Noto con piacere che anche tu hai disimparato a quotare
I denigrati lumini votivi sono una caratteristica delle DS confort, strano che da uno del tuo rango arrivi tutta questa banalizzazione.
Ad ogni modo, qui dentro ho imparato che le differenze, seppur minime, sono un pochine di più rispetto ai pannelli porta. Niente che faccia togliere il riposo notturno ma sono un pochine di più.
http://forum.ideesse.it/smf/index.php?topic=1412.msg6559#msg6559
Sempre apprezzabile il tentativo di banalizzare le differenze fra DS e ID che ha sempre contraddistinto la tua persona e il club (con relativi forum) che hai creato.
Bravo !
Ommadonnamia!
Ho padellato il quote perché tu hai messo sedici CR dopo il tuo testo e non avevo fatto caso al "fine quote". Ho corretto, grazie per la segnalazione.
Venendo al dunque, non ho detto che sono la stessa auto ma che le differenze estetiche e funzionali sono pochine.
Questo perché nel 1969 un signore che si chiama Gérard Vion e che era quello che oggi chiameremmo "direttore marketing" di Citroën (oltre che responsabile di "prodotto DS"), davanti all'inesorabile calo delle vendite delle ID e delle DS, fisiologico per un'auto con quindici anni di carriera sulle spalle, decise una semplificazione generale della gamma, con la scomparsa progressiva delle denominazioni ID e delle differenze tra ID e DS.
"Non c'è più che la DS"
Questo recitavano i cartelloni pubblicitari di sei metri per tre che tappezzavano la Francia: stessa plancia di bordo, tetto verniciato anche per le D (eccetto DSpécial e Dluxe), stessi motori (DSuper e DS20, ad esempio), molti accessori in comune.
Chiaro che la Gamma D unificata doveva comunque coprire le esigenze di tutti gli utenti e certe semplificazioni (vedi due lucette anziché quattro) permettevano di differenziare la presentazione dei modelli. La differenza di prezzo tra una DSuper ed una DS20 era consistente, ma era giustificata dall'assenza dell'automatismo della frizione e dal cambio tradizionale sulla DSuper.
Perché (apro parentesi) la scelta di offrire anche sulle DS il cambio meccanico, fatta anni prima, era un'astuzia mica da ridere: la DS meccanica soddisfaceva un cliente che desiderava azionare personalmente la sua frizione (
donkeywork, lavoro da scimmie, come lo chiamavano gli americani) ma veniva venduta al prezzo di una DS semiautomatica, certamente più costosa da produrre. Chiusa parentesi.
Tornando alla gamma, in certi Paesi come l'Italia, le differenze di finitura tra ID e DS si erano assottigliate già nei primi anni '60, quando il pubblico chiedeva una DS con cambio meccanico e l'unica cosa da offrire era l'ID. In Italia una ID Confort si distingueva esternamente da una DS Confort solo per l'assenza del rivestimento dei longheroni!
Borchie ruota, fianchetti e cornetti delle frecce erano quelli DS.
E così rimasero anche dopo, quando arrivarono le DS meccaniche: il nostro mercato chiedeva questo. E chiedeva anche motori più potenti, tanto che l'IDSuper nacque in Italia (sempre per volere di Vion!) per poi diventare ID20 anche negli altri mercati.
Quindi sono d'accordo con te quando dici che sono due cose diverse, così come una DSuper è diversa da una DSpécial ed una DS23 confort del '73 lo è da una DS21 confort del '72. O una DS Pallas da una coeva DS Confort. Certo, altro ci mancherebbe. E credo ti basterà rileggere IDéeSse InForma 28 e 29 per capire che mai io ho detto che due modelli diversi sono la stessa cosa!
Ma sono comunque figlie di un medesimo progetto e condividono gran parte della tecnologia e l'intera filosofia.
Pertanto, per me hanno tanta e pari dignità di testimonianza storica. Il preferire una DS23ie Pallas semiautomatica climatizzata ad una ID19 del '63 è oggi una pura questione di gusti.
Chi compra una DS non lo fa per usarla tutti i giorni e può serenamente preferire la bellezza estetica di una plancia ID prima versione al piattume di quella delle ultime DS.
Ed in questo non puoi certo accusarmi d'incoerenza: avevo una "appetibilissima" DS21 Pallas bvh del '68 con interno in cuoio, l'ho cambiata per una scarna ID19B del '67.
E non me ne sono mai pentito.
Spero d'essermi spiegato. In caso contrario, creo che la lettura di questo ritaglio tratto dal depliant italiano dei modell D possa essere d'aiuto.