Lo schema ovviamente esiste ma qui non ho modo di pubblicartelo. Magari qualche anima pia in giornata ...
Comunque per intenderci a parole, il ponte di un alternatore di quella generazione è composto da tre rami costituiti ciascuno da due diodi in serie.
Il filo R è posto su un ramo tra i due diodi in serie. esce dunque una semionda che possiamo immaginare come una corrente continua, visto che pilota unicamente un relè. Il fatto che sia una presa fra i diodi serve ad impedire che li ' possa esserci corrente di ritorno dalla batteria.
Il suo scopo è di comunicare che l'alternatore sta caricando. In realtà dice solo che UN ramo dell'alternatore funziona, ma non è pensato per scovare guasti, solo per dirti se l'alternatore gira o la cinghia si è rotta (cosa frequente con le cinghie di un tempo...)
Il relè nel regolatore scatta spegnendo la spia quando la tensione che esce è quella nominale, ovvero supera i 12V. È solo un fattore estetico, ovvero hai una spia ON/OFF anzichè una spia che magari sbriluccica al minimo e poi si spegne piano piano come sulle macchine più vecchie.
Admin
grazie,spiegazione asaustiva.
continuando....
il rele' del regolatore,dovrebbe essere un semplice rele' a corrente continua,alimentato a 12 V.
Allora...,
per eccitare la bobina del rele',e' sufficente una corrente molto inferiore a 12V,credo che bastino 2,8 - 3 V.
Qual'e' la caretteristica che permette al rele' di rimanere a riposo durante la fase di messa in moto ?
cioe',mentre il motorino di avviamento gira,la spia e' accesa.
Una volta avviato il motore,la spia si spenge.
Se la corrente che esce dal morsetto R e' di 12 V,come mai non eccita la bobina del rele appena l'alternatore
inizia a girare ?
Cos'e' che ritarda l'eccitazione ?
Dipende dal fatto che,come scritto prima,e' una semionda,o da quale altra caratteristica ?
Grazi ancora Admin.