- Pronto, Walter?
- Ciao Maurizio
- Ecco, insomma... potremmo fare qualcosa di più della cena a Firenze...
- Ovvero?
- Uno spettacolo, con attori che leggono dei testi sulla DS accompagnati da musica jazz. Però... insomma... costa un po' di più, mi parlano di cinquantamila euro, ma io conto di non spenderne più della metà.
- Mica poco. Vai avanti, vediamo cosa ne viene fuori.
Asciugato il sudore, ho preso contatto con Francesco Niccolini, l'autore mio amico, spiegandogli un po' le idee in campo e chiedendogli di scrivere qualche cartella di testo per raccordare le letture.
Appuntamento alla solita enoteca tra dieci giorni.
C'eravamo ancora tutti, incluso Mauro, sollevato dal fatto che Citroën accettasse di discutere un progetto che costava (almeno) due volte e mezzo il budget previsto inizialmente.
Il più scettico era Niccolini, io ero quello più ottimista, nel mezzo le posizioni degli altri.
Quella sera al nostro tavolo si aggiunse un altro soggetto: Roberto Carlone della Banda Osiris. Conoscevo Roberto da molti anni, la Banda gravitava attorno a Rai Radiodue per cui avevo fatto qualche lavoro in amicizia, principalmente colla redazione di Caterpillar. La ragazza di Roberto -sorpresa!- era la stessa che gestiva l'enoteca, ecco perché era così spesso ad Arezzo!
Ovviamente Roberto si interessò subito al progetto, con entusiasmo e distacco al tempo stesso: non voleva entrare in qualcosa che servisse da soletta pubblicitaria a qualcosa ma quando capì che partivamo da un foglio bianco e che la storia da raccontare poteva essere bella, si rilassò ed iniziò a disegnare i contorni della faccenda assieme a noi.
Quella sera il budget ebbe l'ennesimo ritocco al rialzo: si parlava di settanta/ottantamila euro. Non li ho! Dissi.
Allora non si può fare.
Io mica ci credevo che una cosa del genere potesse costare tutti questi soldi.
- Pronto, Walter?
- Vai avanti.
E andai avanti. Per una cosa del genere, ci voleva anche un service video. Qui entrò in gioco Roberto Alfieri che aveva conosciuto Ilaria per motivi professionali (mi pare qualcosa legata alla web tv di microsoft).
Il progetto adesso era tutt'altra cosa della cena pensata per Piazzale Michelangelo.
Si svolgeva ancora a Firenze, pensavamo al Saschall, l'ex teatro tenda, da poco trasformato in una struttura moderna e capiente. A novembre il sopralluogo ed i primi preventivi: costava quindicimila euro per tre giorni: allestimento, prove, spettacolo, disallestimento. Però non c'è parcheggio.
Nel frattampo Niccolini aveva inziato a scrivere. Non tre pagine per raccordare i testi, ma uno spettacolo vero (quello dei miei sogni) dedicato alla storia della DS, una cosa che doveva partire dal 1938 e chiudersi nel 1975. Niccolini (Geronto, come fu ribattezzato per il suo "dressage vagamente vintage") si spinse molto oltre: nelle serate passate con me a far ricerca, venne fuori la storia del signor André Citroën ed il legame tra questa e quella del novecento, tout-court. Non poteva restare fuori dallo spettacolo!
Quindi sul nostro palco ancora molto immaginario c'è un attore (non sappiamo ancora chi) che deve avere una memoria formidabile. Questo taglia Paolini: si dice che alle prime rappresentazioni non brilli particolarmente, noi abbiamo UNA serata in cartellone, deve venir bene la prima. No way.
Poi c'è la Banda Osiris, non possiamo più fare senza: lo spettacolo dev'essere divertente, non annoiare gli spettatori. Poi ci vuole qualche altro musicista.
Sarà la Banda a tirar fuori dal cilindro il loro alter-ego femminile: il Quartetto Euphoria, quattro ragazze scatenate che suonano gli archi. Una di loro, la coordinatrice della squadra, è Marna Fumarola, giocavamo assieme da bambini, il padre -ingegnere alla IBM in epoca di pionierismo informatico- è sempre stato un Citroënista ed anche Marna viaggia sul Double Chevron. Il mondo è veramente piccolissimo.
Bene. Il cast è quasi fatto. Per l'attore approviamo sulla fiducia la proposta di Francesco Niccolini: Giuseppe Cederna, il bravissimo attore del film-Oscar Mediterraneo di Salvatores, dice Francesco che la sua memoria ha del portentoso.
- Pronto, Walter? Ci siamo: manca ancora il posto perché a Firenze non c'è parcheggio, ma il progetto ha preso forma. Solo che costa dieci volte il budget inziiale.
- Ah. Vieni e parliamone.
[to be continued]