I miei "due centesimi" alla discussione e la mia soffiatona sulla polvere
Premetto che quando si valuta un oggetto i propri gusti personali -buoni o cattivi che siano - e le proprie convinzioni -giuste o sbagliate che siano- pesano e non poco sul risultato finale. Se uno si incaponisce -tanto per fare un esempio- su una DSuper5 hai voglia a spiegargli che la DS 21 vale di più: lui vuole quella e per lui non c'è niente da fare.
Detto questo, limitando la discussione alle sole DS visto che siamo partiti con "pallas", veniamo a quello che, teoricamente, posso dire sull'argomento.
La targa originale è oggettivamente un valore aggiunto: che stia bene o male una DS con targa originale avrà sempre quel "qualcosa in più", a parità di tutte le altre condizioni, rispetto ad una DS con una targa "moderna".
Le versioni monofaro sono più vecchie e dunque partono avvantaggiate nella valutazione. Hanno motorizzazioni più tranquille rispetto agli ultimi modelli, sono state prodotte in periodi meno soggetti a "tagli di bilancio" e dunque con una componentistica mediamente di qualità maggiore.
Una DS ante '60 è un bel pezzo di rarità, con targa originale italiana si contano sulle dite di una mano e in quel caso si parla di vere e proprie chicche, anche se non sono per tutti.
Le versioni bifaro conservano tutte le prerogative del progetto iniziale DS e in più aggiungono la straordinarietà dei fari girevoli e completano - a mio avviso - la linea senza tempo della DS. Il mio umile parere, assolutamente personale e opinabilissimo, è che la linea della monofaro "invecchi" mentre la bifaro è assolutamente "evergreen".
Anche fra bifaro e bifaro e monofaro e monofaro ci sono differenze, non dimentichiamoci che la monofaro è stata prodotta dal 55 al 67 e la bifaro dal 67 al 75. In totale sono venti anni di storia, impossibile pensare che fra anno e anno non vi siano differenze anche importanti fra due modelli apparentemente molto simili.
Le versioni con cambio semiautomatico non vedono alternativa per la DS fino al 1963. Impossibile dare torto a chi dice: "la DS nasce semiautomatica". Però è anche vero che si nasce, si cresce, si matura ecc. ecc. La vera magia del semiautomatico non va ricercata nel DNA ma nel genio di chi lo pensò, lo progettò e lo realizzò all'epoca. Una DS semiautomatica non deve essere giustificata, una con il cambio manuale si.
Io ad esempio ho preferito le 5 marce perché secondo me è il cambio più adatto alle punte velocistiche di una 23 iniezione, qualcun altro perché ama l'idea dell'esclusività della quinta marcia (all'epoca poche vetture l'avevano di serie), altri magari per una predilezione per i cambi manuali ecc. ecc.
Fatto è che la DS con il cambio manuale va spiegata, la DS semiautomatica parla da sola.
Il mio consiglio è di valutare il cambio in funzione del modello "candidato" e delle sue prestazioni. In linea teorica comunque una DS semiautomatica, specialmente se monofaro, può valere qualcosina di più.
Carburatore e iniezione. Le versioni a iniezioni hanno quotazioni maggiori - questo non lo dico io ma tutte le riviste di settore - anche se non a tutti piacciono.
I motivi sono semplici: l'iniezione elettronica è stata una delle ultime innovazioni introdotte nella DS e nel 1969 le auto a iniezione elettronica si contavano davvero sulle dite delle mani; hanno maggiori prestazioni su tutta la linea con consumi un filino calmierati rispetto alle "pari grado" a carburatore; se l'impianto è in ordine da minori problemi di manutenzione rispetto al carburatore. Non a caso è stata la scelta che poi è stata adottata universalmente da tutto il mondo dell'auto.
La DS Pallas nasce per l'anno modello 1965 dunque, se sei intenzionato ad acquistare una DS in questo (meraviglioso) allestimento, devi "accontentarti" di una DS dal 1965 in poi. Una DS Pallas ha quotazioni maggiori rispetto a una DS Confort di pari cilindrata e pari anno.
Polvere, gran confusione, un grigio salone, in quale direzione io caccerò la polvere dai miei pensieri....e quanti misteri, coi pochi poteri che la mia condizione mi dà...