Ma come si può senza dea?
Non si può ... e le ragioni sono tutte "emotive", come quelle che hai descritto tu!
Porta pazienza che torna più bella di prima ... e per allora sarai pronto per un bel Roma-Vladivostok!
Per me non sono solo ragioni emotive.
Penso che molte caratteristiche "pratiche"della Dea siano uniche, tipo la visibilità, il modo di affrontare la strada, qualunque essa sia,
il modo tutto suo di metteerti a tuo agio su qualunque percorso, inteso come percezione degli ingombri, prontezza di frenata e di sterzo,
luminosità dell'abitacolo, l'ampiezza delle porte.
Oggi le vetture del segmento medio-alto sono tutte più o meno anguste, buie, rigide, e dappertutto l'effetto "carlinga" é assicurato, e per me nogtevolmente opprimente.
E poi oggettivamente non ha limiti di utilizzo. In autostrada fila come un fuso, imperturbabile su cunette, sconnessioni, buche prese in curva; sugli sterrati é alta e se la cava egregiamente, su neve, poi, non ne parliamo. In città ha una maneggevolezza etrema, riscontrabile anche in montagna nei tornanti più stretti.
Queste non sono ragioni emotive, bensì constatazioni pratiche che mi giungono spontanee dopo 16 anni di uso della Dea e sempre più
"emblematiche", man mano che si allunga il tempo intercorso dalla sua progettazione.
Ricordiamoci sempre noi andiamo a spasso con una vettura di almeno 40 anni, fantastica da guidare OGGI. E francamente non so, nel panorama delle storiche, quale altra auto potrebbe darci altrettanto. Altro che "ragioni emotive"
Caro Matteo, l'emotività spesso é improvvisa, poi, col tempo, si capisce tutto il resto. Un pò come con l'altra metà.