Climatizzatore sulla DS: com'è nato?

Stamattina ho avuto una lunga e piacevolissima conversazione telefonica con l'ing. Camillo Saini che (per chi non lo sapesse) è uno dei progettisti della DS ed ha in seguito diretto il settore tecnico di Citroën Italia tra il 1958 (anno del suo rientro in Italia) al 1972.

Saini mi ha raccontato dell'esperimento realizzato con Autoclima per dotare la DS di un impianto di condizionamento dell'aria: "più o meno nel 1968, prendemmo una DS21 nera, con interno in pelle dello stesso colore e con una serie di modifiche importanti, vi installammo un impianto di climatizzazione realizzado ad-hoc.
Per evitare gli strappi sull'albero a camme, montammo una seconda puleggia dotata di un giunto elastico. Adottammo un compressore giapponese, realizzato con metalli non porosi che garantivano una miglior tenuta al gas. Per le ventole degli evaporatori e dei condensatori utilizzammo motori a ferrite, che garantivano un funzionamento silenzioso ed un basso assorbimento elettrico (le batterie su ID e DS sono sempre state un po' al limite) ed infine montammo un regolatore di pressione che garantiva un funzionamento ridotto dell'impianto anche con il motore al minimo".
L'impianto funzionava perfettamente e fu proposto a Parigi che rifiutò il progetto perché ritenuto troppo costoso. Salvo poi (due anni dopo) adottare uno schema simile, proposto da Chausson che prevedeva l'uso di motori elettrici che assorbivano molta potenza e nessuna valvola di regolazione, con la conseguenza che per far funzionare l'impianto fu necessario alzare il minimo delle vetture che facevano così "impazzire il blocco idraulico" e che spesso si spegnevano ai semafori al momento di ripartire. Se poi restavi a lungo in colonna col motore al minimo ed il clima inserito, dopo lo spegnimento non c'era verso di riavviare il motore perché la batteria ormai era a terra. "Una vera schifezza", fatta per risparmiare quialche franco e per non dire a noi italiani "avevate ragione voi".

 

Che storia picciotti!!! ...qualche foto?

Che storia picciotti!!! ...qualche foto?

Manco mezza: è tutto nella (splendida ed inossidabile) memoria di Camillo Saini: ogni volta che lo sento parlare, si aprono mille finestre finestre sulla storia di Citroën e su quella del secolo appena trascorso.
Stamattina mi ha raccontato anche di quando Feltrinelli andava in Gattamelata a fare i tagliandi con la sua Traction 15 Six: "entrava a ramaiolo* col pedale del gas completamente schiacciato.
Quando scendeva dalla macchina, dopo aver spaventato meccanici e clienti, aveva "un'aspetto un po' così... raramente aveva le scarpe allacciate ed i pedalini non erano mai dello stesso colore".
Mi ha anche detto d'averlo visto raramente con le DS, perché "erano tutte della casa editrice o della fondazione, lui girava per Milano con la Traction, almeno fino alla fine degli anni '60".

Ascoltare Saini è uno spettacolo.

"Una vera schifezza", fatta per risparmiare quialche franco e per non dire a noi italiani "avevate ragione voi".

                                                                                                                                                                                                           gli abbiamo fatto la carrozzeria,il motore,figuriamoci se i nostri saccenti cugini dovevano dire al mondo che anche l'aria condizionata era opera nostra...................

Manco mezza: è tutto nella (splendida ed inossidabile) memoria di Camillo Saini: ogni volta che lo sento parlare, si aprono mille finestre finestre sulla storia di Citroën e su quella del secolo appena trascorso.
Stamattina mi ha raccontato anche di quando Feltrinelli andava in Gattamelata a fare i tagliandi con la sua Traction 15 Six: "entrava a ramaiolo* col pedale del gas completamente schiacciato.
Quando scendeva dalla macchina, dopo aver spaventato meccanici e clienti, aveva "un'aspetto un po' così... raramente aveva le scarpe allacciate ed i pedalini non erano mai dello stesso colore".
Mi ha anche detto d'averlo visto raramente con le DS, perché "erano tutte della casa editrice o della fondazione, lui girava per Milano con la Traction, almeno fino alla fine degli anni '60".

Ascoltare Saini è uno spettacolo.

Effettivamente quando si ha la fortuna di ascoltare persone del genere, meglio non cercare immagini, potrebbero rivelarsi una delusione rispetto a un racconto pieno di sfumature, luoghi e costumi d'altri tempi..

Non c'è da stupirsi più di tanto: questa politica in casa Citroen è nata con DS, che ha avuto effetti catasftrofici con SM (qui addirittura le noi riguardavano il motore oltre al corpo vettura) proseguita poi con CX (plastiche,interni,connessioni elettriche) con XM (meglio non parlare delle noi di affidabilità con le quali debuttò e che vennero quasi completamente risolte verso fine carriera) a finire con C6 costruita senza crederci usando di tutto e di più ma molto poco di specifico nato appositamente per lei.

Forse verrebbe da dire che non c'è "testa" in senso commerciale nel fare le vetture alto di gamma................opinione personale criticabile e magari anche sbagliata.
 

Ciao Maurizio , ti ricordi ancora di quel signore con i capelli bianchi che ti ho presentato a Milano,
quando  hai organizzato l'incontro con la storia  : '' la spedizione gialla '' ... ?
Bene , colui e' uno di quelli che hanno progettato l'impianto Autoclima da te menzionato .
Non pensi che  sarebbe interessante farlo incontrare l'ing. Camillo Saini , .....

Ciao Maurizio , ti ricordi ancora di quel signore con i capelli bianchi che ti ho presentato a Milano,
quando  hai organizzato l'incontro con la storia  : '' la spedizione gialla '' ... ?
Bene , colui e' uno di quelli che hanno progettato l'impianto Autoclima da te menzionato .
Non pensi che  sarebbe interessante farlo incontrare l'ing. Camillo Saini , .....

[size=09pt]cavolo, penso proprio di si, sarebbe molto interessante ascoltare lo stesso racconto, da un punto di vista diverso    [/size]

Ciao Maurizio , ti ricordi ancora di quel signore con i capelli bianchi che ti ho presentato a Milano,
quando  hai organizzato l'incontro con la storia  : '' la spedizione gialla '' ... ?
Bene , colui e' uno di quelli che hanno progettato l'impianto Autoclima da te menzionato .
Non pensi che  sarebbe interessante farlo incontrare l'ing. Camillo Saini , .....

Certo Sergio: quando organizzeremo la prossima seratina in Bovisa, potrebbe essere l'occasione per farli incontrare.

 

Certo Sergio: quando organizzeremo la prossima seratina in Bovisa, potrebbe essere l'occasione per farli incontrare.

 

[size=09pt]mi raccomando poi, facci sapere  [/size]

Io con il clima inserito ho girato mezza Europa. Al minimo, al massimo, al medio. Con una apprezzabile soddisfazione.
Probabilmente il "blocco idraulico" a cui si fa riferimento nella storia di Saini riguarda una BVH, io ho una BVM, ma dei problemi narrati non ne ho mai avuto mezzo.

E oramai sono 15 anni che giro con la DS.

Forse qualcosa è migliorato negli anni.

Io con il clima inserito ho girato mezza Europa. Al minimo, al massimo, al medio. Con una apprezzabile soddisfazione.
Probabilmente il "blocco idraulico" a cui si fa riferimento nella storia di Saini riguarda una BVH, io ho una BVM, ma dei problemi narrati non ne ho mai avuto mezzo.

E oramai sono 15 anni che giro con la DS.

Forse qualcosa è migliorato negli anni.

Si Gianluca, il blocco idraulico a cui fa riferimento Saini è quello presente sulle sole semiautomatiche e che governa il passaggio delle marce.
Il cambio idraulico della DS si basa su una regolazione quanto più possibile precisa del minimo motore: trascinare il compressore del climatizzatore genera uno sforzo che modifica questo minimo ed un semplice correttore d'aria addizionale da risultati differenti in base alla temperatura d'esercizio del motore, rendendo poco piacevole la guida del veicolo.

Gli altri tre appunti al "metodo Chausson" erano relativi alla bruttezza del mobiletto centrale dell'evaporatore della prima versione (quello piatto con le griglie orientate verso l'alto), al fatto che per i radiatori anteriori avessero usato dei motori molto "consumosi" in fatto d'energia elettrica (tanto da scaricare la batteria se l'impanto viene usato a lungo col motore al minimo) e la mancata adozione di una valvola di parzializzazione.

Saini mi ha raccontato dell'esperimento realizzato con Autoclima per dotare la DS di un impianto di condizionamento dell'aria: "più o meno nel 1968, prendemmo una DS21 nera, con interno in pelle dello stesso colore e con una serie di modifiche importanti, vi installammo un impianto di climatizzazione realizzado ad-hoc.
Per evitare gli strappi sull'albero a camme, montammo una seconda puleggia dotata di un giunto elastico. Adottammo un compressore giapponese, realizzato con metalli non porosi che garantivano una miglior tenuta al gas. Per le ventole degli evaporatori e dei condensatori utilizzammo motori a ferrite, che garantivano un funzionamento silenzioso ed un basso assorbimento elettrico (le batterie su ID e DS sono sempre state un po' al limite) ed infine montammo un regolatore di pressione che garantiva un funzionamento ridotto dell'impianto anche con il motore al minimo".
L'impianto funzionava perfettamente e fu proposto a Parigi che rifiutò il progetto perché ritenuto troppo costoso. Salvo poi (due anni dopo) adottare uno schema simile, proposto da Chausson che prevedeva l'uso di motori elettrici che assorbivano molta potenza e nessuna valvola di regolazione, con la conseguenza che per far funzionare l'impianto fu necessario alzare il minimo delle vetture che facevano così "impazzire il blocco idraulico" e che spesso si spegnevano ai semafori al momento di ripartire. Se poi restavi a lungo in colonna col motore al minimo ed il clima inserito, dopo lo spegnimento non c'era verso di riavviare il motore perché la batteria ormai era a terra. "Una vera schifezza", fatta per risparmiare quialche franco e per non dire a noi italiani "avevate ragione voi".

Alcune domande, visto che il clima DS é un'aspetto che non ho mai approfondito più di tanto:

i condensatori e relative ventole erano nei due spazi laterali sottoparaurti dietro alla jupe? Le feritoie originali  sono sempre state quelle rettangolari ricavate nella parte inferiore del paraurti? Quelle orribili ritagliate nella jupe fanno parte sempre di equipaggiamenti non originali?

l'evaporatore dov'è piazzato e il ventilatore dell'evaporatore non é già il ventilatore dell'abitacolo?

l'impianto di serie da che am é stato introdotto? Ci sono delle foto disponibili dell'equipaggiamento originale (impianto, mobiletto e comandi ecc.) e magari altre foto per insegnarci a distinguerlo dai bruttissimi after market che ho visto su qualche macchina, in verità senza mai un'analisi approfondita?

Forza, forza!

Forza, forza!

[size=09pt]se non ti annoi a leggere 8 paginuzze, qui ne avevamo già parlato 

Forza, Forza   

http://forum.ideesse.it/smf/index.php?topic=10492.0 [/size]

Ora é tutto chiaro, grazie. Con la nota aggiuntiva di "Marini da Saini" direi che é un'ottima rassegna.
Mancherebbe magari qualche foto degli orripilanti (parere personale, per usare una citazione di un noto e simpatico forumista) after market, cioé oltre le griglie anche le configurazioni interne.