...mica facile scindere il buono e il cattivo in questo marasma sulle politiche di assistenzialismo europee, spesso declinate in forma diversa a seconda della convenienza nazionale del momento.
Voglio dire che non sempre tutto quello che é italiano é sbagliato e quello che é francese o tedesco é giusto (e mi pare coerente anche in campo automobilistico, ovvero dico spesso che mi piace la Citroen, ma non la considero senza difetti e non denigro, spesso per partito preso più che per oggettiva conoscenza del prodotto, l'Alfa Romeo, la Lancia ecc.) come spesso vogliono farci credere, in nome del principio della libera concorrenza, del mercato comune bla bla bla. Ci sarà pure l'Europa (che comunque non é e non sarà mai un'entità geopolitica unita, vuol riunire culture e ceppi linguistici troppo diversi), ma gli interessi nazionali degli stati più compatti citati sopra sono più che evidenti e spesso vengono fatti valere a scapito di altri paesi UE.
Non a caso si parla di revisione dei trattati, perché l'Europa dei professori (quelli che son bravissimi nella teoria, che non hanno problemi ad arrivare alla fine del mese e che spesso non hanno il minimo senso pratico, perché in fondo non vivono in prima persona il quotidiano arrancare...) ha dimostrato di non funzionare come si pensava.
Ritieni davvero che PSA sia finita in modo convinto e con guadagno allo stato francese per la sua quota parte? Oppure (come ha fatto notare Marini) in tempi migliori (ovvero se la situazione cambierà e si passerà da stato di difficoltà a stato di utile) la famiglia Peugeot si riprenderà il controllo? In fondo non é un modo diverso di applicare il modello finto liberale di una certa europa perversa in cui quando ci sono difficoltà paga lo stato e quando va bene ci guadagna il privato? Non si é così replicato il peggio del modello nazionale (italiano, ma anche francese, tedesco ecc.) su scala europea, complicandolo con il salvataggio (più o meno mascherato) degli interessi nazionali (sempre ben presenti) dell'un paese a scapito dell'altro?...
Questo vale a mio parere per i paesi più forti dell'area euro, salvo la Gran Bretagna (che guarda caso si é tenuta a distanza, grazie anche alla sua indipendenza economica, alla fratellanza con lo zio sam ecc., non volendo certo diventare il cameriere di Germania e Francia) che invece ha sempre perseguito un modello liberale più coerente, almeno a partire dalla gestione lady di ferro (=se tu azienda funzioni guadagni e lo stato ti lascia fare senza troppa burocrazia ma rispettando i fondamentali, se vai male chiudi e lo stato non interviene sostenendo la questione con soldi pubblici, che sia cassa integrazione o acquisto parziale poco importa, sono sempre soldi pubblici a fondo perso).
Pensi che se Alitalia fosse finita per la maggioranza ad Air France ci sarebbe stato un gran guadagno? Probabilmente avrebbero tenuto le quote di mercato dismettendo il più possibile personale e attività italiane rimpiazzandole con attività francesi, non credi?
Pensi davvero che quando in Libia i caccia francesi partirono addirittura prima del via libera ONU fosse per puro amore di pace? O forse piuttosto per assicurarsi i futuri lavori di ricostruzione, scalzando la tradizionale leadership italiana in quel paese?