Al Centro Documentazione Storica Citroën è giunta la prova su strada della ID 19 della rivista statunitense
Road & Track, uscita nel numero di Giugno 1958.
Interessanti i punti di vista d'oltreoceano sulla versione semplificata della Dea ... che nel 1958 era davvero semplificata.
Eccovi la traduzione del sottoscritto, buona lettura!
Citroën ID 19Una DS resa terrestre, ma neanche troppo"Una strana quanto meravigliosa vettura che mi lascia pieno di emozioni contrastanti", afferma il nostro direttore e la sua reazione può essere definita come tipica. Questa versione più pratica -e per noi più piacevole- della DS 19 (
Road & Track del novembre 1956) unisce caratteristiche sportive e di lusso in quella maniera unica che sembra caratterizzare tutte le Citroën a partire dal 1934.
Non appena ci si è abituati ai pulsanti con etichette quali
clignotants e
starter (è il comando dell'aria) e al gruppo di manopole in plastica senza spiegazione, ci si può semplicemente accomodare sulla ID e partire, cosa che non si può sempre dire della DS.
Niente più frizione automatica e controlli idraulici del bizzarro cambio della DS; al loro posto, un pedale convenzionale e un buon cambio al volante da 4 marce, con sincronizzazione sulla seconda, terza e quarta, che ha quindi un rapporto di 3.31:1. Un altro pedale ha sostituito il piccolo pulsante del freno della DS e anche questo è preferibile, per quanto talvolta richieda una gamba destra forzuta. La sensazione di frenata non è molto diversa da quella di una Volskwagen.
Un volante monorazza più grande rende più leggero lo sterzo a cremagliera, non assistito. Il raggio di sterzata è eccellente per una trazione anteriore. Lo sterzo è pesante solo quando l'auto è praticamente ferma, nelle altre condizioni è "giusto" e non trasmette colpi o vibrazioni. Ci si aspetterebbe un certo sottosterzo con una tale distribuzione dei pesi e in effetti c'è, giusto quel che serve per restare padroni della vettura. Lo sterzo è un ulteriore contributo all'essenza della vettura, alla sua abilità di coprire lunghe distanze, in rettilineo o tra le curve, senza stancare il guidatore o i passeggeri.
Dopo sole tre ore di sonno, l'altra notte, abbiamo viaggiato per altre 11 ore sulle autostrade affollate alla media di 48 miglia l'ora ma avremmo potuto tranquillamente proseguire. Ciò si deve in parte al delizioso confort di quella cuccetta che si può creare con il sedile del passeggero: lo schienale si può reclinare in svariate posizioni, dalla verticale all'orizzontale e il sedile del guidatore serve allo stesso modo per un breve riposo notturno in un viaggio.
La sospensione è sensazionale tanto quanto quella della più opulenta DS e offre il molleggio più confortevole di qualunque altra automobile al mondo.
Ad alta velocità sui rettilinei, tuttavia, i vantaggi della Citroën rispetto alle auto convenzionali sono leggeri: piccole asperità e dossi sono assorbiti come su una vettura americana di assetto morbido ma soprattutto la vettura arriverà a fondo corsa nei peggiori avvallamenti autostradali; alcuni di essi nel deserto dell'Arizona ci hanno fatto momentaneamente diminuire la velocità di 20 miglia l'ora dalle 80-85 che tenevamo.
Ma anche quando le sfere di olio e gas sono schiacciate fino al limite della loro possibilità, non c'è paura di perdere il controllo della vettura. Un breve sobbalzo e il superbo molleggio prosegue!
Gli svantaggi che abbiamo menzionato sono gli unici all'interno di un pacchetto molleggio/tenuta di strada davvero notevole. Un percorso difficile metterà in risalto le sue migliori peculiarità e sulle peggiori superfici l'auto è addirittura più equilibrata alle alte velocità.
Godibilissimo, dal nostro punto di vista, quell'equilibrio dell'auto in curva che mai potrebbe disturbare il sonno di un passeggero. Nessuno stridio proviene dai pneumatici radiali Michelin "
X".
Tutte e quattro le ruote sono indipendenti e all'anteriore hanno bracci e giunti omocinetici. Il movimento verticale della ruota è assorbito da un pistone che agisce sulla parte inferiore della sfera di sospensione, che aggiunge o toglie pressione dell'olio idraulico tendendo la membrana che separa l'olio stesso dall'azoto della parte superiore. L'olio e il gas interagiscono così tra loro, prevenendo i rimbalzi che menzionavamo prima. Talvolta il rumore della pompa si insinua nell'abitacolo, poiché la sospensione è sempre occupata a mantenere l'auto ad altezza costante. Dopo una frenata pertanto, per quanto il beccheggio sia leggero, l'anteriore si risolleverà.
Come sulla DS, l'altezza dal suolo può essere variata da 6.5 pollici a 11.5 per mezzo di una leva collocata alla sinistra del guidatore. Una tacca bianca segna l'altezza normale della vettura. Per i percorsi in fuoristrada, la parte inferiore della vettura viene salvata dalla posizione più alta, che cancella però ogni tipo di molleggio. La posizione bassa è invece usata solo per sostituire la ruota o per puro divertimento. Il cambio gomma viene eseguito alzando la vettura al massimo, piazzando il puntello (collocato vicino alla ruota di scorta e agli attrezzi) dal lato desiderato e abbassando la sospensione. Questo puntello, ovviamente, mantiene un lato della vettura sollevato. Un solo bullone trattiene ogni ruota.
I freni anteriori sono a disco, collocati entrobordo, mentre quelli posteriori sono a tamburo. Un'ottima caratteristica della DS che manca su questa versione è quel sistema che distribuisce la pressione ai freni a seconda del carico sul posteriore della vettura. Anche il potente freno a mano non è così piacevole da usare come quello della DS: in questa vettura ha piuttosto l'effetto di sovraffollare la zona attorno alla pedaliera.
Da qualunque parte la si guardi, persino questa "convenzionale" Citroën abbonda di astuti particolari. E' un'esperienza anche solo scoprirne un esemplare in una concessionaria ma ovviamente guidarla o viaggiarci dentro è un "
must". Solo una cosa potrebbe tener lontani gli americani da questa vettura: in effetti, non è certo famosa per le sue prestazioni.
Le partenze rapide (anche a causa della potenza disponibile) sono rumorose e pesanti. Un buon uso del cambio -ben sincronizzato- può aiutare, poiché le velocità massime in seconda e in terza sono rispettivamente 47 e 72 miglia all'ora. Anche così, tuttavia, il tempo richiesto per il sorpasso ad alta velocità è considerevole.
Questo motore è in effetti quello di cui Citroën si è servita per anni, un ampio 4 cilindri con volavole in testa con camere di combustione emisferiche in alluminio e un rapporto di compressione aumentato a 7.5:1.
Un collettore d'aspirazione particolare le dà un suono da Porsche. La normale benzina è abbastanza ricca per questa vettura e il consumo è eccezionale considerando il peso e il controllo manuale dell'anticipo è utile quanto controverso. Siamo riusciti ad aumentare la velocità massima di 4.5 miglia l'ora ritardandolo al massimo e a migliorare l'accelerazione a basso regime con la regolazione opposta!
Ovviamente i progettisti di Quai de Javel, così radicali nel loro approccio all'automobile pensano che lo scopo principale di un motore sia quello di portare una vettura da un luogo all'altro con il minimo della spesa e dei problemi e non si può certo opporre nessun argomento a questa tesi, se non da un punto di vista del piacere di guida.
Quali sono quindi i progetti futuri della Citroën per quanto riguarda i motori?
Un 6 cilindri leggero e raffreddato ad aria era stato preannunciato per la DS ed è l'unico che non è ancora venuto alla luce: speriamo ci sia ancora la possibilità di vederlo in futuro. C'è da dire che il cofano anteriore è già abbastanza pieno, essendo stato riempito di ogni possibile componente a parte i passeggeri e il serbatoio del carburante: un motore più grande potrebbe quindi porre problemi di spazio. Dei convenzionali giunti di trasmissione darebbero forse maggiore potenza, soprattutto su una vettura che chiede di essere sfruttata.
Non possiamo non immaginare una ID con un motore di una Corvette oppure un più adatto V8 in alluminio della BMW. Che divertimento e quante vendite potrebbe portare!
Per chi se le fosse perse, si possono leggere anche numerose prove su strada della rivista francese "L'auto-journal" qui:
http://forum.ideesse.it/smf/index.php?topic=12537.0