Magnalbo'

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Re: Magnalbo'
« Risposta #15 il: Febbraio 09, 2006, 04:56:16 pm »
Infatti è proprio con quella bella frasetta
"...SALVO DISPOSIZIONI LOCALI..."  che ci fottono alla grande stabilendo a loro piacere se farci circolare o meno.
E state certi che i PERMESSI saranno solo per raduni e BASTA.  
Questo è inammissibile perchè tale schifo avviene solo in italia e in nessun altro paese del mondo. La libertà di circolare con ciò che si può, vuole o ama deve essere intangibile e garantita come lo è in tutti gli altri stati. E noi ancora qui a subire queste buffonate. Sta storia deve veramente finire.

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Offline FeDeesse

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Re: Magnalbo'
« Risposta #16 il: Febbraio 09, 2006, 05:42:15 pm »
quote:
Infatti è proprio con quella bella frasetta
"...SALVO DISPOSIZIONI LOCALI..."  che ci fottono alla grande stabilendo a loro piacere se farci circolare o meno.
E state certi che i PERMESSI saranno solo per raduni e BASTA.  
Questo è inammissibile perchè tale schifo avviene solo in italia e in nessun altro paese del mondo. La libertà di circolare con ciò che si può, vuole o ama deve essere intangibile e garantita come lo è in tutti gli altri stati. E noi ancora qui a subire queste buffonate. Sta storia deve veramente finire.

Originariamente inviato da Graystock - 09 feb 2006 :  16:56:16



sono unanime a te!
Qualche citroën.....

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Offline guerzo

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Re: Magnalbo'
« Risposta #17 il: Febbraio 10, 2006, 11:14:36 am »
tratto dal forum di porsche mania:

Credo che la "Magnalbò" sia invece veramente ancora in alto mare. Anzi non esiste proprio più in quanto con la nuova legislatura sarà ripresentata da capo e, verosimilmente, prenderaà il nome da un diverso parlamentare...

La commissione ha approvato, ma il provvedimento è decaduto... come dire
"operazione riuscita, malato deceduto !".

Ecco il contenuto di un comunicato stampa di AAVS, che leggeremo tra qualche giorno sulle riviste del nostro settore:

LEGGE MAGNALBO’: PER FORTUNA, NULLA DI FATTO !

Lo scorso 11 febbraio, con lo scioglimento delle Camere, si è conclusa la XIV Legislatura. Due giorni prima ha chiuso i suoi lavori la Commissione VIII del Senato, approvando in sede referente quella che per semplicità, ma impropriamente, è stata chiamata Legge Magnalbò.
Non si è giunti in tempo per l’esame dell’aula e per il passaggio alla Camera dei Deputati, impedendo così l’emanazione del provvedimento.
Si consuma così, per la seconda volta, una beffa ai danni degli appassionati di veicoli storici.
Di tutti gli appassionati, si badi bene, anche di quelli – peraltro in numero sempre minore – che concordano con il giudizio di chi ha definito questa legge “disdicevole”.

Per comprendere perché si può parlare di beffa ai danni di tutti, e non solo dei promotori, è opportuno fare un’attenta analisi dei contenuti della proposta di legge e delle responsabilità che hanno portato a questo stop non preventivato.
Con grande lungimiranza, ancora nel lontano 1998, i fondatori dell’Associazione Amatori Veicoli Storici A.A.V.S. si erano allarmati per l’impatto che le Direttive della Commissione Europea sulla qualità dell’aria avrebbero inevitabilmente avuto sulla libertà di circolazione dei veicoli non catalizzati, e quindi dei veicoli storici.
Constatata la totale indifferenza degli enti istituzionalmente preposti alla difesa del movimento, A.A.V.S. decideva di prendere autonomamente l’iniziativa.
Si è studiata così una serie di proposte di modifica al Codice della Strada che sono state illustrate, peraltro senza seguito, al Ministro dei Trasporti in persona. Ulteriori contatti con membri del Parlamento hanno convinto i responsabili dell’Associazione a seguire la strada maestra, predisporre cioè un Disegno di Legge di modifica al Codice della Strada.
Quali sono i principali risultati che ci si attendeva dall’approvazione di questo Ddl e degli altri ad esso correlati ?
Il primo, irrinunciabile, la regolamentazione della libertà di circolazione in deroga ai divieti per i veicoli non catalizzati.
Il secondo, una corretta definizione di veicolo storico, fatta in base a criteri oggettivi (vetustà) e che non contempli l’obbligo di associazione ad alcun ente privato.
Il terzo, l’identificazione dei veicoli beneficiari di deroghe ai divieti di circolazione attraverso l’applicazione di una targa “H”
Il quarto, la revisione periodica ogni quattro anni, in considerazione dell’esigua percorrenza annua di tale tipo di veicoli.
Infine, come corollario, alcune agevolazioni di carattere fiscale, legate esclusivamente alla vetustà del veicolo e non correlate alle sue eventuali caratteristiche di storicità o, peggio ancora, all’appartenenza del proprietario a Club o associazioni private.
Come si vede è difficile non concordare con gli obiettivi di questo progetto. Prova ne sia che, con il passare del tempo, è aumentato il numero di persone che hanno tentato di attribuirsene la paternità.
Cerchiamo ora di identificare le cause del mancato raggiungimento di questi obiettivi.
La causa prima va fatta risalire ai tempi lunghi della politica. Questi sono stati ulteriormente dilatati da una serie di interventi da parte di alcune associazioni e perfino di singoli privati malati di protagonismo, non tanto attenti al problema generale quanto alla difesa di piccoli interessi particolari e hanno fatto sì che l’iter parlamentare non venisse completato prima della fine della Legislatura.
Non conoscendo a fondo la materia, tanto il Presentatore, Senatore Magnalbò, quanto il Relatore, Senatore Pedrazzini, sono stati evidentemente convinti da questi postulanti a presentare decine di emendamenti scoordinati, che hanno stravolto l’impostazione semplice e lineare del progetto iniziale, tanto da dover considerare a questo punto una vera fortuna che il provvedimento, così come è stato approvato dalla Commissione VIII, sia decaduto.
Un esempio per tutti, la decisione di considerare veicoli storici quelli di età superiore a 20 anni solo se di potenza superiore a 50 KW !!!!!
Questo significa, per essere chiari, che una Ford Fiesta del 1986 verrebbe considerata storica se munita di motore di 1.392 c.c. e non storica se con motore di 957 c.c. !!
Oppure, altra perla, aver lasciato alla competenza esclusiva dei Comuni la circolazione dei veicoli storici all’interno dei centri abitati !!
Non si può inoltre trascurare, tra le cause dei ritardi dell’iter parlamentare, l’atteggiamento tenuto dagli enti e associazioni citati nell’Art. 60 del Codice della Strada.
Se il presidente ASI, nel timore di una possibile riduzione del numero dei tesserati, non ha mai nascosto la sua avversione al progetto, i registri Alfa Romeo e Lancia se ne sono disinteressati totalmente.
Il Registro Fiat Italiano ha invece prodotto a sua volta uno studio di proposta di modifica al Codice della Strada i cui contenuti non si discostano sensibilmente dal progetto di A.A.V.S. ma che non è stato mai sottoposto ufficialmente all’esame del Legislatore.

Premesso che la convinzione della necessità di salvaguardare la libertà di circolazione spinge i responsabili di A.A.V.S. a non mollare e a riprendere dall’inizio il lavoro nella prossima Legislatura, due sono gli auspici: il primo è che quanto sta avvenendo di questi tempi in Toscana abbia convinto i responsabili di ASI e dei Registri dell’opportunità di mettere da parte rivalità ed incomprensioni per presentarsi tutti uniti di fronte al Legislatore per difendere gli interessi di tutti gli appassionati.
Sarebbe infatti illusoria la presunzione di sentirsi sufficientemente tutelati per la loro citazione nell’Art. 60 del Codice della Strada, in quanto sulla formulazione di detto articolo gravano forti sospetti di incostituzionalità.
Il secondo, e più importante, auspicio è che quanti, nella prossima Legislatura, saranno chiamati a discutere il progetto, siano meno auto-referenziali e più disponibili di quanto non lo siano stati i loro predecessori a chiedere la collaborazione ed ascoltare i suggerimenti di chi ha per unico scopo la salvaguardia dei veicoli storici.
[:clap]
 

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Re: Magnalbo'
« Risposta #18 il: Febbraio 10, 2006, 11:56:11 am »
Riassumo: ebbene si, la commissione l'altro ieri ha approvato il testo, con una serie di emendamenti non sempre condivisibili.

Tuttavia la legislatura si conclude domani, e non c'è il tempo per discuterla in parlamento.

Tuttavia non sono affatto d'accordo col "per fortuna nulla di fatto".
Visto come vanno le cose da noi, "qualcosa" è sempre meglio di "niente".
Ad esempio la legge così forumulata avrebbe permesso (emendamento approvato martedì) alla case automobilistiche di gestire associazioni di veicoli storici equiparate all'ASI. Una mole di privilegi oggi "di proprietà privata" si sarebbero riversati sugli aderenti ai club RIASC. Scusate ma non era "poco".

Per me la discussione si ferma qui: se ne riparla all'insediamento del prossimo governo. [:hello]

Re: Magnalbo'
« Risposta #19 il: Febbraio 10, 2006, 09:33:44 pm »
Intanto però è fondamentale coordinarci con tutti i club e associazioni presentandoci veramente uniti, su ciò che vogliamo ed è giusto che sia come negli altri stati, al nuovo legislatore. Non molliamo la presa assolutamente!

Per Fede [;)]

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Offline mecca

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Re: Magnalbo'
« Risposta #20 il: Febbraio 10, 2006, 09:42:24 pm »
che schifo.e non mi esprimo altrimenti mi bannano.sono piu' di 20 anni che non votop e vedo che non ho sbagliato e non mi veniate a dire che4 con i  voti si cambia la soceta'.ma quale soceta'ma il modo di fare di questa italietta del c... ,nemmeno se gli si aprisse la scatola cranica e gli si sputasse dentro x,cambierebbe costumi.merd,disse Cambronne
claudio

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Offline guerzo

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Re: Magnalbo'
« Risposta #21 il: Febbraio 13, 2006, 11:54:47 am »
mecca ma ?? cosa stai farneticando?
non tiriamo in ballo la politica nel forum,a me sono sempre capitate solo aspre liti.
in ogni caso modificare la normativa sulle auto d'epoca senza aver già pianificato le disposizioni successive ci lascerebbe tutti in braghe di tela,ok che le ds sono tutte over 30 e al sicuro nell'esenzione,ma per esempio io hoi altri veicoli tra i 20 e i 30,e sarei senza l'asi molto in difficoltà,inoltre la magnalbò voleva innalzare il limite a 25anni
 

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Offline mecca

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Re: Magnalbo'
« Risposta #22 il: Febbraio 17, 2006, 08:45:05 pm »
guerzo,mi pare che abbia chiarito subito che se non voto,e questo significa che non parlero' mai di politica,xche' non mi interessa,visto quello che vedo, e mai ,comunque ,ne parlerei con persone che non conosco e non certo in un sito che non centra nulla con essa.saluti
claudio

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Offline mickey

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Re: Magnalbo'
« Risposta #23 il: Febbraio 18, 2006, 09:30:49 am »
Anche io sono convinto che alla fine alcune novità (malgrado non tutti gli emendamenti potesero essere condivisibili) di questo testo di legge fossero estremamente rilevanti e positivi.
Non mi preoccuperei poi troppo per come è andata, dopo il 09 aprile alla ripresa dei lavori si dovrebbe ripartire proprio da lì.
Sperem....
Mickey