Lo scorso 17 dicembre, in compagnia del direttore generale della comunicazione di PSA Italia, della responsabile della comunicazione DS e del nostro omologo in Peugeot, Fabrizio Taiana, abbiamo avuto l'opportunità di andare a visitare la struttura di Terreblanche, l'archivio che conserva tutta la documentazione industriale ed amministrativa delle società riconducibili alla famiglia Peugeot.
Terreblanche, in Alsazia, vicino a Sochaux, è un sito industriale che comprende l'officina dove avviene la revisione dei motori di rotazione, quelli che vengono sostituiti in garanzia o su richiesta del cliente con altri che vengono revisionati appunto a Terreblanche.
La modenra officina, di proprietà di PSA, è separata con una piccola recinzione dal vecchio stabilimento che risale probabilmente agli anni '20 o '30, costruito in vetro e acciaio in stile liberty/decò: è l'archivio di Terreblanche.
Questa incredibile struttura è formata da una serie di locali accuratamente protetti, dove i sistemi di estinzione incendi utilizzano costosissimi impianti ad azoto liquido che viene vaporizzato nei locali per soffocare le fiamme senza usare acqua o altri liquidi/polveri che potrebbero danneggiare i documenti.
C'è anche "l'autosilo" che contiene l'enorme collezione di auto d'epoca di Peugeot, da dove vengono prelevati gli esemplari da esporre al vicino museo "l'aventure Peugeot" (bello, se vi capita di essere in zona andateci!) ed una spaziosa ed ariosa sala di lettura, arredata con gli armadi che contengono i vecchi testi di studio dei laboratori di ricerca della Marca, gli stessi dove si documentavano Lefebvre, Magés, Bertoni... Emozionante.
C'è anche la scrivania di André Citroën, decorata da un inguardabile (per quanto è kitch) trofeo che i Concessionari francesi fecero costruire per André a memoria delle sue crociere.
Siamo rimasti positivamente impressionati dalla competenza del personale dell'archivio e dal fatto che (in maniera del tutto casuale) utilizzano gli stessi identici dispositivi di digitalizzazione che impieghiamo noi, la stessa catalogazione e persino lo stesso workflow.
Bene e utile, giacché quell'archivio, pur non contenendo nulla dei prodotti (e quindi delle auto) contiene tutto dei metodi produttivi: dai disegni delle linee di montaggio ai prototipi dei singoli componenti. Una meraviglia.
Poi siamo andati al museo di Sochaux, dove siamo rimasti a pranzo con direttrice operativa dell'Aventure: Therese Lardeur.
Dicussione interessantissima, con l'intenzione confermata di tenere separato il passato dei marchi, con l'idea da qui al 2019 (che è quasi domani) di aprire uno spazio espositivo per Citroën e DS a Parigi ("Peugeot è un marchio alsaziano, Citroën è la capitale, è Parigi, impossibile unire le due storie"). Ci ha colpiti anche la conoscenza storica dei siti parigini, quando Therese ha snocciolato i nomi di tutte le fabbriche Citroën dell'area metropolitana, indicando con precisione cos'è stato di ogni sito: "Javel è un parco, Asnieres una buca nel terreno..."
Dopo un po' siamo arrivati al tema del futuro dell'heritage (come di dice in gergo) dei tre marchi, del perché è stata formata un'associazione no-profit qual'è l'Aventure e perché è stata staccata dal gruppo.
L'idea di Xavier Peugeot, presidente de l'Avanture, è quella di poter preservare la storia delle marche legate alla sua famiglia (e quindi anche Citroën, Panhard eccetera eccetera) indipendentemente da cosa il gruppo deciderà di fare domani.
Tradotto vuol dire che se ipoteticamente domattina Carlos Tavares, attualmente a capo di PSA, decidesse di vendere il Conservatoire o quel che c'è dentro, non potrà farlo, perché il materiale è affidato all'Aventure che ha il compito di preservarlo. Indipendentemente da.
Nel futuro c'è anche l'indipendenza economica da PSA (to be rentable) da raggiungere lungo vari binari tra cui quello dei ricambi.
Therese ci ha detto che Peugeot, tra Terreblanche e Sochaux, s'è dotata di una stampante industriale 3D per produrre oggetti di piccole e medie dimensioni, come i profili della 205, molto richiesti dai Peugeottisti in Francia e ora disponibili come accettabile riproduzione. Era un'esperimento pilota che ha dato risultati positivi e che verrà esteso anche a Citroën/DS, con la messa in produzione dei ricambi più rari e ricercati.
Ovviamente, aggiungo io, anche parti non riproducibili con la stampante 3D, ma da realizzarsi industrialmente.
Per questo da qualche giorno è in corso una "ricerca di mercato" attraverso l'Europa, partita dall'Amicale con questo bollettino:
http://www.amicale-citroen-internationale.org/2016/citroen-spare-parts-input/(gli interessati a partecipare facciano avere ai delegati italiani le loro richieste!)
Che si concretizzerà in futuro in una linea di ricambi certificati dal produttore e distribuiti con canali specifici in ogni Paese.
Noi come CDSC stiamo lavorando da tempo ad un progetto analogo, che si integrerà con questo.
Ne saprete di più a Padova se verrete a trovarci agli stand Citroën & DS.