Doccia scozzese

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Re: Doccia scozzese
« Risposta #15 il: Ottobre 07, 2015, 03:39:57 pm »
Buon viaggio Mattero tra le nebbie del nord...!

dsspero

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Offline bigmario

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Re: Doccia scozzese
« Risposta #16 il: Ottobre 07, 2015, 05:41:50 pm »
Bellissimo resoconto, dettagliato e narrato con vera passione Diessistica!!!

 [:inch] I miei più fervidi complimenti!!!  [:inch] [:clap]
Ho LHM nel sangue!

Re: Doccia scozzese
« Risposta #17 il: Ottobre 07, 2015, 06:34:37 pm »
Bel racconto, sono curioso di scoprire a cosa si riferisce la doccia del  titolo del topic

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Offline principe

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Re: Doccia scozzese
« Risposta #18 il: Ottobre 07, 2015, 06:57:09 pm »
Grande Matteo! Aspettiamo il secondo capitolo e spero di vederti al raduno a Biella.  [:hello]

Re: Doccia scozzese
« Risposta #19 il: Ottobre 07, 2015, 07:19:39 pm »


Grazie Matteo leggerti è come viaggiare con te aspettiamo la seconda puntata!!!
Filippo

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Offline bardamu

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Re: Doccia scozzese
« Risposta #20 il: Ottobre 07, 2015, 07:43:43 pm »
Ho un debole per quest'uomo.
Grandissimo Matteo  [:inch]
« Ultima modifica: Ottobre 07, 2015, 07:55:11 pm da bardamu »
Sur une DS, tant que tu n'as pas tout fait...tu n'as rien fait!

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Offline mickey

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Re: Doccia scozzese
« Risposta #21 il: Ottobre 07, 2015, 07:57:03 pm »
Null'altro da dire che tu non sappia già;  ciao grande Mat  [;)] [:hello]

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Offline ado

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Re: Doccia scozzese
« Risposta #22 il: Ottobre 07, 2015, 09:01:27 pm »
un amore nato per caso, e nel tempo nutrito con grande enfasi!!!!!!!!!!!

Spero di sbagliarmi sul perchè del titolo del "topo"!!!!!!!!!!!!!!

 [:inch] [:inch] [:inch] [:inch]
Non c'è deserto peggiore che una vita senza amici: l'amicizia moltiplica i beni e ripartisce i mali.

Re: Doccia scozzese
« Risposta #23 il: Ottobre 08, 2015, 10:49:00 am »
Grazie a tutti per gli apprezzamenti. Allora possiamo cominciare con la...

SECONDA PUNTATA

E' la mattina del 14 agosto. Lasciata la nobile York, la DS corre lanciata sulle 70 miglia orarie in corsia di sorpasso (cioè a destra...). Piove a dirotto, ma le XAS sono autentici binari e tutta l'acqua lasciata alle spalle in un turbine vista dall'alto ricorderebbe soltanto i grandiosi treni a vapore della British Railways in corsa verso il Grande Nord. Passata Newcastle, però, finisce qualunque tipo di strada a più corsie: per la Scozia non ci sono autostrade, perlomeno da questo lato della Gran Bretagna. Si attraversa piuttosto il parco nazionale della Northumberland, la regione più a nord di tutta l'Inghilterra prima del confine, e le strade tra foreste e campi di erica sono quantomeno gloriose.



Poco prima di pranzo nel "last café in England", con 14° e la pioggia che continua a cadere, superiamo il vallo di Adriano: è il confine della civiltà latina, da qui in avanti solo barbari e dubbi...



Finalmente, "Carter Bar", il confine vero e proprio tra Inghilterra e Scozia, un passo a 500 metri d'altezza in mezzo alle nebbie. Per fortuna che il referendum gl'indipendentisti l'hanno perso, altrimenti qui ci sarebbe pure una dogana. Vedo oggi questa foto, pur non priva di una certa epica, e non riesco a non pensare alle centinaia di chilometri di litorali italiani assolati pieni di vacanzieri... che razza di posto abbiamo scelto per le ferie! 



Nel primo pomeriggio siamo a Edimburgo. Nei piani originari le avevamo dedicato un'intera giornata prima di proseguire nelle Highlands, mentre a causa dell'intoppo ci siamo visti costretti a visitarla in un pomeriggio. La città è affollatissima per il festival che la riempie come di consueto nel mese d'agosto, ma riusciamo comunque a farci largo tra la folla e a vedere almeno i fondamentali: castello, Royal Mile, il palazzo di Holyrood House (residenza ufficiale di Sua Maestà in Scozia), il parlamento autonomo, la New Town. Anche la cena non è niente male, qui le carni e le birre sono un sogno e -visto il clima- non appesantiscono affatto.



La mattina seguente è il sabato di ferragosto: si dà il via al grand tour delle Highlands, le terre selvagge a nord di Edimburgo e Glasgow. Il piano è quello di realizzare in tre giorni un anello che ci riporti indietro a sud dopo aver visto Aberdeen, Inverness+Loch Ness e la costa atlantica ricca di fiordi. Il clima è decisamente più clemente: splende un sole limpido, ma in macchina si viaggia comunque con il riscaldamento acceso, pur al minimo.

La prima tappa del giorno, circa centocinquanta chilometri a nord di Edimburgo, è Glamis Castle: uno dei più affascinanti castelli scozzesi, dimora storica medioevale dei conti Strathmore e Kinghorne e abitazione d'infanzia di Elizabeth Bowes-Lyon, duchessa di York, madre dell'attuale Elisabetta II e regina consorte durante la Seconda Guerra Mondiale. Colei che, per la sua determinazione a resistere a Buckingham Palace sotto le bombe e il suo sostegno incessante alla popolazione, Hitler definì "la donna più pericolosa d'Europa". Nella foto qui sotto è col marito Giorgio VI tra le macerie londinesi; magari qualcuno di voi ha visto "Il discorso del re"?



Il castello, circondato da un parco meraviglioso, è interamente visitabile e la sua storia si intreccia in ogni mattone con quella turbolenta della Scozia. E' tra l'altro -dicono- uno dei più infestati dai fantasmi...



Dopo la visita e il pranzo nel giardino, si prosegue: il viale d'accesso al castello è un trampolino di lancio per i grandi itinerari panoramici dei monti Grampiani.



Avendo come tappa serale Aberdeen, scegliamo le spettacolari strade di Glen Shee e del Royal Deeside e sono quei panorami che aspettavamo di contemplare fin dal concepimento del viaggio mesi prima.



Insomma, come la definireste una strada del genere? Nulla se non torbiere, montagne a perdita d'occhio, torrenti e pecore.





Nel tardo pomeriggio, smaltite le emozioni per cotanti paesaggi, siamo finalmente ad Aberdeen, l'unica città esistente a nord di Edimburgo. E' un grande porto sul mare del nord, nell'Ottocento cantiere dei clippers della Compagnia delle Indie e oggi capitale del petrolio marittimo. Siamo alla ricerca di un albergo in centro ma non è facile, perché sembrano tutti pieni. Ci spostiamo perciò in un quartiere residenziale, ma si sente che di nuovo qualcosa non va lì da qualche parte nel cofano. Ancora qualche iarda, infatti, e ... ri-SPRANG! Proprio davanti ad una casa di riposo di vecchietti piuttosto incuriositi.

E ri-panico.

Ma stavolta davvero. Perchè non si è rotta la forcellina della frizione. Si è rotta la frizione, punto. Senza rumori, senza preavviso, perchè la macchina era andata benissimo per tutto il giorno. Ogni tentativo di regolazione non ha esito. Nemmeno si è incollata. Il problema è dentro la campana. Tutti i leveraggi funzionano, ma lei non stacca. Come ci torniamo in Italia, in folle?

"Tutte le postazioni, abbandonare la nave."



Cerchiamo di parcheggiare alla bell'e meglio con un bel cartello "CAR BROKE DOWN" e con un taxi ci facciamo portare in un albergo.

E' sera, è il 15 agosto. Chi o cosa ci potrà salvare?

Rifaccio il discorso della volta precedente. "Portare la macchina in un'officina generica non ha alcun senso, vista la particolarità della vettura in questione. Portarla in un'officina Citroën? Forse ha ancora meno senso." Cerco una DSista qui? Ma dove, ad Aberdeen? Non ha alcun senso, ci sono più probabilità di trovarne in Islanda.

Richiamo Adrian, dispiaciuto che la sua profezia si sia purtroppo avverata. "Dove siete, ad Aberdeen?! Oh my God."

In effetti, basta guardare un atlante per farsi prendere dallo spavento. Siamo alla stessa latitudine di Göteborg, Svezia. A 2500 km da casa. 700 km più a nord dalla sua officina.



In ogni caso, il nostro si rende disponibile ad effettuare la riparazione. E' evidente però che non si farà in mezza giornata, ma che la macchina gliela dovrò lasciare.
Già, ma come gliela porto?

Faccio un tentativo con l'assicurazione, sapendo che dovrò pagare comunque un'eccedenza, ma se già riesco a risparmiare qualcosa e a lasciar organizzare qualcun altro è un piccolo passo avanti. Con mia grande sorpresa, l'addetto mi risponde che il trasporto si può organizzare. Il giorno dopo sarò richiamato dagli impiegati per prendere accordi e lunedì (due giorni dopo) avrò il mio carro attrezzi che mi riporterà nello Yorkshire.

Parziale sollievo, vista l'enorme delusione per il viaggio interrotto e la montagna di complicazioni (e spese!) che comunque mi si prospettano. Fortunatamente sono sorretto anche psicologicamente da un gruppo di amici veri, che anziché insultarmi per averli coinvolti in questa follia, mi sono di grande supporto pratico e morale.
In ogni caso dò loro istruzioni di prenotare al più presto un volo di ritorno per l'Italia. Un volontario irriducibile si fermerà con me a seguire il destino della DSpécial, ma non ha senso trattenere tutti gli altri. La vacanza è finita.

L'indomani, domenica, vengo effettivamente richiamato dall'Europ Assistance. Per tutto il giorno si susseguono telefonate, dò indirizzi, riferimenti, recapiti. Poi la conferma: "domattina alle nove saremo lì con un mezzo, le confermo più tardi solo il totale dell'eccedenza".

Passano le ore, però, e nessuno si rifà vivo. Possibile? Richiamo io. Sono le sei di sera e vengo a scoprire che "ah no, alla fine la pratica non è partita ed è stata sospesa." Ma come, dopo una giornata intera di telefonate? "Eh sì, guardi provi a chiamare la nostra controparte inglese". Telefono al massimo dello sconforto: "No, mi spiace, non possiamo darle informazioni, deve passare dalla nostra controparte italiana."

Rimpalli, ritardi. Messe in attesa. Rabbia. Alle 19 scopro che alla fine no, non ci sarà nessun trasporto e che sì, mi devo proprio arrangiare.
Una giornata intera buttata via per colpa di questi incapaci, che mi hanno riempito di false promesse per poi piantarmi in asso. Ma allora cosa la si fa a fare la polizza assicurativa?

Faccio un tentativo con Automobile Association e Royal Automobile Club, ma i preventivi sono esorbitanti: 2000 sterline, oltre 2500 euro.
Non resta che richiamare Adrian e comunicargli che tutti i miei tentativi sono falliti miseramente. E che sono disperato.




"Beh, però io ho un carrello. Ci andiamo a recuperare le DS spiaggiate in giro per il Regno. Dammi 24 ore."




Ah?





E così due giorni dopo la DS lascia finalmente il grande Nord diretta all'officina del nostro salvatore. Sotto la pioggia, ça va sans dire., in un connubio di epica e incredulità. Due giorni in cui ho pensato di tutto. Chi me l'ha fatto fare, ma io la vendo, ma io la demolisco. Al diavolo tutto, mi compro una Panda a GPL. Non è facile restare attaccati ad una passione, per quanto forte, quando viene minata così alle fondamenta. Se con la DS non ci posso viaggiare, cosa ci faccio?
Ma anche il capitano Cook era rimasto a piedi con la sua Endeavour in Australia. E i carri attrezzi, anche in Inghilterra, sono pieni di auto nuove. Come ci ha detto il saggio carrattrezzista del primo soccorso a York, "tutto si rompe. Lavatrici, computer. Aeroplani. Falciatrici. Automobili. E' semplice fisica."

Ci dice Nigel del Citroën Car Club: "Di questi tempi, ormai, siamo noi il vero ["the proper"] Citroën Service. E' a questo che servono i club, gli appassionati. A tirarti fuori dai guai, ovunque tu sia."

Ed è forse questa la vera lezione, umana ancor prima che tecnica, che alla fine ti fa pensare che ne vale la pena. L'umanità che c'è dietro, la vera solidarietà, l'arte di arrangiarsi, il fascino dell'avventura vera che trascende la prevedibilità e la noia tipica della nostra epoca. Tutto questo vale un portafogli vuoto? Forse, alla mia età, sì.

Ma su queste riflessioni ci torneremo.

Il 17 un volo riporta me e l'amico rimasto con me in Italia.
Albione, ci vediamo tra un mesetto.



FINE DELLA SECONDA PUNTATA

 [:hello]
« Ultima modifica: Ottobre 08, 2015, 11:02:22 am da H a v r a i s »
"La route doit redevenir pour l'automobiliste, à la fin du XX siècle, ce qu'était le chemin pour le piéton ou le cavalier: un itinéraire que l'on emprunte sans se hâter, pour se distraire et voir la France." (Georges Pompidou)

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Offline ado

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Re: Doccia scozzese
« Risposta #24 il: Ottobre 08, 2015, 10:55:25 am »
un amore nato per caso, e nel tempo nutrito con grande enfasi!!!!!!!!!!!

Spero di sbagliarmi sul perchè del titolo del "topo"!!!!!!!!!!!!!!

 [:inch] [:inch] [:inch] [:inch]

purtroppamente non mi ero sbagliato............... [A:sob] [A:sob] [A:sob]
Non c'è deserto peggiore che una vita senza amici: l'amicizia moltiplica i beni e ripartisce i mali.

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Offline hal9000

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Re: Doccia scozzese
« Risposta #25 il: Ottobre 08, 2015, 11:06:22 am »
che sfiga!!  [V]

Re: Doccia scozzese
« Risposta #26 il: Ottobre 08, 2015, 11:11:29 am »
Scrivi bene, Matteo.
Dovresti mettere su un blog, per conservare questo racconto (ed altri, spero)


Re: Doccia scozzese
« Risposta #27 il: Ottobre 08, 2015, 01:16:01 pm »
 [???] scusami se intervengo con una banalità, ma mi rimane il dubbio e quindi: per la frizione non si poteva andare da un meccanico qualsiasi, o quantomeno provare in una officina Citroen? Quest'ultima avrebbe potuto eventualmente farsi arrivare i pezzi da qualche rivenditore. Capisco la data, capisco i tempi che forse non sarebbero stati brevissimi, ma io avrei provato. Comunque bella impresa, complimenti  [:)]

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Offline IDcronio

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Re: Doccia scozzese
« Risposta #28 il: Ottobre 08, 2015, 02:13:17 pm »
Il viaggio rimane indimenticabile anche per questo. Mi hai fatto sognare e sorridere. [(abbraccio)] [:hello]

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Offline fischer

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Re: Doccia scozzese
« Risposta #29 il: Ottobre 08, 2015, 02:37:50 pm »
Avventure di viaggi sono sempre qualcosa che ti mette davanti al tuo saper gestire la cosa nella maniera più razionale possibile. Condivido in pieno i pensieri torvi di HAVRAIS alla rottura della frizione. Per molto meno in Croazia ho odiato la Delfina e ho pensato al peggio per il suo divenire: era l'alternatore e accendi accendi accendi ho esaurito la batteria su di un'isoletta, Bol, senza sapere come fare con la dea parcheggiata a cacchio tra i pini. Ma si sa che si conoscono persone assai gentili che ti aiutano per il piacere di avere a che fare con un "folle" che ancora viaggia con un'auto di 45 anni.
La cosa incresciosa è il doppio stop di Matteo così lontano da casa e non da solo o quasi. E il patema di dover comunque riportarla a casa a riparazione effettuata col dubbio interrogativo: e se ci fosse che non c'è due senza tre? Matteo approfitta della frizione da sostituire per un mega controllo.  [(vecchio)]
Se penso a quanta strada ho percorso senza avere mai un problema mi ritengo fortunato e soprattutto la DS un'auto affidabile se ben mantenuta. Soprattutto riparabile! Peccato che occorrano tanti spiccioli...  [(piango)]
Aspettiamo con interessa la terza parte.
fischer