Riflessione semiseria e semiprovocatoria

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Offline serpiko

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Riflessione semiseria e semiprovocatoria
« il: Agosto 17, 2007, 12:44:54 pm »
A reti unificate.
Complice l'insolita quantità di tempo libero disponibile, in questi giorni ho sfogliato molto volentieri le pagine dei calendari commemorativi che il Riasc ha reso disponibili a tutti. Splendide immagini, davvero magnifiche: mi sono accorto che in esse non è soltanto il veicolo presentato ad essere il protagonista ma assieme ad esso compare in primo piano un'epoca, uno stile, un modo di essere di cui il veicolo diventa inconsapevolmente bandiera.
Vera protagonista dell'immagine è tutta una società, quella francese del tempo, di cui l'automobile ritratta è frutto e contemporaneamente ambasciatrice.

Ma guardatela, la Francia sullo sfondo delle foto. E' irresistibile. Vien voglia di viverci, di esserne parte. Vien voglia di sperimentarla. E per quanto le immagini siano state curate ad hoc per procurare questa sensazione, ogni singola visita transalpina mi mette nelle condizioni di affermare che la realtà non era (e tuttora non è) così distante da quella rappresentata nelle fotografie in questione.

Poi guardo chi mi sta attorno in questa che non è solo una passione ma un'arte di vivere, come recita un motto mai così saggio e indicato. Tutta gente particolare, con le storie più svariate e i destini tra i più diversi possibile ma legata da due fattori: l'amore per i veicoli di una certa marca e la ricerca continua, la recèrche per dirla alla Proust, di una condizione ideale, una condizione emotiva che viene trovata all'interno di un veicolo così differente dall'identità nostra nazionale, eppure così vicino al nostro modo di essere. Perchè avvertiamo tanto fascino in semplici oggetti fino al feticistico limite della considerazione "familiare" che sappiamo dare ad essi? E soprattutto, perchè non ci capita con altri oggetti di pari caratteristiche innovative e lineari?
Da cui la mia riflessione semiseria: questa nostra passione è davvero legata esclusivamente ai veicoli che amiamo? O è forse una delle forme più probabili di una ricerca che va oltre olio verde e doppio scevrone, una ricerca di una società perfetta, di un'atmosfera particolare che vediamo trasparire da queste lamiere (e non solo da esse), che ci seduce e ci si presenta come situazione ideale?

Io una risposta me la sono data, per quanto generalizzante e non univoca. Attendo i vostri commenti per poterla verificare.

 [:hello]

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Re: Riflessione semiseria e semiprovocatoria
« Risposta #1 il: Agosto 17, 2007, 10:10:11 pm »
Inedita questa Serpe filosofica...  :)
Per quanto mi riguarda, rincorro solo le antiche sensazioni di un ricordo, e un po' di nostalgia. Quella nostalgia del passato, dell'infanzia, dell'adolescenza, della giovinezza che è tipica di un quarantenne come me (e non sono l'unico qua...) . Con la sensazione senz'altro che il passato fosse migliore del presente, cosa senz'altro vera se prendiamo il punto di vista dell'etica e della coscienza civile, ma non per il resto: basta ricordare che epoca di rottura, di conflitti e di problemi sociali furono quegli anni '70 in cui si muovevano le DS in Italia.
Si è vero, quella Francia così rurale e ruspante fa molto effetto Heidi, ma sinceramente non ci avevo mai pensato.
Diciamo piuttosto che sono partito da una nostalgia e mi ritrovo una cerchia di amici come mai mi ero sognato, in ogni città d'italia conosco qualcuno, e la rubrica del mio cellulare ormai scoppia di numeri di telefono.
Quindi l'arte di vivere diventa dominante, la passione per un'auto d'epoca complessa come la DS è un punto di aggregazione fortissimo con le persone che incontri, il senso di comunità si accresce, la passione si autoalimenta.

Admin  [:hello]

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Offline TEO87

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Re: Riflessione semiseria e semiprovocatoria
« Risposta #2 il: Agosto 18, 2007, 02:38:17 pm »
Urka come mi intriga questo topic!  [:love]
Potrei scrivere un poema per quanto mi riguarda... adoro la Francia, il modo di vivere dei francesi, la loro lingua e soprattutto la loro educazione... la Francia e' l'emblema della cortesia, del rispetto, del senso civico, della classe... e potrei star qui per ore credetemi... Indubbiamente l'Art de Vivre ha influenzato anche il loro modo di produrre automobili... ma bisogna avere una certa attitudine mentale per saper apprezzare le peculiarita' che ho accennato... e chi la Francia l'ha toccata con mano sa' di certo di cosa sto parlando!
Personalmente nutro una sorta di invidia verso la Francia... seppur cosi' geograficamente vicini ma mentalmente cosi' lontani da questa... e' un modello da cui bisognerebbe prendere esempio... e sono sicuro che Serpiko la pensi come me...  [;)]
Finalmente "turbato"!

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Offline MotomSS

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Re: Riflessione semiseria e semiprovocatoria
« Risposta #3 il: Agosto 19, 2007, 03:21:48 pm »
Buongiorno a tutti...
è da un pò che non scrivo, ma non per questo sono sparito...

Per quanto mi riguarda la passione per la DS non è altro che un ramo del grande albero del mio stile di vita. Mi spiego: è da quando ho 5 anni che sono attratto da oggetti vecchi e/o antichi nonostante che in casa nessuno avesse la passione per l'antiquariato o il motorismo storico (anzi, a dire il vero, è sempre stato abbastanza osteggiato...). Ma tant'è che quando ho compiuto 14 anni mi sono fatto comprare da mio padre un Motom 48 (guarda caso....) col quale recarmi a scuola.

Da quel giorno è stato un crescendo rossiniano per la passione per tutto ciò che fosse vecchio o, meglio, antico. E non solo ristrettamente alle auto e moto, ma a qualunque oggetto che potesse essere veicolo di "storia".

Mi sono sempre chiesto: "Se mai quella moto/auto/radio/libro/frullatore/ventilatore.... potesse parlare, chissà cosa racconterebbe, che cosa vide, a chi appartenne"
E da qui la mia passione per il restauro e la conservazione per tutto ciò che è stato nel passato, quasi come se il mio passatempo servisse per trasmettere nel futuro una piccolissima parte di "storia", piccola si, ma pur sempre significativa.

Finchè c'è qualcuno che tiene, conserva, restaura, RICORDA, la "storia" non si dimentica. E non pensate che abbia sbagliato scrivendo "storia" con la "s" minuscola, l'ho fatto apposta. La "Storia" viene tramandata dai libri, la "storia" solo dai ricordi.
La storia di genti, società, di singoli cittadini; restaurando e coservando quel ventilatore Marelli che ho qui in camera da letto mantengo viva la memoria di chi negli anni '50 lo acquistò. La storia di quell'uomo legata a quel ventilatore rimarrà finchè esisterà quell'ggetto.

E' un discorso da malato, lo so, ma è più forte di me. Camera mia è diventata a poco a poco un piccolo museo: ho alcuni scaffali con giocattoli degli anni '50, libri della fine dell'800 e inizio '900, 2 radio a valvole di cui una CGE del '48, un mobile con radio "phonola" e giradischi "Lesa" ancora col certificato d'acquisto a nome di mio nonno e tanta altra roba, di valore commerciale pari a zero, ma carichi di "storia".

E stessa cosa posso dire per le macchine e le moto.

Spero di non avervi annoiato, a presto

Ale

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Offline SCARABEO

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Re: Riflessione semiseria e semiprovocatoria
« Risposta #4 il: Agosto 19, 2007, 03:55:52 pm »
Brava Serpe, bel topic.
Sai, che proprio non so cosa mi fa tanto amare quest'auto ?
Come nel tuo caso son un grande estimatore della Francia. Da sempre ci passo le mie vacanze.
All'inizio degli anni 90 ho scoperto, un pò per caso, la possibilità di alloggiare nei castelli.
Per me è stata una vera rivelazione. Come dicono loro, chi ama "les vieilles pierres" vive la vita in modo diverso.
Passare anche solo poche notti in queste antiche dimore, caro Motomss, ti fa veramente pensare alle persone che ci hanno vissuto.

Si è vero, quella Francia così rurale e ruspante fa molto effetto Heidi,......

Caro Admin, non credo che sia per questo motivo. Io son Svizzero !! Heidi qui è di casa, eppure ho un'ammirazione per la Francia che è molto grande. Torno ora da una settimana di ferie in Germania e ti giuro che son dovuto passare dalla Francia per tornare ad apprezzare le vacanze.

Quindi, come dicevo all'inizio, non so il perché di questo amore.
Ma c'è !

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Offline Admin

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Re: Riflessione semiseria e semiprovocatoria
« Risposta #5 il: Agosto 19, 2007, 08:00:31 pm »
La riflessione di Serpiko cercava di analizzare cosa c'è sotto o dietro la passione per la DS, non dietro quella per la Francia  [:fiu]. Passione che comprendo benissimo, avendo passato gli ultimi 10 anni della mia vita a girare in lungo ed in largo il bel paese transalpino ad ogni occasione di ferie. E l'ho fatto per il senso di "vacanza", di rilassatezza e riposo che mi trasmette, la certezza che ovunque mi troverò bene e non avrò brutte sorprese.
L'Italia è bella, bellissima; dal punto di vista storico ed architettonico è anche più interessante. Ma quando giro in italia non riesco ad abbandonarmi, resto sempre con l'occhio vigile attento ad evitare il parcheggiatore abusivo, il ristorante accalappia-turisti, l'albergo-fregatura... ma quando impareremo?
Ma tutto ciò, come ho detto, per me con la DS non c'entra nulla. Tanto che mentre all'inizio astraevo la DS dalla sua localizzazione geografica (chi non sa che ho restaurato come prima vettura una DS di provenienza francese...) piano piano ho maturato una passione per la DS nel contesto e nella storia italiana: diventando appassionato delle targhe e dei documenti originali italiani, delle particolarità per il mercato italiano, di quello che questa vettura ha rappresentato qui per noi, potendo cogliere parecchie differenze. E la bellezza è che io c'ero, in quegli anni '70 in cui si muove la mia passione, seppur bambino, e dunque posso confrontare le mie scoperte e le mie impressioni con dei ricordi, per quanto evanescenti. Così ora quando guido Brunilde, con le sue freccie arancioni ed i suoi allestimenti spartani, mi sembra di aver 'rubato' questa vettura alla sua terra, di costringerla ad un esilio forzato (che comunque per lei è significato nuova vita...). Vabbè mi fermo qui, sto esagerando...

Admin  [:hello]

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Offline bardamu

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Re: Riflessione semiseria e semiprovocatoria
« Risposta #6 il: Agosto 20, 2007, 04:24:04 pm »
Bella riflessione, brava la Serpe!  [:clap]

Mi trovo a condividere molto di quello che avete scritto, sono molteplici le ragioni che mi portano a vedere nella DS un oggetto meraviglioso.

Certamente la amo anche perche' e' francese, e la Francia e' il paese ove ho sempre desiderato di vivere (spero prima o poi di riuscirci): pur non avendo alcun legame familiare oltralpe, da sempre mi basta passare il confine a Ventimiglia o sbucare dal Frejus per sentirmi a casa. Non so perche', ma e' cosi'.

Pero', riflettendoci, io amo la DS immersa nel paesaggio italico, e amo la DS italiana, con la targa quadra che i francesi trovano orribile ma che secondo me rende la nostra macchina ancora piu' bella. Qui concordo con l'Admin e con la sua ...Vorrei avere una DS con targa quadra BO e documenti originali, anche solo per pensare a quante volte l'avro' incrociata nelle mie scorribande cittadine, quante volte avro' posato l'occhio su di lei senza immaginare che anni dopo sarebbe stata mia...le follie del diessista  [:crazy]

Quindi c'entra sicuramente un po' di nostalgia per l'infanzia, ma c'e' soprattutto potentissima una passione puramente estetica per il paesaggio urbano italiano degli anni Sessanta e Settanta. Per lavoro e passione mi occupo di cinema e adoro rivedere nei fotogrammi immortali di tanti film gli stessi luoghi, magari di Roma, che oggi vedo ogni giorno. Adoro costatarne i cambiamenti e le costanti. Insomma, mi e' sempre piaciuto vedere molto "quello che c'era", e il riconoscimento di un particolare luogo, magari oggi molto cambiato ma pur sempre presente, mi affascina.
Sur une DS, tant que tu n'as pas tout fait...tu n'as rien fait!

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Offline Andrea

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Re: Riflessione semiseria e semiprovocatoria
« Risposta #7 il: Agosto 20, 2007, 04:35:02 pm »
Anch'io fin da piccolo ho avuto sempre una certa passione per la Francia e il suo paesaggio, le sue auto, i suoi film, le sue attrici ...
Nonostante in molti in Italia considerino i francesi dei vicini difficili, come spesso capita tra vicini, non ho mai avuto per la Francia alcuna antipatia. Inoltre da sempre sono appassionato del cinema e delle auto francesi ...

Che dire di più ... Magari che la DS l'ha disegnata un italiano [:fiu]

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Offline rechin

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Re: Riflessione semiseria e semiprovocatoria
« Risposta #8 il: Agosto 22, 2007, 10:13:16 am »
Comincio nel dire che per me, la Dea è la sola auto in 33 anni che mi abbia davvero affascinato.
Oggi esistono macchine bellissime, ma non conosco altre auto così belle in tutto come le nostre Dee.
Aggiungo che ce l'aveva mio padre e con essa abbiamo fatto numerosi viaggi passando per quei paesi dell'est forse ancor più rurali della Francia. Si partiva con le taniche di benzina per i rifornimenti...
E' stata sicuramente una delle poche DS con targa italiana a varcare quelle frontiere dove i doganieri (ex-Jugoslavia, Bulgaria, Romania) smontavano letteralmente le auto! Io ero bambino e tutto questo, mi sapeva di grande avventura. Arrivare a Bucarest dai nonni, partendo da Catania, era davvero un'impresa. Quelle vacanze vi assicuro, erano sempre una grande emozione.
Erano anche anni per me, di immensa spensieratezza quando io dovevo pensare solo a giocare, mangiare e dormire. Pertanto, la concentrazione che mettevo in quei giorni di viaggio, era massima. Vivevo ogni istante al 100%.
Qualche tempo dopo...
Gli anni passano e mi ritrovo con grandi responsabilità, con una società cambiata (peggiorata), senza una Dea che mi ricordi quant'è bella la vita! Senza mio padre!
Così, inizio 3 anni fa la ricerca, vedendo numerose auto e capendo che la spesa da fare era più grande di quello che potessi immaginare. Imperterrito insisto nel voler vivere questa gioia! La trovo e rivivo alcuni istanti spensierati di quand'ero bambino! (A Settembre andrà dal carrozziere).
Per concludere, la mia passione per le Dee è sicuramente dovuta, come anche per l'Admin, ad una grande nostalgia e all'insieme di ricordi bellissimi di quand'ero pargolo, ma anche di un periodo sicuramente migliore! Periodo che mi manca!
Qualcuno mi ha detto che ero troppo piccolo e spensierato e che l'impatto con la "durezza" della vita, oggi mi fa vedere le cose in questo modo.....
Io invece, sono sicuro che la società purtroppo è peggiorata! E questo mi spiace tantissimo.
Specifico all'amico Serpiko, che non sono alla ricerca di una società perfetta e non mi sento quindi facente parte di una simile società. Ammetto che qualcosa di singolare in ognuno di noi, che ha scelto di avere una Dea, sicuramente c'è.  [;)]
Ciao a tutti.
Victor

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Offline fischer

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Re: Riflessione semiseria e semiprovocatoria
« Risposta #9 il: Agosto 22, 2007, 10:38:07 am »
Ciao ragazzi!
Caro Serpiko, ti quoto appieno. La DS è assolutamente da godere nel suo contesto, e così anche la Vespa, la 500, u.s.w..
Ovviamente è una refoulée di ricordi e di piaceri dell'infanzia, ma non è scindibile dal suo paese di origine, dal contesto geografico al quale aderisce perfettamente, al tipo di modus vivendi francese(odori, sapori, suoni...). Ovvio che le dee sono a loro agio ovunque e che diano sensazioni legate alla loro vetusta età, ma sapere che hanno avuto terga di Lino Ventura, Jean Gabin, Louis de Funes, Alain Delon, le scogliere bretoni, le Alpi e il verde della Normandia, il traffico della Concorde, la soste a Matignon e all'Elysée, Dieppe, Cannes, odore di Crottin de Chévignol, baguettes calde, Saint Emilion, cumulinembi stratificati, R.N. ondulate, foreste e ancora foreste, colline, castelli  e proprietà con viti, la Bourgogne, il Périgord, e tutte le cose che vengono in mente a chi un po' quel paese lo conosce( compresi i café con mosche e odore di birra alla spina e pane con burro e prosciutto) le rendono passaporti per lo spazio ed il tempo, con l'aggiunta della spazialità di allora.
Tocco il mio volante nastrato, guardo nel mio spacchietto retrovisore con gambo, annuso questo dizionario enciclopedico olfattivo che mi avviluppa e avverto che nella dea c'è la quinta stagione....quella dell'eterno piacere.
fischer

Re: Riflessione semiseria e semiprovocatoria
« Risposta #10 il: Agosto 22, 2007, 01:07:08 pm »
Le Halle, i suoi bar, i suoi odori, odore denso e sensuale di tabacco scuro, gitanes e galousies mescolato con quello dell'anice del ricard, Serge Gainsbourg, BB..ecc, ecc, ecc.......

Bye byCab Volt
 

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Offline serpiko

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Re: Riflessione semiseria e semiprovocatoria
« Risposta #11 il: Agosto 27, 2007, 12:59:07 am »
Dopo le vostre risposte, torno volentieri sull'argomento per chiudere un pochino il cerchio delle argomentazioni ricevute finora.

In effetti il mio era un esplicito e accorato richiamo all'ambiente francese: sono affascinato dal commento di Motom per le sfaccettature vintage che riesce dare all'intera sua vita ma sono completamente affine alle osservazioni di Teo87, di Scarabeo e di fischer. Io salgo sulle mie macchine, le accendo ed è come se partisse la marsigliese. Forse mi fanno stare tanto bene perchè riescono a portarmi a domicilio un briciolo del clima che sento oltralpe, forse invece perchè il loro accento è quello di uno straniero che si trova a parlare perfettamente anche l'italiano.
Il fatto è che non mi riesce di scindere la DS (e le altre, certo, ma in larga parte la DS) dal suolo francese. Avvistarne una sul suo territorio mi apre il cuore. Quel che m'è capitato l'anno scorso, ovvero farci una semplice gita pomeridiana con un francese al volante che mi scorrazza tra colli e colline in caccia di cantine vitivinicole e di fromageries e godersi il ritorno con tramonto sulla Loira, è finanche commovente: i fari gialli che illuminano la strada, la DSuper "originale" (maniglie in plastica e borchiette tipo Special e ruote più piccole al retrotreno) che fa il suo dovere, l'idropneumatica che oscilla sui dossi di strade dal manto perfetto, un autista che guida col berretto e coi guantini a dita libere da Sancerre a Bourges...

Ah, da provare. Altro che targone quadro e asfalti italici. Non esiste nessuna tratta così ricca di DS come quella. O meglio, qualsiasi tratta francese, anche la più indecente, è comunque più idonea alla DS che qualsiasi straduncola nostrana, foss'anche l'appia antica.

Ebbene, da qui il mio proposito.
Vivere la DS sul suo terreno. Portarla dove credo avrebbe sempre voluto ondeggiare. Condurla attraverso ciò per cui essa è stata pensata. Nonostante la sua quadrissima targa e le ineccepibili origini nostrane, ho deputato la mia vecchia DS (o altre che mai ne dovessi possedere) a compagna di un lungo viaggio alla scoperta della Francia così come l'ho sempre immaginata.
Complice la totale mancanza di viaggi estivi per il sottoscritto, s'è deciso che d'ora in avanti un viaggetto l'anno in terra gallica s'ha da organizzare. E deputata al trasporto sarà la mia DS, per l'occasione "cicerona" (e chi meglio di lei?) della sua madrepatria. L'emozione di accompagnarla a "casa" durante il giubileo è stata tale e tanta da lasciarmi ricordi di portata indelebile, e quest'esperienza contribueirà a rinverdirne periodicamente i fasti.
Magari non troverò una società ideale o una nuova madrepatria; avrò quantomeno l'occasione di godermi la mia più grande passione nel suo contesto più originale.

Vive la France, vive la Deesse!  [:clap]
« Ultima modifica: Agosto 27, 2007, 01:01:55 am da serpiko »