Era nell'aria da qualche settimana ed evidentemente è mancato l'unico intervento che avrebbe potuto salvare lo stabilimento: quello del nuovo governo francese, dato per molto probabile dai sindacati e forse dalla stessa PSA.
La fabbrica di Aulnay fu progettata alla fine degli anni '60 e faceva parte di quel piano industriale voluto da Pierre Bercot per ammodernare gli impianti produttivi di Citroën.
Nel caso della regione di Parigi, la vecchia fabbrica di Javel, "culla della DS", era ormai completamente inserita all'interno dell'area urbana di Parigi e quindi non più ampliabile.
L'idea di Bercot era semplicissima: vendere i terreni edificabili dove sorgeva Javel, il cui valore era elevatissimo e con il ricavato costruire un nuovo impianto esterno alla città.
L'area prescelta si trovava nei pressi di Aulnay-Sous-Bois, a nord-ovest della capitale francese e vicinissima ai due aeroporti di Orly e del Bourget.
Nei piani industriali di Citroën, nella prima metà degli anni '70 la DS doveva già essere in pensione, sostituita da una versione a quattro porte della SM, mossa dal motore 21 a iniezione, dal 6 cilindri maserati e da un wankel tri-rotore. Le cose andarono diversamente e le forbici della famiglia Michelin tagliarno qua e la i vari progetti. Così, complice il rinnovato successo della "Gamma D" rivista da Vion, lo stabilimento di Aunlay entrò in funzione per affiancare Javel nella produzione della DS mentre venivano allestite le linee per la nuova Citroën: la CX, che fu prodotta per tutta la sua carriera esclusivamente in questo stabilimento.
Il resto è storia recente: dopo la fusione che Peugeot, anche varie auto del leone videro la luce sulle catene di Aulnay, ma il progetto ormai datato della fabbrica, la sua "turbolenza sociale" (Aulnay è una delle città patria della rivolta delle banlieu) e la necessità di concentrare gli invstimenti su un numero più piccolo di stabilimenti ne hanno inevitabilmente segnato il destino.
Adieu Aulnay...