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L’essenziale è partire.
È la contemplazione silenziosa degli atlanti, su un tappeto, a pancia in giù, da bambino, che dà la voglia di piantar tutto. Ti ritrovi a pensare a città come Samarcanda, Trebisonda, Taskent, Jalalabad, alle musiche che vi risuonano, agli sguardi che si incontrano, alle idee che ci troverai…
Quando poi il buon senso vacilla di fronte agli attacchi del desiderio, cominci a inventare delle scuse. Ma ne trovi solo da quattro soldi. La verità è che non sai come chiamare ciò che ti spinge. Qualcosa dentro di te cresce e molla gli ormeggi, fino al giorno in cui, senza nessuna sicurezza, parti davvero.
Basta trovare i compagni giusti.
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elogio della partenza,
dall'intro di "2CV Passepartout"