La nostra fortuna è il NUMERO ENORME di dee che hanno, malgrado la ruggine, i materiali scadenti e quant'altro, resistito negli anni alla tentazione della rottamazione. La particolarità della vettura ha fatto si' che anche negli anni più bui a qualcuno piangesse il cuore a portarla dal demolitore (non c'era ancora cesio in giro he he he
) , e ad altri venisse voglia di spendere quelle due lire necessarie per portarsele a casa (ricordo a tutti che erano due lire per l'acquisto, ma non per il bollo e per l'assicurazione!!)
Se non ci fossero oggi tutte queste dee in circolazione, non ci sarebbe la convenienza a ricostruire i ricambi. Il fatto che costino cifre accettabili poi è semplicemente dovuto al fatto che la distribuzione non è capillare e ci sono pochi passaggi da chi produce a chi acquista, mentre sul ricambio originale voi pagate un 'surplus' che serve a mantenere in vita tutta la rete di magazzini che ci sono in giro ed un sistema che permette di avere i pezzi a disposizione in pochissimo tempo. Voi non ci pensate, ma come reagireste se vi dicessero che per avere le pastiglie dei freni della macchina con cui girate tutti i giorni ci vuole una settimana? Il fatto che sia tutto sempre subito tutto fruibile ha un costo.
Una parola visto che siamo in argomento sui produttori di ricambi, ora che come sapete siamo 'nel giro': Dobbiamo davvero ringraziarli, perchè non sono altro che persone APPASSIONATE di DS come noi che venti o trent'anni fa hanno avuto il CORAGGIO di cominciare a far qualcosa per la loro DS, e poi hanno deciso di farne la loro occupazione quotidiana: ovvio che dovendone vivere non puoi più ragionare solo di 'cuore' ma devi dar retta al portafogli, però vi posso assicurare che chi ci ha fatto visita aveva ancora gli occhi che brillavano alla vista delle mie DS... L'unica cosa che mi 'sconvolge' è che i pezzi ricostruiti provengono da tutta europa, italia compresa, ma non c'è una sola vite rifabbricata IN FRANCIA
Credetemi comunque, è un bel mondo
Admin
PS Basta con 'sta storia dell'anti-retro, che nausea! Il prossimo che ne scrive ancora lo banno