Cari Soci, ci sono state delle evoluzioni importanti nel progetto del nostro "CRIC" in Lomellina e ritengo giusto comunicarvele: alla fine dello scorso anno, il proprietario dell'immobile ci ha comunicato la sua intenzione di vendere l'intero complesso, con il rischio concreto di vederci "sfrattati" dopo tutto il lavoro e l'impegno che avevamo messo nell'impresa.
Tra le condizioni poste per imbarcarci nel progetto, avevamo chiesto un'impegno scritto del proprietario a mantenere gli accordi per la durata di almeno sei anni. Per varie ragioni (non ultima la nostra disattenzione) questo accordo non è mai stato sottoscritto e di questo ci siamo accorti solo nel momento in cui l'accordo sarebbe servito.
Mentre discutevamo sul da farsi, valutando addirittura la fantascientifica ipotesi di acquistare l'immobile, davanti ad un aut-aut sempre più pressante, Marco Vaccaro ha deciso di "assumersi le sue responsabilità" e di acquistare lui il complesso costituito dalla filanda, il magazzino antistante, la club house e l'appartamento piccolo.
Sino ad allora, l'operazione era stata gestita in questi termini: affitto dell'appartamento piccolo (150 euro/mese) sostenuto dal sottoscritto, affitto della Club House (160 euro/mese) sostenuto dal Club, filanda divisa in una ventina di posti auto (a 40 euro/mese cadauno), magazzino (tre posti auto a 120 euro/mese) pagato dal sottoscritto.
Tutti questi soldini venivano versati al CRIC (associazione costituita ad-hoc tra Soci IDéeSse) che poi pagava l'affitto alla proprietà e sosteneva i costi degli allacci (acqua, luce e gas) e le spese di manutenzione e restauro dell'immobile, esclusi i costi dell'appartamento piccolo (pagati dal sottoscritto), del restauro del magazzino e trasformazione in sala cinema (ancora pagati dal sottoscritto) e di restauro della Club House (frutto del volontariato di chi ci ha lavorato).
Siccome ci siamo accorti che la struttura è stata usata ben al di sotto delle sue potenzialità e che l'investimento da parte del Club non portava equivalenti benefici ai suoi Soci, lo scorso 15 settembre abbiamo rivisto gli accordi in questo senso:
- Marco Vaccaro è oggi il proprietario dell'intero immobile e dispone di tutte le aree come meglio ritiene, eccetto:
- La Club House che resta in uso esclusivo all'IDéeSse Club che sosterrà i costi dell'allaccio di acqua, luce e gas, quantificati in circa 50 euro/mese.
- L'appartamento piccolo che resta affittato al sottoscritto al costo sinora sostenuto.
- La filanda resta a Marco, anche perché i Soci che avevano auto all'interno per varie ragioni le hanno trasferite altrove.
- Il magazzino, dove abbiamo pranzato durante il seminario sull'iniezione elettronica dello scorso aprile, che è stato adibito a garage perché Marco si è impegnato a creare una "sala per attività comuni" al primo piano del magazzino stesso (che utilizzeremo per gli eventi futuri).
- Il piazzale e lo spazio sotto alla tettoia che verranno utilizzati per gli eventi "open space" che organizzeremo in futuro, concordati di volta in volta con Marco che si impegna a lasciare libere queste aree quando occorrerà.
Abbiamo trovato un accordo sullo svolgimento di almeno SEI eventi all'anno presso il nuovo CRIC, con l'impegno da parte nostra (mia e di Ilaria) di organizzarne almeno DUE all'anno e con quello del resto dello staff lùmbard ad occuparsi degli altri QUATTRO. Siamo rimasti poi d'accordo con Marco che chiedeva un giusto compenso per l'impegno economico sostenuto e quello che sosterrà (leggete più sotto) di riconoscergli ogni eventuale "utile" derivante dalle iniziative che si svolgeranno in Club House.
Non si parla di milioni di euro: per darvi un'idea precisa delle cifre, lo scorso evento, quello "delle diapositive", costava ad ogni partecipante 18 euro, più 10 euro per ogni pernotto in Club House.
L'incasso totale è stato di circa 850 euro (non ricordo la cifra esatta), derivanti dal pagamento delle quote di tutti i presenti, incluse quelle del sottoscritto e di Ilaria che ha cucinato per 50 persone e di Manuela, Tiziana Brugnotti e Mauro, che hanno l'hanno aiutata. Perché così ha sempre operato il nostro Club.
La spesa invece è stata di circa 600 euro che includono le cibare (quasi 500 euro), la pulizia dei locali a fine evento, la carbonella e le stoviglie di plastica.
L'utile della serata era quindi di circa 250 euri, e parliamo di un evento che vedeva la presenza di 50 persone: un record assoluto per il CRIC, difficilmente ripetibile.
Tutto questo, dicevo, per darvi la scala di grandezza di quelli che possono essere gli eventi organizzati al CRIC.
Marco, inoltre, si è impegnato ad operare un restauro completo degli immobili, facciate e coperture incluse, operazione semplicemente impensabile con le risorse del Club.
A queste condizioni, abbiamo ritenuto possibile il proseguimento dell'avventura, altrimenti insostenibile per le casse del Club.
Di tutto questo daremo conto alla prossima Assemblea Sociale che ratificherà o annullerà questa decisione.
Fin qui il mio resoconto, volutamente molto dettagliato, che vuol essere uno spunto per discutere assieme di futuri CRIC, facendo tesoro di ciò che ha funzionato e ciò che è andato storto in questo che era comunque un progetto pilota, che proseguirà (salvo il venir meno dei pochi presupposti che ci siamo dati) e che potrà continuare a far da "laboratorio" per le esperienze a venire.