Sono reduce dalla serata di ieri, nella quale si è tenuta l'assemblea sociale del CAMEBO (Club Auto Moto d'Epoca BOlogna) alla quale ho partecipato, in veste di socio nonchè di candidato al nuovo consiglio direttivo, e che ha visto la facile, anche se tenacemente contrastata dai "vecchi", affermazione della mia lista, che vuole essere portatrice di aria di rinnovamento all'interno dell'ASI, per ora ancora ingessata da vecchi apparati e mentalità snobistica. Come tutti sapete la politica dell'ASI fino adesso è stata abbastanza criticabile, dal punto di vista degli interessi dell'amatore, essendo stata eccessivamente orientata alla tutela del collezionista di elite. In parte questo è imputabile alla formazione mentale della vecchia guardia, che ho notato avere in testa (anche per motivi generazionali) l'idea del gentleman driver (il riccastro che negli anni '60 comprava una Maserati e andava a correre) e una elevata propensione all'agonismo, principalmente per quello che riguarda le corse, anche a scapito della regolarità. Una per tutte: il precedente dimissionario e defenestrato presidente, collezionista di Ferrari e ultra-snob, aveva in testa le corse, al pari dei suoi più fedeli sodali, e molte manifestazioni sono state snaturate in nome di un infantile agonismo. Nonostante il tanto decantato interesse di tutela culturale, in realtà dalla vecchia guardia l'ASI viene vista come una forma di tutela e regolamentazione per i giocattoli da esibire e con i quali cimentarsi (per la serie che le auto nelle manfestazioni ufficiali devono essere omologate perchè se non è truccata la mia non deve esserlo neanche la tua). Noi invece vediamo le nostre macchine come dei quadri, sappiamo tutto su di loro (l'ex Presidente non sapeva distinguere un carburatore da un macinacaffè) e, salvo qualche deprecabile eccezione, desideriamo autenticamente che sopravvivano come testimonianza culturale. L'ASI si pavoneggia dei 65.000 iscritti che ha, ma le linee guida così criticabili dell'attuale sua politica sono in realtà definite da poche decine di persone. Io, che comunque sono socio ASI dal '97 (se no col cazzo che salvavo il mio CX) e non dall'ultima ora, ritengo che chiunque si aspetti cambiamenti spontanei dalla vecchia guarda sbagli, ma ritengo anche che i nuovi soci per la vecchia guardia siano un'arma a doppio taglio, che prima o poi si rivolgerà contro di loro, avendo i numeri per farlo, e per rendere così finalmente la politica di questo ente meno anacronistica e riprovevole di quella attuale. Se l'ASI ora si comporta come la massoneria, è perchè i suoi soci fondatori che ancora detengono il potere lo sono. Non si può pretendere che "cambino", ma si può solo fare in modo che diventino minoranza.
Tra gli obiettivi del club nel prossimo futuro ci sarà quello di attrezzarsi per fornire servizi ai non soci che volessero richiedere l'attestato di storicità per la propria vettura. Infatti a Gennaio l'ASI ha autorizzato i club federati a fornire servizi anche ai non soci. Su modalità e dettagli ancora non si sa nulla, ma spero che questo possa servire a salvare dalla pressa molte Citroen ultraventennali anche se di proprietà di persone che comunque non intendono associarsi all'ASI. Farò sapere gli eventuali ulteriori sviluppi.