Ciao ragazzi,
ho postato solo l'immagine del personaggio che dà il nome al mio DSuper 5
giusto per provare l'inserimento di foto (ho seguito le indicazioni date da te Maurizio in un topic dedicato ma probabilmente col tablet riesco ad inserire solo il link...riproverò una volta trovata qualche foto dei mezzi).
Comunque la DS23 IE è pallas, Beige Tholonet (mi era rimasto in testa il brun scarabe ma invece è ac 85), aria condizionata, cambio manuale...
Sul motore del DSUPER 5 non c'è la targhetta identificativa... ho riguardato il diario di bordo dove annoto TUTTO (rifornimenti-euri, litri, costo al litro, data, luogo, kilometraggio...per controllare i consumi e x ricordo; annoto strade percorse, tempi di perxorrenza, episodi e personaggi di rilievo, sensazioni nel ripercorrere alcuni itinerari, impressioni, misica ascoltata in quel particolare viaggio, etc...)... ed il motore è un DY3 con un ottimo tiro e risposta (160 km/h giusto x togliermi lo sfizio...e ne aveva ancora)
Ultimamente sto alternando IL Gebber e il/la DS23 e devo ammettere che i 141 cavallucci si sentono, soprattutto nella nervosità e brillantezza delle riprese anche ad alti regimi...
D'altro canto mi associo a Fabio dicendo che.....
nonostante l'interesse storico/collezionistico dell'iniezione, a testimonianza di una tecnologia all'avanguardia (finalmente il buon "vecchio" propulsore Becchia risultava all'altezza della DEA)....
io rimango affasscinato, forse per tradizione ed abitudine, al buon carburatore doppio corpo. Forse anche perché da buon "tamarro" ho sempre seguito le auto classiche americane (più anni 50/60 che le muscle car dei '70), le hot rod e le rat rod con quel connubbio di gusto estetico e sportività (colori pastello oppure bicolore con abbondante uso di cromature). È anche vero che ogni modello ha il sui fascino ed il suo perché in relazione al momento storico ed al luogo in cui si trova...GRAN PARTE DEL DILEMMA NASCE ANCHE DA QUESTO.