Si, va bene........ma siamo sempre nel campo delle deformazioni programmate di boccole o supporti che avviene in modo passivo (infatti quel bellissimo sistema bravettato Alfa è anche quello che ha originato le maggiori lamentele della clientela quando l'usura cominciava a farsi sentire e la precisione di comportamento andava alle ortiche.
Ma che stai addì? In questo sistema (come in altri multibraccio) la sterzatura in fase e controfase avviene in modo geometrico, ovvero é data dalla rotazione (su piani diversi) dei vari bracci di articolazione che fanno ruotare di poco il portamozzo secondo una logica prestabilita. E così il controllo della geometria che avveniva in modo simile sulla prima e insuperata cinque bracci posteriore Mercedes (ricordi la 190?), cosa che con un braccio trainato posteriore (tipo Citroen o anche Fiat Tipo, il principio é uguale) non riesci a fare, se non ricorrendo a boccole con deformazione programmata (come poi Citroen fece). E' più facile da capire osservando la variazione di camber in funzione dell'escursione che hai ad esempio su una classica sospensione anteriore a parallelogramma se i bracci superiore e inferiore non hanno la stessa lunghezza (...mai notato?), accorgimento fatto apposta per mantenere il più possibile ortogonale alla strada la ruota in appoggio e sfruttare quindi in modo ottimale il pneumatico. Che poi anche le boccole possano contribuire (e usurarsi) é un altro discorso, ma questo avviene su qualsiasi sospensione.
Sulla 166 il brevetto era Fiat Centro Ricerche e non Alfa (nel 1998 l'Alfa era già Fiat da un po', purtroppo). Puoi essere più preciso circa i problemi di quel sistema (però andiamo fuori tema...), perché a me non risulta.