In questi giorni, sarà il freddo che è arrivato, sarà qualche delusione qua e là, sarà che ho mangiato troppo?, sarà il grigiore del tempo, sarà che ragiono su cosa fare della mia vita nei prossimi tempi, mi sono venuti in mente strani pensieri. Brutti pensieri.
Ho messo in testa il cappello del cinico. Ho pensato di vendere la mia macchina.
Ebbene sì, perchè l'utilizzo intensivo cui è sottoposta dai due anni e mezzo che ci vedono insieme ha i suoi vantaggi ma anche i suoi svantaggi. Di chilometri insieme ne abbiamo fatti già 25.000. Nulla è eterno e la bella carrozzeria azzurra inizia a fiorire nei punti canonici, la frizione è ancora quella originale e con questi ritmi prima o poi me lo farà notare, il motore non è mai stato aperto. E poi ha i suoi difetti congeniti, quelli che ha sempre avuto e nessuno le toglierà mai: quelle volte che non ha voglia di alzarsi da sola da davanti e devi farlo tu con la levetta. L'acqua che entra sul pavimento destro quando piove troppo. La seconda che gratta se la inserisci sopra i 2000 giri se non ci stai attento. Basta poi che inizi un rumorino dal pivot destro nelle rotonde, un leggero rumorino che inizia a provenire dai semiassi in accelerazione, guardi i cataloghi dei ricambi ... eccoli, i 40 anni.
Poi ti metti a leggere qualche rivista d'epoca e inizi a vedere in tutti quelli che hai sempre considerato dei surplus anche delle necessità. E però, la 5a marcia, sarebbe bella. E però, leggere DS 21 sul baule sarebbe bello. E però, il cruscotto nastrato ha il suo perchè. E però, una DS senza fungo non è una DS. E così via.
E così t'illudi che la DS che ti piace di più è sempre stata un'altra. E così pensi che, andandone a vedere qualcuna in vendita adesso che ne sai di più, farebbe la differenza. E così ti vedi andare in giro con una 21 Confort '70. E così inizi a pensare di dover cambiare la targa nell'abbonamento all'autosilo. E così ti vedi andare in autostrada a 130 km/h anziché a 120 km/h.
Infine ti metti a guardare gli annunci su internet. Pensi a una permuta: vendi la tua e con i soldi ricavati più una piccola differenza ti metti a posto l'Ego e vai in giro con una macchina completamente a posto, dove i lavori grossi sono già stati fatti, e non ci pensi più. Niente più progetti di rifacimento della meccanica, niente più caccia all'imperfezione, niente più restauro della carrozzeria da preventivare. Niente più rumorini. Niente più phon dopo i diluvi.
A posto!
...
A posto?
E chi me la restituisce la macchina dei miei 19 anni, la mia prima macchina, quella che veramente volevo? E chi me la restituisce l'ingenuità e l'incoscienza con cui ho comprato una vettura di 20 anni più vecchia di me senza che nemmeno sapessi cos'era un congiuntore-disgiuntore? E chi me li restituisce i saluti in autostrada, i sorrisi dei bambini, i riflessi azzurri sulle vetrine del centro deserto nei giretti all'alba? E chi me le restituisce tutte le mie fotografie, con quel bel celeste a impressionare la pellicola? E chi me la restituisce la fedeltà e la generosità di 3500 km attraverso l'Europa, quest'estate? E i luoghi visitati, i giri con gli amici, i primi raduni, tutto quello che mi ha insegnato, tutto quello che in me ha cambiato quanto ad estetica e rispetto per la storia e l'altro, e questo bellissimo rapporto tra giovinezza ed epoca, questo ponte che si è consolidato tra me e la Francia? Questo azzurro e bianco che è diventato il mio colore ufficiale. Questa amicizia, questa alleanza tra desideri e realtà, sogni di viaggio e viaggio autentico.
La conoscenza ha i suoi pro e i suoi contro. Tra i suoi contro, ha quello di trasformarti in perfezionista. E dov'è la perfezione, in questo mondo? E dov'è una relazione che funziona, tra un uomo e una donna con i caratteri che si è sempre desiderati? E dov'è la casa dei nostri sogni, il figlio perfetto, il cane che fa pipì nel water e tira l'acqua da solo, il paese dove non ci sono tasse e la temperatura sempre fissa a 20°?
Niente di tutto quello che ci circonda è o sarà mai perfetto, la perfezione sta semmai in ciò che ci rende felici, indipendentemente dai difetti che ha e che sicuramente ha.
I
nostri (e insisto sul concetto di proprietà, fisica ed emotiva) oggetti fanno parte della nostra breve esistenza, sono una splendida estensione di noi stessi quanto ad aspirazioni e peculiarità, qualità e difetti. Sicuramente ci sopravviveranno, ma nel frattempo ci accompagnano nei nostri momenti migliori, normali e peggiori. Perchè tradirli, quando è così bello sapere di averli sempre al nostro fianco?
Altri viaggi da programmare. Il matrimonio di un caro amico da seguire. Nuove persone da incontrare. Tanti anni ancora da godere e i suoi 40, tra pochi mesi, da festeggiare.
Evviva gli schiocchi al pivot! Evviva l'acqua che entra sul pavimento! Evviva la seconda che gratta! Evviva la
mia fedele, imperfetta francese compagna di giovinezza. Che è bella, proprio perchè è
mia.
Ma a volte, mi dico, se pensassi un po' di meno?