Landerneau è un paesello quasi sull'estremità del Finnister e non mi sono privato del piacere di tornare al Conquet che è il punto distale della Bretagna, ultima propagine umana davanti al grande mare. E questo magico luogo piace alla Delfina che irrompe nei pratini sulle scogliere a farsi ritrarre con le fiancate nel vento, i moscerini stirati lungo il muso lungo come la voglia di continuare a viaggiare.
E riprendo la via del sud lungo la costa bretone fermandomi nei posti clou: Concarneau e la sua cittadella che è un giochino di poche centinaia di metri che ha però un fascino davvero alto specialmente quando chiudono i soliti negozi di sciocchezzuole regionali. Pon-Aven l'indomani, patria della scuola di Pont-Aven ossia impressionisti con il boss Gauguin che ha raccolto molti artisti per ritrarre la natura speciale di un paese creato su canali e pieno di mulini ad acqua: patria delle gallette e dei trouh-mad....Burro a forma di biscotto!!
Poi via per Vannes e il suo srotolarsi su un porto assai caratteristico e poi il richiamo del calendario fa sì che debba cominciare a puntare il nasone della Delfina verso casa...ma la cosa la faccio con serenità: tappa a Poitiers e piacere di ritrovare finalmente un clima estivo con relativi sandali e calzoncini e polo a manica corta! Avevo comprato delle pagliette per la seduta anteriore senza troppo sudore...ma dopo i primi 500 km le avevo tolte a causa dell'inverno cosmico abbattutosi sull'igroscopica Delfy...adesso le ho ritirate fuori! Fine del cabotaggio comincio a dover tagliare la Francia nel suo centro e mi dedico ad evitare le autostrade a benficio delle départementales che sono davvero più belle e altrettanto rapide. La tentazione della nationale 7 c'è, una specie di route 66, ma opto per un taglio dalla Svizzera. Bourg-en-Bresse mi accoglie per una notte e una mattina: consiglio di cenare entro le 20 se volete trovare un ristorante che vi accetti altrimenti piazzetta e un mangiarino qualunque entro le 22!
Comunque sia visito Brou che è un luogo con cattedrale sconsacrata e convento e abbazia mozzafiato. Tocca riprendere la strada e le Alpi stanno là, il Jura, tinta per tessuti della dea, e allora mi dico che quella sarà la mia via e su per inerpicare la bimba e raggiungere Ginevra: stada bellissima e incantevoli laghi artificiali lungo l'attraversamento delle gole in quota. Ginevra mi accoglie con un autosilo sotterraneo di dodici piani....esagerati ma davvero efficace! Ascensore e sono nella vecchia Ginevra, a ridosso della cattedrale e mi mangio alle 16 un tartare di salmone fa-vo-lo-so! Giretto per la città in dea e poi riprendo la strada dato che a Parma un hotel mi aspetta già! Autostrada per il Monte Bianco e la temperatura comincia a farsi sentire, sarà l'Italia che emana il calore dell'estate, ma anche Delfina comincia ad avere caldo, ma io premo sull'acceleratore e mi diverto a passare i lumaconi svizzeri facendogli la famosa sverniciata alla fiancata...ma l'ago arriva al limite del bianco e arriva la salita perniciosa, quella nata per avere una Subaru o un Iveco a dodici assi....e la Piccoletta comincia a sudare come il suo padroncino e l'ago fa capolino sempre un po' più su....opto per fermare il massacro in una piazzola provvidenziale: all'ombra e con un vento alpino niente male. Lascio la ragazza ferrosa accesa, apro il cofano e torno all'abitacolo con Zeus che si è acceso: STOP
Istinto non ragionato e spengo. Ovvio la temperatura aumenta...ma dopo due minuti riaccendo e Zeus dorme...rispengo e mi adopero a sistemare il caos nell'abitacolo mposteriore per ingannare l'attesa e anche per una questione di dignità...per non voler ammettere che un'auto d'epoca ha delle debolezze e dare spettacolo a quelli che passano e magari si dicono "poveretto! ma se aveva una Panda a metano non succedeva...".
Riprendo la salita con occhi da camaleonte: uno fisso sullo strumento e l'altro che ruota a controllare il procedere del viaggio. Non ho oltrepassato i 2000 giri e comunque il caldo intenso e la salita perversa hanno continuato a dover essere molto attenti all'aumento della temperatura dell'acqua. Poi tutto è rientrato nella norma, ago al centro e Delfina a 130-140 allegra e leggera.
Parma cenata dormita e visitata e poi partenza nell'inferno climatico e allora ho visto anche Panda a metano col cofano aperto e yaris e Volvo e camper in preda all'inadempienza di un sensore termico che ti segnala che non c'è più niente da fare!
Ho abbassato la velocità a 100 all'ora e nei tratti in pendenza ho messo il riscaldamento con la ventola accesa e sono arrivato illeso ma lesso.
Arrivato a Riccione dove mi sono permesso l'ultimo pasto da Mega turistone nella via principale...tocca anche giocare a fare il naif che ha bisogno dei luoghi culto per essere soddisfatto di sperperare soldi.
Drammatica realtà il costo della benzina qui, ma ho rinunciato alla 100 ottani, poi alla 98 e ho additivato col mio turbo composto la 95 standard...e picchia comunque appena si richiede uno sforzo in salita.
Ore 2 del mattino arrivavo sotto casa accolto dai miei mici. Percorsa tanta strada, apprezzato la DS come potete immaginare, e confermo che le Vredestein sono delle ottime gomme, che il Synth 2000 è un ottimo olio motore e che la DS non ha eguali per il comodo e sensuale viaggiare. I poggiatesta osceni dovrò davvero metterceli...unico neo tra la sicurezza e la comodità mancante.
Non ho perso una goccia di LHM e tranne per la sbollentata in salita nessun problema. Ma la Delfina è una dea speciale, anzi SUPER, e sembra che davvero sia inarrestabile e pronta a portarmi in capo al mondo. Con lei non c'è assolutamente sfida ma la percezione di completezza e reciprocità. Sembra assurdo descrivere emozioni umane trattandosi di un oggetto, ma la DS è magia e quando siamo dentro a questa auto unica siamo ammaliati e ammaliatori.
Buon tutto amici miei! Andateci ovunque essa è la miglior carta da visita che vi rappresenta.
fischer