Doccia scozzeseUna serie di (s)fortunati eventiDopo un anno anche troppo lungo di pausa, è tempo di riprendere a viaggiare in DS. Nel 2012 era sta l'Inghilterra per l'ICCCR, nel 2013 l'Alsazia, perché allora per il 2015 non puntare più in alto? Con quattro amici decidiamo già a gennaio: ad agosto si andrà in
Scozia!
La primavera passa interminabile, nell'attesa di un viaggio così lungo e avventuroso, ma ci portiamo già avanti e il traghetto dal Belgio all'Inghilterra lo prenotiamo già a marzo. Si parte l'11 agosto dal lago Maggiore, come è ormai consuetudine e passata la Svizzera la prima tappa verso nord è Nancy, splendida capitale della Lorena, con la sua place Stanislas.
Dopo mezza giornata di viaggio siamo già alla stessa latitudine di Parigi, ma guardando una mappa si capisce di aver fatto solo una piccola parte di questo lungo viaggio a settentrione... la DS viaggia felice, nonostante 5 persone e i relativi bagagli.
Il giorno successivo prevede il percorso da Nancy a Zeebrugge, porto belga sul Mare del Nord da cui partono i grandi traghetti della P&O verso Kingston upon Hull. Tappa-carburante in Lussemburgo, dove forse la benzina è meno cara del latte per la colazione, e poi si prosegue su e giù per le Ardenne. Da Bruxelles a Gand, nonostante il periodo festivo, il consueto traffico congestionato: bisogna guidare con la massima attenzione, i belgi sono schegge impazzite e i camion non esitano a superarsi in ogni maniera. Per chi riesce ad arrivare al porto c'è quasi un premio per essere sopravvissuti...
Dopo un rapido controllo dei doganieri del re Filippo, l'imbarco fortunatamente è molto rapido e alle 19 in punto la
Pride of York salpa e si immette nel Mare del Nord. Gabbiani, luce del settentrione, aria fresca: pare già di essere chissà dove, eppure siamo partiti da due giorni appena.
Sul mare scuro della sera, dopo un tramonto fantastico a occidente, compaiono le luci delle tante navi e piattaforme petrolifere in lontananza...
Per tutta la notte un po' di maretta fa rollare la nave, ma tutto sommato la traversata è tranquilla. La cena è ottima, la cabina da cinque più che confortevole e la mattina seguente siamo già sbarcati nel Regno Unito, previo cambio di fuso orario.
Dovrebbe iniziare così il viaggio vero e proprio! La selvaggia costiera dello Yorkshire, una tappa nel villaggio marittimo di Whitby per il tipico pranzo a base di
fish&chips e poi nel pomeriggio direttamente Edimburgo. Dopo aver fatto la conversione dei fanali ed essermi (ri)abituato alla guida a destra (
right side in tutti i sensi, dicono con fierezza i britannici) niente può fermarci e tutto sembra in discesa.
Poche decine di miglia e arriviamo all'ingresso del villaggio di Scarbourough (ricordate?
). Un rallentamento, un cambio di marcia e
SPRANG! il pedale della frizione va giù a vuoto.
Panico.
Accosto in una traversa tranquilla, apro il cofano e vedo che la forcellina sopra la campana della frizione, collegamento fondamentale tra il cavo e la "forchetta" dello spingidisco, ha un'estremità spezzata di netto. E dire che è puro metallo! Non è più possibile inserire alcuna marcia.
Cosa potrebbe esserci di peggio che essere in cinque, su un'isola a 1500 km da casa e con un pezzo simile rotto? Potrebbe piovere, direte voi, ma ironicamente splende il sole. Per pochi secondi penso alla catena di complicazioni inenarrabili e costosissime che stanno per verificarsi e il primo istinto è quello di buttarsi a mare, ma sono in compagnia e devo darmi un contegno...
Che fare? Portare la macchina in un'officina generica non ha alcun senso, vista la particolarità della vettura in questione. Portarla in un'officina Citroën? Forse ha ancora meno senso. Poi il lampo di genio: ma io sono venuto qui nel 2012 all'ICCCR, e le DS in Inghilterra non mancavano proprio! Chiamo Maurizio e mi faccio dare qualche contatto tra gli appassionati locali, unica speranza realistica di risolvere qualcosa. Il primo numero che ricevo si rivela già risolutivo: Nigel Wilde, vulcanico esponente del Citroën Car Club of Great Britain, si rivela disponibilissimo. Non vive a molta distanza, ma soprattutto conosce a York (nel raggio di una cinquantina di chilometri) uno specialista in possesso del ricambio e in grado di sostituirlo. In dieci minuti, grazie al noto pragmatismo anglosassone, tutto è già risolto. Altro che buttarsi a mare. Ma mai avrei pensato che la parte più difficile sarebbe stata
portare la macchina presso quest'officina...
Sono assicurato con Helvetia e la mia polizza prevede il traino anche all'estero. Chiamo il numero d'emergenza e scopro che l'Europ Assistance,
dicunt leader in Europa, è in realtà gestita da una manica di incapaci. Decine le telefonate al numero italiano (le chiamate dall'estero sono notoriamente economiche), decine di minuti passati in attesa a sentire musichette, almeno quattro o cinque operatori diversi e nessuno che riesca a organizzare alcunché o a capire un indirizzo in inglese. La macchina si rompe alle 10 del mattino, il carro attrezzi arriva sei ore dopo.
Siamo esausti, e giungiamo all'officina di Adrian, lo specialista consigliatoci da Nigel, che è ormai sera ... ma ci attende un vero gentiluomo, che offre alle mie compagne di viaggio una tazza di tè e si mette subito al lavoro con grande professionalità. Nel suo capannone posso ammirare una DSuper5 e una SM a dir poco perfette, e non posso che essere commosso dallo spirito di comunità e dall'internazionalità della passione Citroën. Chi ha detto che gl'inglesi non sono francofili?
Il guasto è riparato in mezz'ora. Ma Adrian lancia un monito: "
Penso che non avrete problemi. Ma in quella frizione per me qualcosa non va..."
La forcellina rotta è dunque sintomo di qualcos'altro? Impossibile dirlo. Ma a questo punto la macchina funziona alla perfezione e sembra insensato non proseguire...
Abbiamo perso una giornata intera, principalmente a causa dei ritardi dell'assicurazione, ma in meno di 12 ore abbiamo risolto un problema che pareva insormontabile. Non siamo a Edimburgo come previsto, ma decidiamo di fermarci comunque nella splendida York per pernottare. Stendiamo la mappa sul tavolo della cena e decidiamo all'unanimità che sì, la mattina successiva la strada ci attende e che la capitale scozzese sarà una degna destinazione.
Riusciranno i nostri eroi?
FINE DELLA PRIMA PUNTATA