Il tempo porta via tanto, ma non tutto. Restano, oltre ai ricordi dal valore incommensurabile, tante altre ricchezze: i grandi insegnamenti, le profonde conoscenze, la passione dispensata ad ogni latitudine, gli spessori umani.
Maurizio Venturino non era certo uno zuccherino, anzi. Se non ti munivi di grande pazienza, e non cercavi di andare oltre ad una manifesta scontrosità - che altro non era che un puro e banale strumento di difesa - non potevi vedere ciò che di magnifico si celava ed intravedeva a tratti. Coerenza, lealtà, serietà. Ed un amore infinito per il marchio in tutte le sue declinazioni e per tutte le grandi Citroen, che lui amava dire “finirono con la C6”. È stato insieme a Sergio e Maurizio, storia e fondamenta del Citroenismo italiano. Mi piace ricordarlo in questo modo: ad un sabato sera pre raduno, non ricordo con precisione dove e quando, tra alcune CX parcheggiate, arrivo’ una Jaguar sportiva nuova fiammante. Scesero il proprietario ed una bruna mozzafiato. Guardarono le nostre macchine con sorpresa ed aria di sufficienza, e Venturino con tono di sfida ed un sorriso tra le labbra disse ad entrambi “…eh, tanta invidia eh….”. Credo di aver smesso di ridere il giorno dopo. Rimangono da lui scritte e narrate pagine indelebili di passione pura, che il tempo renderà uniche e preziose.