Bene, ho messo il titolo e così Skarab è contento.
Ovviamente non è vero.
Arrivo con
l'unica nota stonata della giornata
Domenica mattina. E' appena finito di piovere, strade bagnate.
Devo uscire di casa per andare a recuperare i pernottanti del raduno alle 9.30 ma sono già le 9.50. Già 8 chiamate perse, altre 5 ne arrivano non appena mi muovo di casa: "Ma dove sei?" "Ti stiamo aspettando" ecc.
Appena terminata l'andatura lenta da riscaldamento vettura, si comincia a pestare per recuperare il ritardo.
Incrocio Vince nella direzione opposta a una velocità sommata di 140 km/h. Lui andava -giustamente- a 50 km/h. In seguito riporterà: "
meno male che avevi detto che c'erano gli autovelox!".
In fondo a un rettilineo preso
à vive allure grazie ad un semaforo verde traditore (di solito sempre rosso
), inizia una serie di curve.
La prima è anche la peggiore: la strada è larga 4 metri scarsi, la curva è a gomito sulla destra e in forte discesa, l'asfalto è bagnato e c'è pure del fango.
Entrando in una curva così a 90 km/h invece che a 40 km/h che pensate che succeda?
Ecco cosa accade nei 3 secondi successivi:
0,1 s: "*****, sto andando troppo veloce".
0,2 s: appoggio istintivamente il piede sul freno.
0,4 s: la potenza frenante viene liberata dall'impianto.
0,8 s: sterzata brusca per centrare la curva.
1 s: le ruote anteriori si bloccano.
1,2 s: Che me ne faccio dello sterzo? La macchina sta andando drittaaaaaaaaa...!
1,4 s: AAAAAAAAAAAAAAAGH! ***rumore di viscidume ruvido da terra***
(la vettura, anziché curvare, prosegue dritta verso l'esterno della curva, attraversando la corsia opposta)
1,9 s: la velocità è ora diminuita a circa 20 km/h grazie alla frenat.a
2,4 s: SBANG! L'angolo anteriore sinistro si schianta all'altezza della freccia sul guardrail in un fragore inquietante.
2,5 s: la macchina si spegne ma sta ancora viaggiando a circa 10 km/h.
2,8 s: finalmente le gomme riprendono grip e riesco a districarmi sulla destra per evitare di farmi tutta la fiancata sul guardrail e la Meriva che nel frattempo arrivava nella corsia che avevo appena invaso.
3 s: motore riavviato e rientro in carreggiata.
Mi fermo 500 metri dopo in uno slargo a constatare il danno.
Dal rumore, dal botto e dal tipo di ostacolo sul quale sono andato a finire mi aspetto
come minimo di aver devastato il parafango, rotto il vetro dei fari, stortato l'avantreno, guarnito a mo' di sandwich bidone dell'LHM, radiatore, batteria e compagnia bella.
Scendo agghiacciato, guardo e ... tutto qui?
Una lieve sbregatura superficiale sull'azzurro tra il faro e l'indicatore laterale e il paraurti mettallico leggermente sbregato e uscito dalla sua sede in corrispondenza del vitone che lo blocca nel passaruota. Nient'altro.
Il caso ha voluto che la forma ondeggiante del guardrail colpisse nelle sue due parti esterne al centimetro il paraurti, che elasticamente si è preso il grosso del colpo proteggendo la carrozzeria, che ha sfiorato appena nella sua parte superiore.
Non so quale miracolo mi abbia salvato. Vi assicuro che andavo veramente veloce e che la botta è stata molto forte: il guardrail infatti non l'ha presa altrettanto bene, oltre ad essersi riempito di terra. Aldilà del danno assolutamente minimo alla macchina, che se da un lato mi ha sollevato, dall'altro nemmeno è riuscito a punirmi come meritavo con una bella spesa dal carrozziere, l'accaduto merita alcune riflessioni.
Anzitutto, sono un coglione. Sono un coglione davvero, perchè avevo altre due persone in macchina che erano sotto la mia responsabilità: finché mi ammazzo da solo, dopotutto, poco importa. Sono un coglione perché oltre il guardrail c'era un fosso. Sono un coglione, perché la Meriva avrebbe potuto essere 50 metri più avanti e potevo portarmela con me nel fosso.
Mi sento davvero in colpa per la mancanza di rispetto che ho portato per me stesso, per i miei accompagnatori, per gli altri utenti della strada e per la macchina cui tengo tantissimo e che anche stavolta mi ha perdonato anche troppo: un po' di pasta abrasiva e un bullone nuovo e non si nota praticamente più nulla. A volte invece servirebbero delle punizioni esemplari e un bel conto dal carrozziere o una settimana in ospedale sarebbero state più adatte.
Lo dico per me, lo dico per tutti: ANDATE PIANO, con la DS, con la bicicletta e anche con la vostra BMW Serie 6 nuova (sì, con quella anche più piano che con la DS).
Colpa delle Michelin? Non lo so, dubito che con altre gomme non sarebbe successa la stessa cosa. Non c'è pneumatico che tenga in strada la dabbenaggine di chi guida.
Ho fatto scendere la DS dall'olimpo delle cose impossibili: ci estasiamo tutti delle sue doti di equilibrio e di tenuta di strada, ma forse è il caso di ricordarsi che ci sono delle leggi fisiche...
Ho ripescato quindi un brano del 1970, preso da una prova su strada francese:
"Il caso ha voluto che buona parte delle nostre prove si siano svolte sotto vento e pioggia forte, le condizioni ideali per provare una DS, condizioni nelle quali le sue qualità sono messe più in valore. La vettura mantiene con grande facilità la traiettoria in linea retta e nelle grandi curve anche sotto i peggiori diluvi, lasciando il sistema nervoso del suo guidatore a riposo. Questo però non significa che la DS possa essere considerata come la vettura più sicura che esista. Al contrario, non abbiamo apprezzato l'aumento dell'assistenza allo sterzo. Vero che in città le manovre sono favorite e che anche guidando con una cadenza rapida l'auto segue curva dopo curva senza nessuno sforzo. Tuttavia, in condizioni estreme, gli ingressi in curva si effettuano alla cieca, senza sapere quanto occorra sterzare. La vettura, sotto questo aspetto, non parla ed è difficile rendersi conto se si avvicina il limite dell'aderenza su suolo scivoloso.
Il fanatico della DS esiste ed è persuaso che nulla possa accadergli e conserverà quest'attitudine fino al punto di considerare fossi e platani come miraggi. La DS è equipaggiata dei nuovi Michelin XAs: certamente questa dotazione costituisce un progresso nella silenziosità, nel rotolamento senza vibrazioni, ma non sembrano possedere -sotto la pioggia- la stessa tenacità delle X e abbiamo registrato in alcuni casi delle perdite d'aderenza che interessano prima il davanti e poi il dietro, nelle curve strette e bagnate prese ad alta velocità. Al contrario, l'aderenza longitudinale e in frenata non soffre di queste critiche."
Il fatto che poteva andare peggio non può essere giustificazione.
Lo spavento è stato forte, ancora di più la paura di quello che sarebbe potuto succedere e per un po' non dormirò troppi sonni tranquilli, in attesa di aver espiato parte dei sensi di colpa da dabbenaggine che mi aleggiano intorno da ieri mattina ...
Due domande puramente teoriche (visto che non si ripeterà più di andare a quella velocità in curva sul bagnato) sulla tecnica di guida: se invece di frenare (è istintivo, mi spiace), col risultato di bloccare le ruote e tirar dritto, avessi tentato di seguire la curva avrebbe tenuto? E due, se già con la DS è andata così mi chiedo come fosse la tenuta delle altre macchine del tempo!