allora visto queste citazioni che ricordano macchine esistite ed esistenti si può affermare che se espressamente richieste ,si potevano avere auto che montavano i vetri inti ,anche se all'epoca erano destinate a mercati diversi dal nostro????
L'esatto contrario: come ho appena detto, sebbene non ordinabili nel nostro mercato, alcune arrivavano così.
Bisogna ricordare che all'epoca i computer erano ancora poco utilizzati in Citroën e le vetture venivano prodotte stimando le richieste di ogni mercato.
Dei treni partivano da Forest o da Javel e raggiungevano i piazzali della dogana di Arluno dove le auto venivano stoccate.
Poi, una volta alla settimana o anche ogni due, un incaricato di via Gattamelata andava ad Arluno e inventariava le auto disponibili.
I concessionari, al momento dell'ordine, chiamavano Gattamelata e chiedevano la disponibilità della tale auto col tale allestimento, se c'era, si informava il cliente e l'affare era concluso.
L'auto richiesta veniva iscritta in un registro da cui risulta: data ordine, numero telaio, modello e allestimento, eventuali accessori ordinati, concessionario che ha venduto l'auto, fattura di vendita e relativa data. Per quelle vendute direttamente da Gattamelata, c'è anche il nome del primo proprietario o -più spesso- la ragione sociale della ditta che si è intestata l'auto.
Oggi ci sembra normale andare in concessionaria o addirittura configurare la nostro nuova auto direttamente in internet, cinquant'anni fa non era così.