I criteri di omologazione della F.I.V.A.

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Offline MarioCX

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Re: I criteri di omologazione della F.I.V.A.
« Risposta #90 il: Giugno 06, 2008, 09:24:36 am »
Scusate, forse è già stato scritto e confesso di non avere letto proprio tutto.

Ho visto che si tende a fare l'equazione: Usi la DS/CX tutti i giorni=sei a reddito basso, la tiri fuori alla domenica o per i raduni=sei un riccastro.

Beh...io la vedo al contrario (scusa B.Brianza è un periodo che te lo meno ma non lo faccio apposta), se usassi la CX tutti i giorni mi dovrei a breve vendere la casa oppure qualche organo (non parlo del Farfisa) e questo non tanto per il carburante che pure avrebbe il suo peso, quanto per l'usura di cosucce da niente come i TRX la componentistica esterna ed interna (selleria) oppure affrontare la spesa degli incidenti che sarebbero statisticamente ben più frequenti, l' azione delle intemperie ecc. ecc.

Io non posso permettermi di usare le storiche quotidianamente.
Mi pare che l'equazione potrebbe comodamente essere inversa!

Riesco ad avere 2 storiche (e a tenerle benino direi) proprio perchè ci giro poco.
 
« Ultima modifica: Giugno 06, 2008, 09:26:31 am da MarioCX »
Non discutere mai con un idiota, ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza. Oscar Wilde (Dublino 1854 - Parigi 1900)

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Offline Nick82

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Re: I criteri di omologazione della F.I.V.A.
« Risposta #91 il: Giugno 06, 2008, 09:48:18 am »
Scusate, forse è già stato scritto e confesso di non avere letto proprio tutto.

Ho visto che si tende a fare l'equazione: Usi la DS/CX tutti i giorni=sei a reddito basso, la tiri fuori alla domenica o per i raduni=sei un riccastro.

Beh...io la vedo al contrario (scusa B.Brianza è un periodo che te lo meno ma non lo faccio apposta), se usassi la CX tutti i giorni mi dovrei a breve vendere la casa oppure qualche organo (non parlo del Farfisa) e questo non tanto per il carburante che pure avrebbe il suo peso, quanto per l'usura di cosucce da niente come i TRX la componentistica esterna ed interna (selleria) oppure affrontare la spesa degli incidenti che sarebbero statisticamente ben più frequenti, l' azione delle intemperie ecc. ecc.

Io non posso permettermi di usare le storiche quotidianamente.
Mi pare che l'equazione potrebbe comodamente essere inversa!

Riesco ad avere 2 storiche (e a tenerle benino direi) proprio perchè ci giro poco.
 


Assolutamente d'accordo..... [:clap]

Non fa una piega....

 [:hello]
E' un problema di testa...

Re: I criteri di omologazione della F.I.V.A.
« Risposta #92 il: Giugno 06, 2008, 11:19:36 pm »
Balle. Tu per tua fortuna usi poco l'auto in generale,il che è molto molto diverso dal doverne comunque utilizzare una con una certa frequenza.
Ipotizzate l'acquisto di un'auto nuova da usare quotidianamente,con relativa manutenzione che gratis non è,per preservare la storica che comunque va in qualche modo tenuta in condizioni ottimali.
Fatevi due conti e vediamo se il riccastro (ovviamente si fa per dire,perchè se uno vuole anche senza essere Rockfeller ce la fa benissimo) è chi le ha entrambe o chi ha solo la storica (cha ha pur bisogno di un posto dove tenerla,non dimentichiamolo).
Solo col prezzo di acquisto di un'auto nuova, una storica come le nostre te la mantieni integralmente per qualche anno tranquillamente.

Poi,come ho scritto "di là",ci sono le soluzioni alternative,com quella di usare una Visa a GPL,un'auto "vecchia" o magari una AX per sgravare di qualche chilometro le storiche. Ma al di là delle soluzioni individuali,la logica del "riccastro" che io contesto è quella della "storica solo per i raduni","storica sui cavalletti","storica che meno si usa meglio è",insomma storica intesa come ninnolo o soprammobile. Io le mie le ho pagate con tanti sacrifici e voglio anche godermele senza che qualcun altro mi dica come e quando poterlo fare. Se poi ci faccio 500 KM o 50000 in un anno sono cavoli miei, ma non posso pretendere di imporre agli altri di fare altrettanto.
Di la mi hai già detto che sono questioni di lana caprina,ne riparleremo quando certe leggi limitative e restrittive diverranno,anche se spero che ciò mai avvenga,realtà.     

Re: I criteri di omologazione della F.I.V.A.
« Risposta #93 il: Giugno 07, 2008, 08:05:37 am »
voglio anche godermele senza che qualcun altro mi dica come e quando poterlo fare. Se poi ci faccio 500 KM o 50000 in un anno sono cavoli miei, ma non posso pretendere di imporre agli altri di fare altrettanto.
Nessuno ledera' mai questo tuo diritto, ma se usi l'auto per fare 50.000 chilometri l'anno non puoi poi pretendere di definire la tua auto "storica", ne arrogarti il diritto di godere delle relative agevolazioni (assicurazione, bollo, etc) o esenzioni dalle limitazioni del traffico (giuste o ingiuste che siano, sono le regole),  che nascono per facilitarti nella conservazione del mezzo e non si pongono come obiettivo di aiutarti ad andare in giro con una macchina bella, storica, mi viene da dire vecchia, usurata da un impiego quotidiano o, nei casi peggiori, smodato.

E poi: saresti onesto a dire che la tua auto ha piu di un milione di km sulle spalle (40*25.000 o se preferisci 20*50.000) un giorno che decidessi di venderla?

Fabio

Re: I criteri di omologazione della F.I.V.A.
« Risposta #94 il: Giugno 07, 2008, 02:16:27 pm »
Circa un anno fa ho venduto la mia ex CX Pallas 78 e a proposito della mia onestà  puoi rivolgerti direttamente al compratore: se vuoi posso darti l'indirizzo mail in privato.
Per il resto, una storica è sempre una storica a prescindere da quanto la si usa e ho ripetuto miliardi di volte che le agevolazioni dovrebbero essere concesse in base allo stato generale del veicolo.
Se io ogni anno me la rimetto a nuovo accollandomi spese,tempo e sbattimenti assortiti,perchè fare manutenzione su una storica non è come farla su una contempranea per ovvi motivi che dovresti conoscere,perchè mai non dovrei usufruire delle agevolazioni ?
E' incredibile che siano gli appassionati stessi a porsi limitazioni,mentre la mia assicurazione mi assicura le storiche non mettendomi alcuna limitazione sul chilometraggio !

Per la cronaca,non preoccuparti perchè con nessuna delle mie tre supero i 7/8 mila KM all'anno. Dici che sono troppi ?
« Ultima modifica: Giugno 07, 2008, 02:29:44 pm da Robyazz »

Re: I criteri di omologazione della F.I.V.A.
« Risposta #95 il: Giugno 07, 2008, 04:51:35 pm »
Robyazz,
quindi mi sembra che siamo molto piu' allineati di quanto non avessi capito nel tuo precedente messaggio. Un impiego quotidiano, in relazione anche e non solo alle condizioni odierne di traffico, inquinamento, distanze, parcheggi, file e temperature, a mio avviso non e' compatibile con il concetto di conservazione di un’auto storica.

Un usato ricondizionato o peggio rinfrescato, difficilmente potra raggiungere un buon livello di originalita'. Ognuno portera' poi il proprio caso in cui questo non e' vero: ci sono molti esempi di persone del forum che rappresentano delle auspicate eccezione a questa "mia regola", probabilmente sei uno di questi, ma basta sbirciare un po' piu' là, controllare qualche annuncio fuori del mondo degli affezionati ed e’ sufficiente un occhio leggermente piu' esperto del mio per riscontrare immediatamente pecionate, manipolazioni e rattoppi che si incontrano in giro.

E talvolta non e’ solo una questione di volontà, perche’ i ricambi non sono sotto casa ed e’ difficile, spesso impossibile, trovare competenza e passione in chi poi mettera’ mano su questo complesso, sofisticato e di conseguenza delicato cuore di pistoni ed idraulica.

I criteri di omologazioni e classificazione non sono solo auspicabili, ma si rendono necessari!

E questo per tutela mia, tua e di noi tutti, ed anche per riportare un po' su questa terra, persone che pensano di "consumare" la propria auto e magari lasciarla in eredita' al povero e innamorato malcapitato.

See you,
Fabio

Re: I criteri di omologazione della F.I.V.A.
« Risposta #96 il: Giugno 07, 2008, 11:23:26 pm »
Caro Fabio,
l'esempio più lampante è quello,mi pare,della Germania,ove le auto vecchie pagano meno di bollo a prescindere che siano storiche o meno: più passano gli anni,meno pagano e questa sarebbe una logica talmente semplice da comprendere ed attuare, che non ci sarebbe più bisogno di discussioni in merito.
Se poi uno vuole il riconoscimento con attestato e punteggio del livello di storicità della sua auto con medaglie assortite,è un altro paio di maniche ed è un livello successivo che onestamente mi interessa pochino (non ci posso far nulla),ma non perchè io metta i sedili dell'Alfa sulla DS,ma perchè certi particolari anche non perfetti ,non dovrebbero secondo me mettere comunque in dubbio la storicità di una  vettura se in gran parte conforme,ben tenuta e funzionante e quando si prendono certe strade,con regole regoline e commissioni giudicanti, non si sa mai dove si va a finire.
Le assicurazioni danno giustamente per scontato che un'auto di più di vent'anni non venga usata tutti i giorni per spupazzarsi la coda in tangenziale o in centro Roma (ma le eccezioni esistono sempre in qualunque regola),dopodichè se uno "scentra" per due volte stai pur tranquillo che il rinnovo se lo sogna. 
Alla fine quello che voglio dire è che non dovremmo essere noi interessati a puntare basso e a porre limitazioni: la logica secondo la quale per quattro idioti ci si debba tagliare tutti le palle non mi è mai sembrata la migliore,soprattutto quando basterebbe una revisione seria e che non sia una farsa, per essere tutti a posto senza complicarsi la vita.

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Offline FeDeesse

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Re: I criteri di omologazione della F.I.V.A.
« Risposta #97 il: Giugno 08, 2008, 11:05:11 am »
Un impiego quotidiano, in relazione anche e non solo alle condizioni odierne di traffico, inquinamento, distanze, parcheggi, file e temperature, a mio avviso non e' compatibile con il concetto di conservazione di un’auto storica.


Se hai una macchina poco curata si, concordo con te.
Ma stai tranquillo che chi sa di avere il radiatore stagionato, il telaio marcio ed i freni finiti non è in giro tutti i giorni a rischiare la sua incolumità e quella altrui, quelli la usano 4 km a bimestre giusto per non far incollare il motore in attesa magari di un restauro o di un proseguio dell'agonia della macchina.

Chi ne fa un uso un pò più intenso è uno che in primis è sicuro dell'efficienza della sua vettura, spesse volte ha dei motori che ci puoi mangiare sopra da quanto sono curati e intrattenuti a dovere a suon di moneta elargita ad esperti e professionisti del settore, spesse volte sono auto con una percentuale elevata di componentistica NUOVA nelle parti importanti della vettura.
Se ci sono appassionati che si preoccupano e non dormono la notte fino a quando non hanno trovato l'olio motore/olio cambio più adatto alle condizioni della sua vettura, se ci sono persone che chiedono lumi sulla marca migliore delle pasticche dei freni, su come mantenere e tagliandare la loro vettura oppure mantenerla nel migliore dei modi oppure per restaurarla è solo perchè c'è già una coscienza propria negli appassionati.

...e non venite a raccontarci che qualcuno, appena sollevata la serranda del box, ha sentito la necessità di far vedere la propria vettura ad una Kommissione per capire se il fanalino è sbagliato oppure per vedere a che grado di "bellezza" è la sua macchina rispetto alle altre... o peggio ancora per farsi dire quando può andare in giro ed in che occasione!!!

rimango sulla mia idea, condivisibile o non condivisibile, che:

SE una vettura (Nota Bene: qualsiasi vettura):
- paga la tassa di circolazione (magari a scalare col passare degli anni come fanno negli altri paesi e come giustamente citava Andrea il 27 Maggio 2008 a pagina 6)
- è assicurata
- viaggia con revisione valida

HA FACOLTA' di circolare come dove e quanto vuole.



« Ultima modifica: Giugno 08, 2008, 11:21:11 am da FeDeesse »
Qualche citroën.....

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Offline Gianluca

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Re: I criteri di omologazione della F.I.V.A.
« Risposta #98 il: Giugno 08, 2008, 11:52:39 am »

...e non venite a raccontarci che qualcuno, appena sollevata la serranda del box, ha sentito la necessità di far vedere la propria vettura ad una Kommissione per capire se il fanalino è sbagliato oppure per vedere a che grado di "bellezza" è la sua macchina rispetto alle altre... o peggio ancora per farsi dire quando può andare in giro ed in che occasione!!!

rimango sulla mia idea, condivisibile o non condivisibile, che:

SE una vettura (Nota Bene: qualsiasi vettura):
- paga la tassa di circolazione (magari a scalare col passare degli anni come fanno negli altri paesi e come giustamente citava Andrea il 27 Maggio 2008 a pagina 6)
- è assicurata
- viaggia con revisione valida

HA FACOLTA' di circolare come dove e quanto vuole.


Nessuno ha sentito la necessità della commissione. Nessuno ti dice che esistono delle auto che non hanno facoltà di circolare. Tutta questa discussione nasce perché qualcuno che ha ben più potere di noi, a torto o a ragione, ha deciso diversamente.

Le masturbazioni cerebrali le lascio a chi è maturo al punto giusto, le mie canzoni voglio raccontarle a chi sa masturbarsi per il gusto...

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Offline MarioCX

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Re: I criteri di omologazione della F.I.V.A.
« Risposta #99 il: Giugno 09, 2008, 09:41:16 am »
Balle. Tu per tua fortuna usi poco l'auto in generale,il che è molto molto diverso dal doverne comunque utilizzare una con una certa frequenza.
Ipotizzate l'acquisto di un'auto nuova da usare quotidianamente,con relativa manutenzione che gratis non è,per preservare la storica che comunque va in qualche modo tenuta in condizioni ottimali.
Fatevi due conti e vediamo se il riccastro (ovviamente si fa per dire,perchè se uno vuole anche senza essere Rockfeller ce la fa benissimo) è chi le ha entrambe o chi ha solo la storica (cha ha pur bisogno di un posto dove tenerla,non dimentichiamolo).
Solo col prezzo di acquisto di un'auto nuova, una storica come le nostre te la mantieni integralmente per qualche anno tranquillamente.

Anche se tu avessi ragione con questi conti non mi va di usare le mie storiche alla stregua di una Punto.
E nota bene che io non ho altre macchine.
La AX la usa mia moglie.
Secondo te dovrei usare le storiche per andarci tutte le mattine in stazione e vederle massacrare di botte?
Ma scherziamo?
Certo che le uso solo nelle occasioni: raduni e viaggi che decido di fare per gustarmele nei momenti di vacanza e di serenità.
Mica per farci 3 ore di traffico al giorno...finerei per odiarle.
Non discutere mai con un idiota, ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza. Oscar Wilde (Dublino 1854 - Parigi 1900)

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Offline hal9000

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Re: I criteri di omologazione della F.I.V.A.
« Risposta #100 il: Giugno 09, 2008, 10:56:45 am »
Mica per farci 3 ore di traffico al giorno...finerei per odiarle.

siamo all'opposto...
io non sclero nel traffico SOLO perche sono su una DS storica che mi da' soddisfazione e gusto e pace  interiore anche se sono in coda.....
e anche da fermo!

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Offline IDcronio

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Re: I criteri di omologazione della F.I.V.A.
« Risposta #101 il: Giugno 09, 2008, 11:20:16 am »
 [(su)] [(su)] [(su)]Si entra in condizione di maggiore attenzione ma con serenità..........mantieni le distanze giuste, dai la precedenza, ti fermi decelerando gradualmente agli stop.........................in pratica diventiamo dei VERI patentati che osservano il codice della strada.

Io quando vado in giro con la "macchina" di "servizio" confido talmente tanto sulla potenza di impianto frenante etc. che mi distraggo continuamente rischiando di fare sfracelli.


Non c'è dubbio, le restrizioni dovrebbero darle a tutti quei coglioni che si lanciano con stramaledetti SUV e altre RIDICOLE e VOLGARISSIME macchine su stradeancora buone per i muli
siamo all'opposto...
io non sclero nel traffico SOLO perche sono su una DS storica che mi da' soddisfazione e gusto e pace  interiore anche se sono in coda.....
e anche da fermo!
per guadagnare dieci minuti al lavoro rodendosi il fegato perche non riescono con le loro ruote a passare su tutti gli altri. >:( [:hello]
« Ultima modifica: Giugno 09, 2008, 11:22:35 am da IDcronio »

Re: I criteri di omologazione della F.I.V.A.
« Risposta #102 il: Giugno 09, 2008, 12:54:37 pm »
Anche se tu avessi ragione con questi conti non mi va di usare le mie storiche alla stregua di una Punto.
E nota bene che io non ho altre macchine.
La AX la usa mia moglie.
Secondo te dovrei usare le storiche per andarci tutte le mattine in stazione e vederle massacrare di botte?
Ma scherziamo?
Evidentemente è un periodo che parliamo la stessa lingua ma con codifiche differenti. Se rileggi il mio post dichiaravo che "Tu per tua fortuna usi poco l'auto in generale,il che è molto molto diverso dal doverne comunque utilizzare una con una certa frequenza".
Cosa c'entra quindi la tua replica "Secondo te dovrei usare le storiche per andarci tutte le mattine in stazione e vederle massacrare di botte?" rimane per me un mistero.

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Offline MarioCX

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Re: I criteri di omologazione della F.I.V.A.
« Risposta #103 il: Giugno 09, 2008, 01:20:06 pm »
Evidentemente è un periodo che parliamo la stessa lingua ma con codifiche differenti. Se rileggi il mio post dichiaravo che "Tu per tua fortuna usi poco l'auto in generale,il che è molto molto diverso dal doverne comunque utilizzare una con una certa frequenza".
Cosa c'entra quindi la tua replica "Secondo te dovrei usare le storiche per andarci tutte le mattine in stazione e vederle massacrare di botte?" rimane per me un mistero.

Bene, allora la metto così:
Se avessi la neccessità di usare la macchina every day massacrandola nel traffico, mi procurerei un'altra AX o una Punto.
Per me il piacere dell' Auto Storica è appunto un piacere.
E come tutte le cose che procurano piacere, appagamento dei sensi e dello spirito, non va inflazionato.
Dunque diventa abitudine.
« Ultima modifica: Giugno 09, 2008, 01:22:28 pm da MarioCX »
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Offline cristiano

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Re: I criteri di omologazione della F.I.V.A.
« Risposta #104 il: Giugno 09, 2008, 04:33:31 pm »
...tornando al tema di partenza, su Ruoteclassiche di giugno ci sono alcuni interessanti articoli sulla legge che regolerà il futuro delle autostoriche.
Oltre ai requisiti di classificazione FIVA, su cui siamo già stati intrattenuti, ed al limite dei 25 anni (per quelle tra i 20 e i 25 ci sarà comunque una lista di modelli contemplati, con altre probabili questioni?), si accenna al riconoscimento di altri registri oltre ASI, Fiat, Lancia, Alfa, FMI, ma con condizioni ben vincolanti per numero di clubs collegati, numero di soci e diffusione geografica.
Siamo proprio sicuri, facendo due conti, che Riasc e clubs collegati possano essere riconosciuti dalla nuova legge (QUESTO MI SEMBRA ESSERE COMUNQUE E SEMPRE IL PUNTO PRINCIPALE), prima ancora di disquisire se adottare o meno i criteri di classificazione FIVA?
A prescindere da questa nuova legge quadro (tra due o tre anni?), le restrizioni al traffico rimarrebbero comunque a discrezione delle amministrazioni locali, autorizzando essi a circolare o meno gli autoveicoli di interesse storico e collezionistico definiti nel nuovo testo di legge.   
Citroen DLuxe 1972
Citroen XM 16 VSX 1998