a tuttotondo, con le interviste agli operai (azionisti e non) le catene di montaggio dei meravigliosi pneumatici della 500 (il 125/15) un volo pindarico sulla citta di Milano in piena esplosione demografica e urbanistica.

Insomma, il più bello dei documentari che mi sia mai capitato di vedere, dove l'italia che puzzava di fame era felice e ottimista ed era fiera della propria dignità pur non avendo nulla, al contrario di oggi.

Sono le 2:00 del mattino e d'un tratto vengo premiato per tanto interessamento nei confronti del documento e dallo splendido modo di fare giornalismo.
Le immagini mostrano lo stabilimento di Pomigliano dove si produce il fiore all'occhiello della Pirelli che non è un pneumatico bensì un cavo avveniristico sviluppato dai loro laboratori di ricerca che porta la conducibilità dei cavi ad alta tenzione da 10000 a 600000 mila volts, il cavo a olio fluido che per primi gli americani hanno voluto e che è ancora lì.

Bene, mentre il dirigente dell'impiando mostrava al giornalista le meraviglie dello stabilimento che si avvicinava, indovinate su quale vettura viaggiavano?....all'arrivo, lasciati alle spalle i cancelli le viene riservato un primo piano da sballo!!

Ps. fate l'impossibile per vedere questo documentario, inchiesta....chiamatela come volete!...è meraviglioso.

Ti piace far tardi la notte...
Si potra provare a recuperare il documentario su youtube, almeno la parte finale....

Ti piace far tardi la notte...
Si potra provare a recuperare il documentario su youtube, almeno la parte finale....

 ...no, è che ho dei miserrimi brandelli di tempo libero e li sfrutto fino a massacrarmi gli occhi, al punto che la mattina seguente non distinguo la maniglia della porta dal.....

 

Era l'Italia del Boom economico, l'Italia di Amintore Fanfani, Enrico Mattei e Vittorio Valletta. L'Alfa Romeo di Giuseppe Luraghi presentava gli unici bilanci in attivo della sua storia, una modernissima rete autostradale veniva costruita in solo sei anni, la cinematografia italiana sfornava capolavori come "Rocco e i suoi fratelli", "Il sorpasso", "Vaghe stelle dell'orsa", etc. Era l'Italia della Rai TV, di "Lascia e raddoppia", "Il Musichiere", "Studio Uno" e "Carosello". In TV trovavano spazio i poeti, come Giuseppe Ungaretti e Pier Paolo Pasolini, come gli "urlatori", Mina e Adriano Celentano.

Alberto Mondadori lanciava la casa editrice "Il Saggiatore", Gian Giacomo Feltrinelli pubblicava il "dottor Zivago" e "Il Gattopardo". Insomma un'Italia che pur affacciandosi per la prima volta al benessere non dimenticava di crescere anche socio-culturalmente seppur con tutti gli inevitabili squilibri che questa crescita - denominata "Boom" o "Miracolo italiano" - comporterà.

Solo a Milano - automobilisticamente parlando - c'erano Alfa Romeo, Autobianchi, Innocenti, Iso Rivolta, nella Milano di adesso c'é il vuoto ...

Era l'Italia del Boom economico, l'Italia di Amintore Fanfani, Enrico Mattei e Vittorio Valletta. L'Alfa Romeo di Giuseppe Luraghi presentava gli unici bilanci in attivo della sua storia, una modernissima rete autostradale veniva costruita in solo sei anni, la cinematografia italiana sfornava capolavori come "Rocco e i suoi fratelli", "Il sorpasso", "Vaghe stelle dell'orsa", etc. Era l'Italia della Rai TV, di "Lascia e raddoppia", "Il Musichiere", "Studio Uno" e "Carosello". In TV trovavano spazio i poeti, come Giuseppe Ungaretti e Pier Paolo Pasolini, come gli "urlatori", Mina e Adriano Celentano.

Alberto Mondadori lanciava la casa editrice "Il Saggiatore", Gian Giacomo Feltrinelli pubblicava il "dottor Zivago" e "Il Gattopardo". Insomma un'Italia che pur affacciandosi per la prima volta al benessere non dimenticava di crescere anche socio-culturalmente seppur con tutti gli inevitabili squilibri che questa crescita - denominata "Boom" o "Miracolo italiano" - comporterà.

Solo a Milano - automobilisticamente parlando - c'erano Alfa Romeo, Autobianchi, Innocenti, Iso Rivolta, nella Milano di adesso c'é il vuoto ...

Sull'argomento c'è un testo interessante di WB, non ricordo se l'avevo già segnalato: http://archiviostorico.corriere.it/2005/aprile/21/AUTO_MILANO_LUNGO_ADDIO_co_7_050421004.shtml

E i programmi interessanti vengono trasmessi all'una e mezza del mattino.

Ma tanto ormai al medio-italico basta non toccare il Grande Fratello, Amici & Amichetti, litigate tra i più tristi e insignificanti personaggi della tv, preti violentatori di bambini, intascatori di bustarelle, lanciatori di Duomi milanesi, politici falsi, sciacquini e leccascarpe.. allora si che lo si fa felice.. tutto condito di perbenismo e apparenza.
Che triste, sarà il natale...

Purtroppo poi e' arrivato Tronchetti Provera!