Camillo Saini mi ha raccontato che quanro uscì dal Bureau d'Etude l'ultima volta per tornare in Italia, dove avrebbe ricoperto il ruolo di direttore tecnico, passò dagli uffici della direzione in quai de Javel e trovò una DS parcheggiata in mezzo alla strada davanti al 143.
Era TAPPEZZATA di fatture di interventi tecnici e sul parabrezza avevano scritto "voici la bombe Citroën".
I primi clienti videro i sorci verdi, non solo per i noti problemi dei gommini fatti col tubo di gomma segato a fettine (per non pagare le royalties sul brevetto degli OR!) e per l'olio che ossidava a 40°, quanto per il fatto che quando la DS uscì, non c'era UNA SOLA OFFICINA capace di lavorarci.
Per conservare la segretezza sui brevetti non ancora depositati, l'unico manuale d'officina era una brochuretta di una sessantina di pagine.
Solo nel '56 iniziarono i corsi di formazione e introdurre l'idraulica fu difficile quanto introdurre l'elettronica sull'XM.
E anche lì non andò meglio...
Ma è normale: è il prezzo dell'innovazione