E' buffo come molti nodi arrivino al pettine nello stesso momento: oggi abbiamo dipanato buona parte della matassa delle Cabriolet farlocche e non e siamo giunti ad alcune conclusioni che posso riepilogarvi qui sotto.
Veniamo ai fatti. Alla fiera di Padova che si è chiusa ieri sera, nello stesso padiglione 15 che ospitava lo stand Citroën, era presente un piccolo spazio che ospitava due Citroën DS (per la precisione una DS monofaro semiautomatica ed una DSuper/DSpécial) amputate del padiglione ed "arricchite" di una carrozzeria posteriore in vetroresina o plastica.
Apparentemente, le auto non avevano irrigidimenti significativi dei longheroni che conservavano il punto d'attacco singolo per il supporto per la sostituzione dei pneumatici.
Avevano rivestimenti interni... fantasiosi, incluso il "pitonato blu" della "fu-DS" semiautomatica che abbinati alla mancanza delle modanature centrali ed altri dettagli dall'aspetto discutibile rendevano le ex-berline chiaramente riconoscibili come cabriolet Capron, senza la "h".
Nella serata, dopo esser passato una dozzina di volte dallo stand, sono finalmente riuscito a parlare col signor "Paolo" che mi ha confermato che le auto sono vendute in Italia con i documenti "in regola", ovvero con scritto "cabriolet" perché "prima vengono immatricolate all'estero come cabriolet e poi tornano in Italia". Con l'estero che vuol dire Germania.
Come molti di voi sapranno, in Germania non c'è la motorizzazione civile ma un ente PRIVATO che si chiama TUV e che rilascia targhe e documenti a seguito di una semplice visita di collaudo e dietro il pagamento di una certa somma. In pratica, se per paradosso io costruissi una DS a due motori e dimostrassi che questa cammina e frena, il TUV mi rilascerebbe un documento e delle targhe tedesche.
A quel punto, la motorizzazione italiana non potrebbe far a meno di riconoscere l'«omologazione» in un altro paese della CEE e rilasciarmi nuove targhe italiane ed un libretto conforme alle carte germaniche. Ecco come una DS berlina, anche malamente segata e raffazzonata, può diventare una DS Cabriolet con le carte in regola per viaggiare sull'italico suolo.
Cosa può fare Citroën? Ben poco: la motorizzazione italiana non può rifiutare l'immatricolazione di questi veicoli senza mettere in discussione l'operato di un altro Paese CEE, non possiamo certo mettere in dubbio gli stessi accordi che utilizziamo per importare in Italia le berline e le Cabriolet "vere"!
Quindi, alla fine, ogni DS in circolazione ha un proprietario che può (indipendentemente dal nostro condivisibile disappunto) farne ciò che vuole: tagliarla a guisa di cabriolet o schiantarla contro un muro, l'auto è solo sua.
Citroën può fare due cose: impedire l'uso del marchio (e credo proprio che lo faremo) ed aiutare gli aspiranti proprietari a non prendere una sòla, offrendo un servizio gratuito di verifica del numero di telaio, tramite il Centro Documentazione, giacché (come forse ho detto) adesso disponiamo anche dei numeri di telaio delle Cabriolet successive all'AM 1967.