sai...allora non è che ci si poneva la domanda...
le auto non erano ancora cosi desiderate.
iniziavano forse gli scooter.
i maggiori desideri erano le scarpe per i figli e un pezzo di bollito ogni tanto....
si faceva la fame ma il lavoro si trovava.
oggi invece non c'è nè l'una nè l'altra cosa...
Mah...nel 1946 sicuramente le cose stavano così, nel 1956 l'auto iniziava a diventare oggetto di desiderio anche presso gli strati sociali per così dire "meno abbienti".
Certo non la DS, ma la 600 si.
Comunque, giusto per dare qualche dato orientativo, nella famiglia di mio padre, di origine contadina prima e operaia dopo, la prima auto ad entrare fu una 600 (appunto) acquistata intorno al 1960 dal fratello più anziano di mio padre.
Mentre mio padre acquistò nel 1964 una Bianchina (nuova!) per venire sostituita con una Ami6 (usata) l'anno seguente o poco dopo.
Una Ami6 giallina che venne a sua volta sostituita nel 1970 con una Ami8 nel raro verde iris.
Altro discorso per la "upper class" che nel 1956 viaggiava in Appia o 1100 centotrè già da qualche anno.
Ottima comunque l'iniziativa della Domus, ottima l'idea di proporre ristampe anastatiche con tutto l'apparato grafico inalterato. Interessante, tra le altre cose, notare come si sia evoluta la lingua italiana in poco più di 50 anni di storia.
Illuminante al proposito quel "...una linea più in grazia di Dio..." nelle note finali alla prova su strada della 2CV sul primo numero.