Jacques Prévert anti-André Citroen

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Re: Jacques Prévert anti-André Citroen
« Risposta #30 il: Giugno 12, 2010, 12:44:53 am »
pure loro sono stati "assorbiti" da un ..Leone  [:D]

non da pegiòt, bensì da Leon Martens  (Maxeda)



http://www.maxeda.com/EN/Upload/pdf/press/Press_Release_UK_2912.pdf




Hehe!...no avevo finito il post! ;D [:hello]

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Re: Jacques Prévert anti-André Citroen
« Risposta #31 il: Giugno 12, 2010, 09:50:09 am »
Fine della battaglia sindacale in casa Renault-Citroen [:ouch]....26/06/1968
una settimana al grido di: vive la résistance prrolétarienne  ;D
http://www.ina.fr/politique/allocutions-discours/video/I00019344/fin-de-la-greve-chez-renault-et-citroen.fr.html

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Re: Jacques Prévert anti-André Citroen
« Risposta #32 il: Giugno 12, 2010, 10:49:30 am »
Ecco come venivano menati i lavoratori della Ford sorpresi a distribuire volantini...

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Offline Andrea

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Re: Jacques Prévert anti-André Citroen
« Risposta #33 il: Giugno 12, 2010, 12:38:04 pm »
Scusate, non dipingiamo però Henry Ford come un "picchiatore", non è così. Ford è stato un grande innovatore che ha portato benessere economico frutto delle sue intuzioni e della collaborazione di quanti hanno lavorato con lui, e l'automobile alla portata di tutti.

Certamente era un uomo figlio del suo tempo e che per arrivare alla produzione di massa come la conosciamo oggi, in cui gli operai - tendenzialmente - si sono trasformati da bruta manovalanza a programmatori dei robot che svolgono le funzioni più dure e meno salubri, si è passati attraverso la catena di montaggio realizzata secondo i metodi tayloristici, al controllo dei tempi secondo i dettami stabiliti dal sistema Bedaux per poi giungere al "Toyotismo", etc. Si è passati quindi attraverso grandi sofferenze, scotto che in ogni epoca i pionieri pagano come tributo di fronte ad ogni cambiamento.
 
Gli operai Ford erano i meglio pagati d'America - e quindi presumibilmente del mondo - ma non per questo non erano degli alienati. Gli operai delle maggiori società industriali europee vivevano invece una situazione differente. Minore salario ma maggiori provvidenze - dopolavori, spacci aziendali, colonie invernali ed estive per i dipendenti ed i loro familiari, etc - per legare maggiormente la manodopera ad un'azienda che diventava parte integrante del tessuto familiare per cui chi entrava alla Montecatini, alla Fiat o all'Olivetti trasmetteva il lavoro di padre in figlio. Ford, in una società più evoluta come quella americana fece agli inizi la stessa cosa accorgendosi poi che l'unica cosa che interessava all'operaio di River Rouge - più evoluto nei costumi del contemporaneo operaio europeo - era di guadagnare di più per spendere in proprio e liberamente i suoi quattrini.

Del resto chi di noi oggi vorrebbe andare coi suoi colleghi di ufficio a passare due settimane al mare a fronte di una riduzione dello stipendio ? Dammi un aumento e vado in vacanza dove voglio io con chi dico io.

Ford avrebbe voluto esportare i criteri di un corretto stile di vita ai suoi operai, e di conseguenza all'intera società americana, per combattere fenomeni quali l'alcolismo e il gioco d'azzardo, e qui si riscontra un pò l'utopia di colui che vorrebbe agire come un buon padre-padrone, avrebbe voluto esportare il concetto di un buon regime dietetico e alimentare a base di soia, utilizzare la soia per la realizzazione di vari prodotti, resine plastiche soprattutto che combinate con altri componenti potevano essere utili per la costruzione di elementi quali cruscotti, cofani, volanti, etc. più leggeri e resistenti dei tradizionali realizzati in ferro e legno.

Insomma, Henry Ford può essere veramente definito un "costrutture di sogni" ...


Henry Ford colpisce con una mazza il bagagliaio di una moderna Ford '41 realizzato in resina plastica derivata dalla soia.


La Hemp Car, il prototipo di auto biologica realizzato dalla Ford nel 1941.
« Ultima modifica: Giugno 12, 2010, 05:22:41 pm da Andrea »

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Re: Jacques Prévert anti-André Citroen
« Risposta #34 il: Giugno 12, 2010, 10:55:25 pm »
Per un uomo e le sue idee senz'altro straordinarie ci sono migliaia di braccia che quelle idee devono tramutare in tangibile realtà.

Il dramma è che dietro quelle braccia c'erano e ci sono migliaia di uomini con altrettante idee, spesso non allineate a quelle dei dirigenti d'industria sui modi e tempi per raggiungere determinati traguardi.
Non è colpa di chi ha sogni tanto grandi che serve il sudore degli altri per realizzarli e non è colpa dei lavoratori di ogni tempo se le loro aspettative sono sempre fuori misura rispetto a quello che il modello capitalistico può offrire, in quei paesi come il nostro dove questo modello è il pilastro UNICO, senza il quale la democrazia vacilla.
L'alienazione dell'uomo in molte realtà lavorative nasce dal rigetto fisiologico per la totale mancanza di armonia, non è una questione di fatica. [A:mai]
 


Interessante questo articolo:  http://politiche.wordpress.com/category/monografie/

Ed in particolare questo pezzo:

"Ma la catena di montaggio industriale non è solo lo specchio dell’America di Roosevelt, un Paese ricco, che sogna l’American Dream, “con libertà e giustizia per tutti”: è la frontiera dello scontro sociale, il luogo fisico e simbolico dove il movimento operaio porta avanti le sue battaglie. Ford trasforma i proletari in consumatori, aumentando le buste paga dei lavoratori del 60%; eppure l’alienazione, a cui è fisiologicamente (Wesen) sottoposto l’operaio nell’economia capitalista secondo Marx, compie col fordismo un salto di qualità. Per l’inventore del termine “fordista”, Antonio Gramsci, la società taylorista è la quintessenza del capitalismo, il cui volto, pur ammantato del paternalismo di Ford, è sempre inumano. Ford vuole migliorare le condizioni degli operai, ma non si fa scrupolo di reprimere l’unionismo all’interno delle fabbriche, controllare e sorvegliare gli operai, tanto che il filosofo Foucault ritiene che la fabbrica sia la metafora della nostra società, basata sul controllo costante degli individui."

 [:hello]
« Ultima modifica: Giugno 12, 2010, 10:59:54 pm da IDcronio »

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Offline Andrea

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Re: Jacques Prévert anti-André Citroen
« Risposta #35 il: Giugno 13, 2010, 01:59:23 am »
Comunque io sono per il falansterio, da sempre.

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Offline rama59

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Re: Jacques Prévert anti-André Citroen
« Risposta #36 il: Giugno 14, 2010, 11:11:52 am »
.. [8D]..io per la "Città del Sole" di T Campanella  [:inch] ... [:clap] [:clap]
 [:hello]
..i sogni si realizzano; senza questa possibilità, la natura non ci spingerebbe a farne.. J.U.
Giuseppe

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Offline Andrea

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Re: Jacques Prévert anti-André Citroen
« Risposta #37 il: Giugno 14, 2010, 11:13:22 am »
Bella "La città del sole", l'ho letta un paio di mesi fa ...

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Offline maverick

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Re: Jacques Prévert anti-André Citroen
« Risposta #38 il: Giugno 14, 2010, 11:48:09 am »
Bella "La città del sole", l'ho letta un paio di mesi fa ...

.. nn ti confondi con la "città delle donne"?..  [;)]
.. UN BURATTINO CHE MANGIA PIZZA UNA VOLTA AL MESE!!

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Re: Jacques Prévert anti-André Citroen
« Risposta #39 il: Giugno 18, 2010, 10:28:57 am »
Molto interessante il documentario di Louis Malle (1974) dal titolo graffiante: HUMAINE TROP HUMAINE :-\
70 minuti senza un commento, una parola....

http://filmsufi.blogspot.com/2010/06/humain-trop-humain-louis-malle-1974.html

Piccolo spezzone:

Il documentario si trova in vendita sulla rete. [:hello]
« Ultima modifica: Giugno 18, 2010, 10:30:36 am da IDcronio »

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Re: Jacques Prévert anti-André Citroen
« Risposta #40 il: Giugno 18, 2010, 12:43:41 pm »
Ecco invece il "libero pensiero" :-\...di chi vede lucifero dietro il marchio Citroen, le piramidi ecc. ecc.


Ps. non so se piangere o sorridere e mi scuso principalmente con Marini, ma se girano certe cose si può liberamente decidere se spendere due parole o no. [:hello]

Re: Jacques Prévert anti-André Citroen
« Risposta #41 il: Giugno 18, 2010, 01:58:26 pm »
Molto interessante il documentario di Louis Malle (1974) dal titolo graffiante: HUMAINE TROP HUMAINE :-\
70 minuti senza un commento, una parola....
..//..
Il documentario si trova in vendita sulla rete. [:hello]

no, si può anche scaricare liberamente da qui: http://www.citrofiel.net/downloads/films/Humain_trop_humain.mpg

Bel documentario, dalle mucche al pascolo iniziali al pascolo dei manzi nel Salone...

scherzi a parte, notevoli il momento del centraggio della bauliera della break ed il controllo qualità femminile in uscita dalla catena

l'assenza di commento lo avvicina un po' al Trafic di Tati



Re: Jacques Prévert anti-André Citroen
« Risposta #42 il: Giugno 18, 2010, 02:09:27 pm »
Ecco invece il "libero pensiero" :-\...di chi vede lucifero dietro il marchio Citroen, le piramidi ecc. ecc.


Ps. non so se piangere o sorridere ../... [:hello]

il finalino è l'ideale per opron

Non ci resta che piangere




 ;D

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Re: Jacques Prévert anti-André Citroen
« Risposta #43 il: Giugno 18, 2010, 04:36:48 pm »
no, si può anche scaricare liberamente da qui: http://www.citrofiel.net/downloads/films/Humain_trop_humain.mpg



Si, è vero!...avevo provato ieri sera col portatile e ho avuto dei problemi attribuendo questi al link... [A:mai] :) [:hello]

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Offline Martini

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Re: Jacques Prévert anti-André Citroen
« Risposta #44 il: Giugno 21, 2010, 01:10:35 pm »
Ecco invece il "libero pensiero" :-\...di chi vede lucifero dietro il marchio Citroen, le piramidi ecc. ecc.


Ps. non so se piangere o sorridere e mi scuso principalmente con Marini, ma se girano certe cose si può liberamente decidere se spendere due parole o no. [:hello]

Piangere, piangere Cronio.
Queste cose ti fanno pensare a come l'umanità spreca il suo tempo libero in ricerche senza senso: ma tu pensi davvero che il grafico che ha illustrato la brochure della C1 sia parte di qualche setta satanista legata ad André Citroën? Sai quanto c'entra la famiglia Citroën con l'azienda stessa dal 1935 ad oggi?

 [:hello]