"Insulsa mappazza" volume III...............alimentazione ad iniezione di benzina e influenza sul "carattere" motore
Questa volta vediamo come diventa il Becchia alimentato ad iniezione:diciamo subito che stiamo parlando di uno dei primi sistemi "analogici" elettronici di iniezione sviluppati da BOSCH per motori a benzina 4 tempi 4 cilindri..............quindi dimentichiamo mappe varie a 3 dimensioni o "magheggiamenti" software degli attuali motori.
Si trattava di un sistema che consentiva di "riempire meglio e di più" le camere di combustione aumentando cosi il rendimento termico sostituendo il carburatore che, da elemento passivo quale è, può dare ciò che il motore chiede ma non esattamente come lo si vorrebbe (tempi e modi) ed ecco allora la L-jetronic che è un sistema ATTIVO di alimentazione benzina.
Non esistendo allora una mappa di memoria alla quale riferirsi durante tutti i cicli di funzionamento del motore,ne sofisticati sensori che ne misurassero la portata di aria aspirata, la regolazione del dosaggio carburante in tempo e quantità era affidata ad un calcolatore analogico (che aveva dei trimmerini per tarare i valori di riferimento base) il quale leggendo alcuni parametri fondamentali sia del motore (temp motore,temperatura raffreddamento, richiesta di potenza con posizione farfalla,fase accensione) sia ambientali (temp aria aspirata, pressione assoluta barometrica, pressione benzina minima) determinava quanta benza far spruzzare agli iniettori principali (variandone il tempo di apertura cambiava la quantità) e, se era necessario, dare il "cicchetto" a bassa temperatura con l'iniettore a freddo.............poi siccome ci si era accorti che in alcuni frangenti il sistema cercava di "ubriacare" il Becchia si aggiunse anche un circuito aria addizionale dicendo che serviva per ridurre l'inquinamento............siccome ci sta nel delirio di fili,canne e cannette presente nel cofanone, crediamoci!
Aprendo le fauci della balena si notano subito 2 cose: il barilotto di espansione del radiatore (ma adesso non ci stiamo occupando di vampe da menopausa della della dea che nelle versioni ie è sempre stata tanto calda......) e un collettore decisamente più raffinato e lungo di quello delle versioni a carburatore.....................
In questo sitema di alimentazione il ns. piedone apre una farfalla che gestisce SOLO ARIA e le esperienze fatte fino ad allora con i carburi avevano evidenziato anche transitori in cui si era in "risonanza" nel collettore a causa delle pulsazioni di aspirazione il Becchia al quale si stava cercando di strizzare le 88 per fargli generare qualche somarello in più, "sputazzava" ad alcuni regimi e non era regolare, ecco allora che è venuto in provvidenziale aiuto il lungo collettore a forma di mano (con le dita mozzate dai manicotti in gomma per poterlo levare senza impazzimento!!
) che posizionado molto distante il controllo aria dalle valvole e facendo da polmoncino di compensazione che minimizzava il problema.
Il calcolatore leggeva tutti segnali di tensione provenienti dai vari sensori a volte afflitti da "emicranie" dovute alle ossidazioni di cavi e contatti che, a volte con le loro "bugie", lo inducevano a fare cose fuori di testa suo malgrado.
Altro mal di testa arrivava dal sensore di pressione assoluta che serviva per far capire al calcolatore, in base alla pressione atmosferica letta, se stavamo al mare in isola da ADO o nelle montagne Cuneesi aiutato anche dal sensore di temperatura aria che diceva come nella nota pubblicità "Antonio fa caldo........Antò si gela" permettendogli di regolare quanta benzina dare al Becchia, infine grazie al miglior controllo della combustione i motori DX potevano permettersi anche anticipi di accensione minori e "finestre" di regolazione dello stesso più ampie che regalavano ancor più rotondità senza rischio di detonazione.
Spesso tale sensore di pressione si "intossicava" rendendo la carburazione troppo ricca con il Becchia che cominciava a fare uno strano "brubrum-bubrum" al minimo e accenni a trefoli nerasti allo scarico............
Digerito sto mattone, cosa possiamo dire in merito al carattere che l'iniezione dona al nostro Becchia e soprattutto perchè...............
1) iniettiamo benzina fregandocene di pressioni e rigurgiti in prossimità delle valvole = obblighiamo il motore a fare quello che noi vogliamo indipendentemente se voglia alimentarsi meno o di più in funzione della sua richiesta nei cicli di pompaggio.......
2) mandiamo aria in quantià con strozzatura molto lontana dalle valvole che con il loro pulsare non arrivano a perturbare il flusso.........
Questo fa si che otteniamo da subito (se tutto funge bene!) migliore regolarità a basso regime e risposta decisamente più pronta con capacità di prendere giri facilmente ed in modo "pieno" forzando la naturale riluttanza del motore ad accelerare dal minimo. (vi sarete accorti tutti che la fase di distribuzione adottata su tutti i Becchia fa si che una volta accelerato e raggiunto il regime il motore non cerchi di "scappare" verso l'alto salvo ai massimi regimi).
Quindi a mio insignificante parere le dee ie, necessitano di minori affondi del pedale e guida decisamente più stabile che sfrutti la maggior coppia e regolarità del motore ad "appuntarsi" e mantenere il regime impostato anche con leggere variazioni altimetriche dove invece una a carburo chiama subito apertura delle farfalle.
Le ie per contro hanno meno effetto freno motore causato dalla valvola addizionale aria che permette al motore di respirare (abbattendo il Co ma mandando alle stelle gli NOx a causa dell'aumentato calore in camera di scoppio) facendo perdere una parte dell'effetto "pompa" che il motore ha se non trova aria da aspirare e questo si traduce, qualche volta, in una leggera tendenza a fare effetto "elastico" durante lunghi rilasci come se il minimo fosse altissimo in una analoga a carburatore.............
Scusandomi di aver seccato o annoiato per la lunghezza dei post...............rimango in st-by....................in attesa di lapidazione!