Ciao Luca, questo è un progetto che è partito ormai tanti anni fa e che sta evolvendosi su scala europea.
La Casa madre è sempre stata al nostro fianco nella costruzione del centro documentazione che è nato fuori da Citroën per preciso volere della direzione di Citroën stessa.
Perché? Per due validi motivi, il primo dei quali potrebbe sembrare quasi paradossale: il passato ci insegna che più volte le "corporation" si sono sbarazzate della loro storia: fu Pierre Jules Boulanger a buttare al ferrovecchio tutto quanto André Citroën aveva fatto archiviare al Bureau d'Etude per un futuro museo, compresa la celebre Traction 22 ed molti prototipi degli anni '20 e '30.
Perché? Ma perché aveva bisogno di spazio.
La seconda ragione è nei costi di gestione della struttura che, affidata ad esterni volontari (quindi non pagati per la gestione dell'archivio) e collocata in luoghi dove il costo a metro quadro degli spazi non è quello di Milano, risulta drasticamente più economica e quindi sostenibile.
La scelta dell'associazione no-profit è dovuta a vari fattori e (del tutto incidentalmente) ha coinciso con una decisione analoga presa da Parigi per il suo ramo storico: lo scorso agosto, contemporaneamente, noi siamo divenuti "associazione culturale" e lo stesso è accaduto a Citroën Heritage (che gestisce, tra l'altro) il Conservatoire e l'archivio francese.
Perché? Perché creare una società esterna sarebbe stato molto più complesso dal punto di vista dei rapporti con la Casa madre, perché avrebbe necessariamente comportato dei costi aggiuntivi che si sarebbero ripercossi sui servizi dello stesso Centro Documentazione, non potendo -a quel punto- erogare servizi senza un guadagno economico.
Non era, infine, più sostenibile la situazione attuale presso l'ufficio omologazioni di Citroën per le certificazioni: adesso le richieste erano prese in carico dal numero verde, passate alle omologazioni, preparate dal personale di quell'ufficio, verificate da Mario Maiocchi che due volte la settimana andava in ufficio a controllare i documenti... già quest'ultimo passaggio è un problema: Maiocchi è in pensione sette anni e non può svolgere attività professionale, neppure (come in questo caso) senza retribuzione...
Era necessario comunque esternalizzare l'attività relativa alle certificazioni ed abbiamo rinviato questo trasferimento finché anche Parigi non ha deciso di muoversi in questa maniera.