coniugare l'economia aziendale con la forma: questo è stato il grande obbiettivo del disegno industriale, il design insomma.
adesso il retrò piace.
adesso le citroen piacciono ad una platea molto più vasta di consumatori.
.....adesso che le linee sono omogenizzate e per la c5 si parla ormai di "è come un'audi"
questo conta per mamma-citroen. e basta.
la nuova ds23?
non mi piace, come non mi piacciono la nuova mini, la nuova 500 etc etc.
ma io non ho mai acquistato un'auto nuova in vita mia, come probabilmente la maggioranza di voi, e di un'auto apprezzo molto il "poterci mettere le mani io", cosa impossibile sui modelli degli ultimi anni.
perchè mai la casa madre si dovrebbe preoccupare di me? ( e dei tanti come me che insistono a vivere nel pleistocene automobilistico ).
la pubblicità mi lascia freddo ed il nome dato non mi scandalizza affatto, l'avessero chiamata id magari
, ma perchè mai dovrei scandalizzarmi di una scelta fatta per motivi di marketing di un prodotto che comunque non acquisterò mai da nuovo?
ho un'altra grande passione nella vita: le biciclette d'epoca.
nel giro si fanno gli stessi discorsi che si fanno qua: " e le vecchie bianchi, e le vecchie dei, e le vecchie legnano etcetcetc".
abbiamo fatto due conti ed abbiamo scoperto due cose:
1) una bici fatta con gli standard di 60 anni fa adesso costerebbe 3000 euro,e non parlo di bici da corsa.
(per una dea ne basterebbero 80-100mila di euro?)
2) che il passato non ritorna più.
godiamoci le dee come memoria storica e facciamole vivere per quello che sono state ( e per alcuni, me compreso, sono ancora).
lasciamo che mamma citroen faccia quello che deve fare. proprio come fece con le propulsion, le traction, le deesse, le sm, le cx, le xm, le c6. e come continuerà a fare in futuro.
la storia si studia, il futuro ne scriverà il seguito.