Eccomi, scusate, dopo qualche giorno di assenza dal lavoro ora sono seppellito di cose da fare.
provo a spiegare: l'aggeggio è composto da un pistone di alluminio che scorre in un cilindro di alluminio anch'esso, spinto da una sostanza che si dilata dentro un'ampolla in rame a contatto con l'acqua calda del motore.
Quando l'acqua è fredda, una molla spinge il pistoncino in una posizione per cui passa dell'aria fra i due collegamenti ("aria addizionale" appunto). Quando l'acqua del motore si scalda, l'elemento termico si dilata e spinge il pistoncino contro la molla, chiudendo il foro.
Alluminio su alluminio in ambiente umido = ossido di alluminio, una polverina bianca che interferisce nel movimento del pistone fino a bloccarlo.
Spesso si blocca chiuso, ovvero dilatandosi l'elemento termico il pistone viene spinto a chiudure l'aria ma poi la molla non ha più la forza di rimandarlo indietro: la macchina non tiene più il minimo a freddo ma poi a caldo va bene.
Se si inchioda aperto, sono guai: l'elemento termico si dilata, ma il pistone è inchiodato. La dilatazione termica non ammette deroghe: tipicamente l'ampolla in rame dove è contenuta la sostanza si gonfia tipo palloncino ed a questo punto l'oggetto è inutilizzabile, la macchina avrà il minimo alto a caldo e c'è un rischio: che qualcosa si rompa e l'acqua del motore finisca nei condotti di aspirazione, con conseguenze immaginabili.
Solo quelli bloccati a pistone chiuso sono con grande pazienza revisionabili: la camera del pistone è teoricamente apribile, ma l'ossido che ha bloccato il pistone blocca anche i tentativi di apertura. Se dopo interminabili bagni nello svitol bollente
si riesce ad aprire senza crepare l'alluminio, allora basta pulire tutto e poi funziona. Ma se l'ampolla lato acqua (accessibile con due bulloni) assomiglia ad un pesce palla, il cestino è l'unico posto adatto.
Mi spiace se non riesco ad essere più preciso ma ora devo andare...
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