Caro sig. Bertoni,
premetto che la mia ammirazione nei confronti del lavoro di Flaminio è infinita: se non avesse modellato le linee della Dea con tale grazia e originalità, probabilmente oggi nè avrei conosciuto il suo nome nè mi sarei accostato a questo affascinante mondo.
La stessa gratitudine penso sia insita nell'animo di molti dei forumisti, anche in coloro che non hanno ancora risposto a questo topic, che girano felici con le vetture disegnate dalla mano di Bertoni. Chiaramente noialtri nutriamo uno sviscerato interesse nei confronti delle sue automobili e finiamo per mettere in secondo piano gli altri lavori ma è inevitabile quando una passione viene avvertita come così viscerale, così forte.
Trovo quindi che abbia ragione nel cercare di spostare l'attenzione nei confronti del Flaminio "artista" nel senso più ampio del termine, e trovo assurdo che in questo frangente le istituzioni non le diano una mano adeguata: questi episodi tipici di un malessere generale italiano nei confronti della cultura non finiscono di stupirmi.
Non dev'essere facile prendere sulle proprie spalle il fardello di un impegno gravoso come quello dell'Associazione per la quale lavora così tanto; credo però che tra queste pagine possano emergere degli aiuti tangibili, soprattutto se saprà usare le leve giuste.
A questo proposito, proprio in relazione al legame così profondo da noi sentito verso le automobili, la inviterei ad approfondire tantissimo gli aspetti della vita e della storia di Flaminio ad esse inerenti: sarà sicuramente in possesso di documentazioni a noi ignote che riguardano i rapporti tra Bertoni e la Casa Madre, avrà decine di bozze relative a progetti messi in atto o ipotizzati e poi non proseguiti, conoscerà aspetti della vita e del carattere dell'uomo" che potrebbero stupirci. E quando si trovasse a non aver niente da fare, se non le sembrasse inopportuno, ci piacerebbe che lei scrivesse cosa faceva con suo padre, di cosa parlava con lui, come passavate il tempo assieme; piccole storie quotidiane che di fronte alle opere e ai disegni passano certamente in secondo piano ma che contribuirebbero ad avvicinarcelo un po'.
Da qui a riconoscere adeguatamente il Bertoni "artista" la strada sarebbe ancora lunga ma sono certo che il suo seguito aumenterebbe di motlo perchè, nel frattempo, tutti noi avremmo cominciato a conoscere il Flaminio "uomo" e a interessarci maggiormente ai suoi lavori.
La saluto e spero di rileggerla presto.