Vi ho trascritto una particolare prova su strada realizzata da Quattroruote in giro per le autostrade italiane dei primi anni '70.
Buona lettura!
Gennaio, 1972
Attraverso l'Italia con la "DS"Abbiamo sottoposto una Citroën "DS 21" ad un test di oltre duemila chilometri lungo il nastro autostradale italiano.DS: un po' di storia della protagonista della nostra provaNel 1955 veniva presentata al Salone di Parigi una delle vetture più rappresentative di questi ultimi anni: la Citroën "DS 19".
Fu un'autentica rivoluzione nel mondo dell'automobile, una parola nuova che diede uno scossone a quella che era la normale concezione sulla progettazione delle automobili, ancora costruite secondo vecchi schemi costruttivi. Le originali soluzioni che la "DS" adottò (trazione anteriore e ancor più sospensioni oleopneumatiche, trasmissione semiautomatica, freni a disco) non erano ancora state sperimentate tutte insieme da nessun'altra automobile prima d'allora. Gli ultimi tre lustri sono stati fondamentalmente importanti per il progresso dell'automobile: tante macchine che nel 1955 sembravano intramontabili sono invecchiate rapidamente o addirittura scomparse dalla produzione. La "DS" nella sua impostazione fondamentale invece è rimasta pressoché immutata: mantiene ancora, dopo tanti anni, un aspetto rivoluzionario. Diciassette anni sono passati dalla sua apparizione e sembra che siano serviti solo a collaudarla, a perfezionarla: essa è sempre come allora, immutata, ed è ancor oggi un'automobile nuova. Adesso ha un motore più grosso e più potente, dotato tra l'altro di un modernissimo apparato: l'iniezione elettronica e un nuovissimo sistema di proiettori ad elementi girevoli. Adesso può raggiungere velocità dell'ordine dei 200 km/h. Insomma, ancora oggi la "DS" ha caratteristiche attuali. Anzi oseremmo dire che più passa il tempo, più le sue qualità si affinano, proprio come succede per il vino di classe. La sua linea netta, essenziale, è ancora additata ad esempio da tutti gli stilisti dell'automobile. La spaziosità e il confort che solo il suo abitacolo può offrire, l'accurato studio aerodinamico, la silenziosità di marcia sono qualità che diventano sempre più importanti, poiché sempre più l'automobile diventa l'ambiente nel quale si vive e si lavora per buona parte della giornata, nel quale quindi bisogna trovarsi il più possibile a proprio agio.
Il perché della nostra provaLa "DS" quindi è una automobile sempre attuale. Per questo ci è venuta la curiosità di controllare ancora una volta le sue qualità: qualità che potevano essere messe in evidenza solo da un test severo. Volevamo verificare inoltre se la fama di robustezza che le "DS" si sono guadagnate in questi anni fosse ancora meritata. Abbiamo perciò pensato ad un percorso che sfruttasse anche i lunghi rettilinei lungo i quali spremere tutti i cavalli che la Citroën ha in corpo: un percorso il più possibile autostradale che mettesse in evidenza le moderne caratteristiche della "DS", cioè le sue doti velocistiche.
Niente gara, quindi, ma solamente una passeggiata, un po' veloce, di due automobilisti attraverso quasi tutta l'Italia. Scelta una delle "DS" ultimo tipo, cioè quella con l'iniezione elettronica, cambio a 5 marce, l'abbiamo portata ai laboratori ISAM per montare le solite apparecchiature di controllo. Sono stati montati un serbatoio di maggiore capacità (100 litri) per aumentarne l'autonomia e quindi diminuire il numero delle soste, uno speciale tachimetro doppio per controllare la media, i tempi d'arresto, il chilometraggio esatto e il numero dei giri del motore. Inoltre sono stati applicati due contatori collegati ai pedali del freno e della frizione per controllare i cambi marcia e le frenate effettuate.
Com'era il percorsoIl primo tratto, completamente autostradale, andava da Milano sino ad Ancona, passando per Padova e Bologna (totale 556 km). Poi digressione (131 km) sull'Adriatica, una delle più trafficate nostre strade statali, dove convergono tutti gli automezzi in transito per il barese, poi breve rientro in Autostrada (84 km) a Vasto. Ancora strada statale (166 km) sino a Canosa e infine immissione definitiva in autostrada, per non abbandonarla più, e rientro a Milano passando per Bari, Napoli, Firenze, Bologna. In definitiva un piccolo "circuito" di oltre 2000 km attraverso quasi tutta l'Italia, percorso dalla "DS" senza fermarsi mai (a parte, si capisce, le soste per i rifornimenti) in 14 ore e 40', ad una media complessiva vicina ai 140 km/h: media non disprezzabile considerando gli intenti della prova e le condizioni del traffico sia sulle autostrade che nelle digressioni sull'Adriatica, dove è impossibile mantenere medie apprezzabili.
Il perchè della sceltaAbbiamo già detto i motivi per i quali era stata scelta un'automobile come la "DS". Durante il nostro viaggio abbiamo dovuto constatare che essa non aveva usurpato la sua fama di macinatrice di chilometri autostradali. Infatti i duemila chilometri percorsi tutti d'un fiato sono stati bevuti quasi senza nessuna difficoltà. E' chiaro che se su certi tratti si sono potute fare medie nettamente superiori ai 160 km/h significa che la "DS" è in grado di viaggiare senza difficoltà a velocità che si aggirano intorno ai 190 km/h senza fatica. E questa ci sembra una delle pià belle conferme delle qualità aerodinamiche della "DS". Anche se mai ufficialmente confermato, si sa che il coefficiente di penetrazione della "DS" è tra i migliori: questo spiega la sua non comune velocità massima. Una forma di carrozzeria aerodinamicamente indovinata è una delle qualità che oggi si apprezzano nell'automobile. Grazie ad essa si possono mantenere elevate velocità di crociera senza sollecitare eccessivamente gli organi meccanici e senza eccessiva rumorosità. Avete mai provato ad essere sorpassati in autostrada da una "DS"? Colpisce in essa il silenzio nel quale avanza quando sorpassa: nessun rumore sgradevole, solo il fruscio dello spostamento d'aria provocato dalla forma affusolata della vettura. Dopo un viaggio di 2000 km, percorsi tutti d'un fiato, si impara a conoscere bene un'automobile. Se poi questa ha dei difetti, questi inevitabilmente saltano fuori: duemila chilometri non sono certo un test massacrante per una macchina moderna, ma bastano a metterne a nudo tutte le caratteristiche. E i difetti, appunto, se ci sono.
Ebbene con la "DS" abbiamo apprezzato le medie che si possono mantenere senza stancarsi, viaggiando in
souplesse a 190/200 km/h e con la più assoluta sicurezza che una frenata improvvisa, al limite o un colpo di sterzo dato male non avrebbe provocato niente di grave. Affondati nei comodissimi sedili alla fine del viaggio i collaudatori si sono trovati riposati e freschi quasi come quando erano partiti. E anche nelle strade normali, nelle quali non poteva essere lanciata al massimo delle sue possibilità, essa ha potuto dimostrare le alte sue qualità: quelle di una tenuta di strada e di stabilità che hanno reso famosa questa straordinaria automobile. Una fama che, secondo noi, è destinata a durare parecchio.