La serie M25 sviluppata già pochissimi anni dopo la presentazione di CX (nacque prima diesel) è stata oggetto di una revisione generale profonda "interna" nel circuito di lubrificazione, pistoni, bielle, albero motore, testata,valvole.........è vero che il monoblocco è praticamente lo stesso ........ ma quasi solo quello.
Quando fu sviluppata la serie D, sia i metodi di calcolo che la tecnologia dei materiali, non erano ancora ad un livello di progresso tale da poter spingere le potenze cv/lt oltre 50..........perlomeno se si doveva raggiungere un obbiettivo di affidabilità nel tempo.
Non solo.......nonostante la prudenza nel raggiungere determinati valori di potenza, proprio i calcoli strutturali e le leghe impiegate nella realizzazione non erano cosi sofisticati da consentire una previsione a lungo termine, del comportamento strutturale...........e ciò si verificò con l'M22 Diesel (in sostanza una 21 modificato ed alimentato a gasolio) in servizio per soli 4 anni e poi sostituito
ufficialmente per aumento di prestazioni grazie al nuovo M25 che si rese disponibile ..........
ufficiosamente (riscontri di officina) per grande affaticamento del motore stesso con cedimenti meccanici importanti a livello di bielle e spallamento del monoblocco.
E pur vero che tutta la gamma di M25 deriva da una evoluzione del motore D che sia quasi uguale e con pochissime differenze anche no.
Molto simili invece ai precedenti D furono gli M20, M22, M23 con potenze quasi sovrapponibili a quelli da cui derivavano..........anche qui però fu subito evidente la datazione del progetto/motore e, nonostante le varie regolazioni attuate per migliorarne il rendimento, l'M20 di CX con testata cros-flow aveva un comportamento davvero molto modesto a livello di prestazioni tanto da non rappresentare alcun miglioramento rispetto ai DY 2/3 da cui derivava.
Conclusione mia personale assolutamente opinabile: quando si sapeva meno si sopperiva con il "tanto" per stare tranquilli.......quando si è andati avanti con gli studi si scopri che questo "tanto" materiale se realizzato con metalli e lavorazioni migliori, era talmente "tanto" da permette quasi un raddoppio della potenza erogata senza grandi rischi di affidabilità