"La Stampa" così fece il "coccodrillo" alla DS...

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Offline MarioCX

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Offline juillet61

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Re: "La Stampa" così fece il "coccodrillo" alla DS...
« Risposta #1 il: Agosto 26, 2011, 02:20:50 pm »
Ciao Mariocx, le lien ne fonctionne pas.
JACQUES
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Offline MarioCX

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Re: "La Stampa" così fece il "coccodrillo" alla DS...
« Risposta #2 il: Agosto 26, 2011, 03:24:57 pm »
Ciao Mariocx, le lien ne fonctionne pas.

Ciao Julliet, strano...a me funziona.
Non discutere mai con un idiota, ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza. Oscar Wilde (Dublino 1854 - Parigi 1900)

Re: "La Stampa" così fece il "coccodrillo" alla DS...
« Risposta #3 il: Agosto 26, 2011, 03:27:55 pm »
 [???] [???] [???] [???] [???] [???]  [:cont] [:cont]

nn funge, prova a riscriverla.

 [:hello] [:hello]

La vostra felicità è anche la mia... non sempre, non a tutti, le cose vanno come si desidera e qando la "ruota finalmente gira" , godetevela, godiamocela a pieno sta bastarda.

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Offline MarioCX

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Re: "La Stampa" così fece il "coccodrillo" alla DS...
« Risposta #4 il: Agosto 26, 2011, 03:35:21 pm »
http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0018/articleid,1107_01_1975_0106_0018_15851655/

Comunque basta andare sull'archivio de "La Stampa" e consultare il numero 106 del 9/05/1975 a pag 18.
Inserite nell'entry "Citroen DS" (frase esatta) e restringete il campo al mese di maggio del 1975.

Ciao
 
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Offline Andrea

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Re: "La Stampa" così fece il "coccodrillo" alla DS...
« Risposta #5 il: Agosto 26, 2011, 04:35:23 pm »
Ecco il testo scovato da Mario:

Una "Dea" ha trasportato per vent'anni i capi dello Stato e i duri della malavita
Non si fa più la Citroen Ds, l'auto amata dai francesi

(Nostro servizio particolare) Parigi, 8 maggio. Bella come una scultura di Moore, brutta come un ferro da stiro: i giudizi estetici sono sempre molto personali, ma per i francesi la Ds era la «Dea». La sigla di questa vettura, che chiude vent'anni di fortunata carriera, si pronuncia infatti in francese esattamente come deesse, dea. Era ormai uno degli elementi caratteristici del paesaggio e dello spirito di Francia. Come il tiercè, la gauloise bleue, ;/ rugby e lo champagne. Quando nel '55 la prima Ds fu presentata al Salone parigino del l'auto qualcuno parlò di rivo-luzione. In questa terra di scommesse, era una scommessa azzardata quella dei progettisti e dei disegnatori della Citroen. Si trattava di soppiantare una vettura ormai leggendaria, quella traction avant che a sua volta aveva raggiunto ì fatidici vent'anni di vita, che aveva «fatto» la guerra e la liberazione, che aveva dato al moribondo impero coloniale l'impronta fisica francese, troneggiando nel- le strade di Saigon e di Dakar, di Algeri e di Casablanca. Vent'anni dopo la morte anagrafica e industriale, del resto, la traction è ancora ben viva, disputata a caro prezzo nei «bei quartieri» di Parigi, dove è tempo di moda rétro. Se anche la «Dea» , come pare mitologicamente prevedibile, si sarà assicurata l'immortalità, non sarà invece per il gusto delle belle cose di ieri. La Ds è cosa di oggi, destinata a durare, e se smettono di costruirla è soltanto per far posto alla nuova creatura che i progettisti Citroen hanno battezzato con la sigla Cx, la 1 stessa che serve agli speciali- I sti per contrassegnare la ca pacità di penetrazione aerodinamica. E anche perché, dicono i critici, una rovinosa gestione, sempre più. attenta al «prestigio» che al «mercato», costrìnge alla fine anticipata un modello ancora molto richiesto. Del resto, se la produzione è stata definitivamente interrotta, non per questo finisce la vendita. La crisi di questo specifico mercato ha fatto sì che, nei pareheggi-magazzino Citroen, si accumulassero le «Dee» invendute. Ce n'è abbastanza per un anno di vendite, mentre il costruttore assicura che i pezzi di ricambio saranno ancora forniti, almeno per dieci anni. L'ultima Ds, uscita ieri dalle catene di montaggio Citroen, portava il numero di serie un milione quattrocentoquindicimila 719: tante ne sono state costruite in vent'anni. Dalle sontuose berline nere di servizio all'Eliseo alle autoradio della polizia, la scuderia automobilistica di Stato è in gran parte fatta di Ds. L'inconfondibile profilo della «Dea» continuerà chissà fino a quando ad improntare i cortei ufficiali e gli inseguimenti a sirene spiegate, a «vivere» la storia di Francia così come l'ha vissuta in questi vent'anni. L'auto che ha trasportato l'ultimo Presidente della Quarta Repubblica e poi il fondatore della Quinta (al quale la Ds, miracolo del design, era perfino fisicamente somigliante) e i suoi successori, è la stessa che prediligono i «duri» della mala parigina. La vettura sulla quale De Gaulle conobbe il brivido dell'attentato è la stessa che servi ai rapitori di Ben Barka per condurre verso il suo tra gico destino l'irriducibile avversario della monarchia marocchina. La decisione di sospendere la produzione della Ds ha sollecitato la vena sentimentalpatriottica dei francesi. Così come la vecchia traction avant, dicono, la Ds è stata la miglior vettura del mondo nella sua epoca. Ne segue, inespi'esso corollario, che analogo destino dovrà toccare alla Cx. Nonostante il fatto che appartiene, come le due sorelle maggiori, alla categoria delle auto più sofisticate, quindi non certamente a basso prezzo, e nonostante l'attuale fase critica del mercato automobilistico, la Cx ha già incontrato un bel successo. Se ne producono più di quattrocento al giorno. C'è da dire, lasciando ovviamente ai tecnici le loro valutazioni, che la Cx sembra meno rivoluzionaria rispetto alla Ds di quanto quest'ultima sia stata rispetto alla traction, e la traction rispetto ai vecchi modelli che l'avevano preceduta. Questa vettura filante e aggressiva, che seguendo la tradizione dovrebbe durare fino al 1995, non è poi così diversa dalla Ds. Si direbbe una «Dea» sottoposta ad un trattamento di chirurgia estetica: l'hanno alleggerita, impreziosita, e le hanno tagliato la coda.

Alfredo Venturi

"La Stampa" 9 maggio 1975





« Ultima modifica: Agosto 26, 2011, 04:40:19 pm da Andrea »

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Re: "La Stampa" così fece il "coccodrillo" alla DS...
« Risposta #6 il: Agosto 26, 2011, 04:57:06 pm »
Grazie Andrea.

Mi ha incuriositro questo passaggio:

"...non per questo finisce la vendita. La crisi di questo specifico mercato ha fatto sì che, nei pareheggi-magazzino Citroen, si accumulassero le «Dee» invendute. Ce n'è abbastanza per un anno di vendite..."

Chissà in Italia quando è stata acquistata una "D" (berlina) per l'ultima volta...forse nel 1976?
E in Francia?

Non discutere mai con un idiota, ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza. Oscar Wilde (Dublino 1854 - Parigi 1900)

Re: "La Stampa" così fece il "coccodrillo" alla DS...
« Risposta #7 il: Agosto 26, 2011, 06:36:24 pm »
 [(su)] [(su)] [(su)]
"La route doit redevenir pour l'automobiliste, à la fin du XX siècle, ce qu'était le chemin pour le piéton ou le cavalier: un itinéraire que l'on emprunte sans se hâter, pour se distraire et voir la France." (Georges Pompidou)

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Re: "La Stampa" così fece il "coccodrillo" alla DS...
« Risposta #8 il: Agosto 26, 2011, 09:51:46 pm »
Grazie Andrea.

Mi ha incuriositro questo passaggio:

"...non per questo finisce la vendita. La crisi di questo specifico mercato ha fatto sì che, nei pareheggi-magazzino Citroen, si accumulassero le «Dee» invendute. Ce n'è abbastanza per un anno di vendite..."

Chissà in Italia quando è stata acquistata una "D" (berlina) per l'ultima volta...forse nel 1976?
E in Francia?


La notizia della fine produzione della Dea passò su diversi giornali. (non mi risulta che oggi la fine produzione di una vettura faccia notizia...)
Appena si seppe, era effettivamente primavera inoltrata del 1975, mio padre corse in concessionaria per accaparrarsi una nuova DSpecial, in sostituzione della nostra che datava 1972. Del resto, di più non ci si poteva pemettere.
Niente da fare. Ogni vettura possibile era già prenotata. Niente DSpecial e niente DSuper, la vettura disponibile più abbordabile era la DSuper5, ma a causa della sua cilindrata superiore ai fatidici 2000cc il costo era proibitivo (IVA mi pare al 35%) e così anche i costi di gestione (bollo, assicurazione). Ricordo ancora il depliant (un misero foglietto) con la cifra scritta a penna dal concessionario, ora non ricordo se 2.170.000 oppure 2.770.000. Comunque troppi, la soglia dei due milioni non poteva essere superata.
Di cos'erano pieni i parcheggi Citroen? Forse di DS23ie ?
Ci tenemmo la DSpecial fino al 1983, quando ormai sfiancata da 350000km di servizio, con la testa da rifare, la frizione finita ed un brutto incidente sulle spalle mio padre la diede via, contro il mio parere...
« Ultima modifica: Agosto 26, 2011, 09:59:11 pm da Admin »

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Re: "La Stampa" così fece il "coccodrillo" alla DS...
« Risposta #9 il: Agosto 26, 2011, 11:37:11 pm »
La notizia della fine produzione della Dea passò su diversi giornali. (non mi risulta che oggi la fine produzione di una vettura faccia notizia...)

Ricordo addirittura un articolo sull'allora neonata rivista di fumetti (argentini per lo più) "Lanciostory".
Questo mi fa pensare che negli ultimi anni di produzione la DS era considerata una instant-classic.

Quello che dice il giornalista de La Stampa a proposito di un anno buono ancora di vendite può essere che sia stata una sua sparata.
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