ASI o non ASI?

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Re:ASI o non ASI?
« Risposta #15 il: Ottobre 11, 2016, 10:57:18 pm »
ASI... SI, o ASI... NO?
Questo è il dilemma.

(Sabes porque los italianos son bobos? ... Porque desayunan con pan y burro...)

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Offline Break Fast

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Re:ASI o non ASI?
« Risposta #16 il: Ottobre 11, 2016, 11:52:54 pm »
Sono stato iscritto ASI sino al 2015.

Non so se sono VERGINE o....

Poi, visto che la TORO non la chiedeva più...

Comunque, anche se sono PESCI, nel 2017 vorrei iscrivermi...
una dea è per sempre - Mauro

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Offline Gianluca

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Re:ASI o non ASI?
« Risposta #17 il: Ottobre 12, 2016, 09:04:11 am »
Tutto vero quello che dite...ASI serve per le agevolazioni oppure serve a chi adora la "targa" da esporre.
Tutte posizioni comprensibili, ma io vorrei aggiungere la mia personalissima opinione, che motiva la mia antica propensione a federarsi ASI.

A me della targa non importa niente, per ora le agevolazioni ci sono lo stesso ma io ho sempre desiderato che il club o il registro fossero "ASI". E' vero, molte DS ASI targa oro hanno peccatucci di originalità facilmente individuabili e a volte anche piuttosto sbalorditivi. Questa però non è una ragione per dire di NO all'Asi, era la ragione per dire di SI fin da subito. Contribuire a fare in modo che la verifica storica delle nostre Citroen fosse fatta bene.

ASI è un marasma, è vero. Una lobby? Può darsi.

Ma, volenti o nolenti, è riconosciuta dallo Stato (con la S maiuscola o minuscola, a voi la scelta) e credo sia importante, al di la dei vantaggi e delle targhe, sapere che il tuo Stato riconosce il fatto che tu hai una vettura storica.

Si, lo so ! Il discorso "io non ho bisogno che qualcuno mi riconosca che la mia DS è storica, lo dice la storia che lo è " è sacrosanto, ma viene prima o poi il momento in cui capisci che ci sono storiche di serie A e storiche di serie B.
Tutte le volte che si legge roba tipo "ad eccezione dei veicoli iscritti nei registri ASI, Fiat, Lancia, Alfa Romeo..." capisci che tu sei SI iscritto ad un club bello, che fornisce tanti servizi, che è pieno di persone meravigliose, che organizza eventi e raduni straordinari e tante belle cose.....Ma che in fondo, davanti allo Stato, conta poco o comunqe MENO degli altri.

Just my two cents....
Le masturbazioni cerebrali le lascio a chi è maturo al punto giusto, le mie canzoni voglio raccontarle a chi sa masturbarsi per il gusto...

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Offline Lu

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Re:ASI o non ASI?
« Risposta #18 il: Ottobre 12, 2016, 10:48:25 am »
Mi consenta...
Posso NON pensarla così?
Secondo me se il Riasc entrasse a far parte dell'Asi diventerebbe un club come tutti gli altri e non un registro di marca.
Una chiara perdita di identità e/o sovranità.
Discorsi strani i miei? Boh... forse si... ma anche no.

Non mi sembra che i registri Fiat/Alfa/Lancia siano federati Asi (correggetemi se sbaglio) eppure sono riconosciuti a livello statale.
Secondo me la via da percorrere NON era il federarsi Asi ma sedersi a un tavolo assieme ai delegati dei registri VW, Mercedes, etc... e fare pressione in qualche maniera sul ministro dei trasporti per segnalare il chiaro caso di lobby.
Ed a seguire segnalare il tutto anche alla stampa (specializzata e non) o sui social che tanto fanno in un attimo ad infiammarsi.
Magari partendo prima dai social e poi andando dal ministro.
Sognatore? Probabile.

Rimango interessato alla possibilità di iscrivermi Asi, ma l'amaro calice è sempre più amaro.


ASI... SI, o ASI... NO?
Questo è il dilemma.

« Ultima modifica: Ottobre 12, 2016, 10:58:18 am da Lu »
"Rare sono le persone che usano la mente, poche coloro che usano il cuore, uniche coloro che le usano entrambe." (Rita Levi Montalcini)

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Offline Martini

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Re:ASI o non ASI?
« Risposta #19 il: Ottobre 12, 2016, 11:00:06 am »
Realisticamente, non ci sono le condizioni per fare una cosa del genere.

C'eravamo andati vicini, con tanto di appuntamento fissato con l'allora ministro dei trasporti, tramite l'addetto stampa presso la Camera dei Deputati. Ma quell'occasione fu sprecata per i soliti personalismi ed oggi mancano i presupposti per operazioni a quel livello.

La soluzione del RIASC aderente all'ASI lascia i Club liberi dai vincoli dell'ente torinese ed offre ai Soci la possibilità di scegliere se essere o meno anche soci ASI. Oggettivamente, è una situazione ideale.

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Offline SCARABEO

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Re:ASI o non ASI?
« Risposta #20 il: Ottobre 12, 2016, 11:00:38 am »
E dopo tutto questo discorso mi termini con: "Rimango interessato alla possibilità di iscrivermi Asi...."[A:mai]

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Offline Martini

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Re:ASI o non ASI?
« Risposta #21 il: Ottobre 12, 2016, 11:04:40 am »
Sssst! Non tirar fuori quell'immagine che i tempi son cambiati!!!   [:D]

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Offline Gianluca

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Re:ASI o non ASI?
« Risposta #22 il: Ottobre 12, 2016, 11:06:14 am »
E dopo tutto questo discorso mi termini con: "Rimango interessato alla possibilità di iscrivermi Asi...."[A:mai]

Franco, ognuno ha il diritto di avere le proprie idee e rimanere sulle proprie posizioni.
La tua mi sembra chiara, cristallina. Io la rispetto e gli altri sicuramente la rispettano, tu fai lo stesso per quelle altrui.

Grazie
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Offline Lu

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Re:ASI o non ASI?
« Risposta #23 il: Ottobre 12, 2016, 11:14:59 am »
Realisticamente, non ci sono le condizioni per fare una cosa del genere.

Non sapendo quale sia il pregresso, non posso che accettare la valutazione.
Ma continuo a pensare che nel panorama mondiale dei costruttori di auto possa esserci anche qualcun altro che abbia interesse a far si che la lobby cessi.
I romani dicevano "dividi et impera"... non era un caso. Qui sarebbe da fare l'esatto opposto: "unisciti e combatti".
Mettere a un tavolo marchi che hanno una storicità non indifferente come Citroen + VW + Mercedes + Porsche (più tutti gli altri che mi scordo o dei quali non conosco la storia ma che sono blasoni importanti) e che tutt'ora hanno un vasto parco di mezzi ancora esistente e in grado di fare numeri, secondo me sarebbe stato preso in considerazione.
Magari anche solo per sentirsi dire "vedremo cosa si può fare".
Tanto per intenderci, l'anno scorso quando Renzi (imho giustamente) ha deciso di sopprimere le facilitazioni per i mezzi fra i venti e i trent'anni... Asi almeno ha provato a fare campagna stampa. Era come sbattere su un muro? Certamente, anche perchè ritengo che quella legge sia giusta, ma almeno ci hanno provato. Si sono arrampicati sugli specchi con tesi sciocche e faziose... ma ci hanno provato. Tanto di cappello a loro, quindi.

Citazione
La soluzione del RIASC aderente all'ASI lascia i Club liberi dai vincoli dell'ente torinese ed offre ai Soci la possibilità di scegliere se essere o meno anche soci ASI. Oggettivamente, è una situazione ideale.

Perdonami... oggettivamente IMHO è un calare le braghe.

E dopo tutto questo discorso mi termini con: "Rimango interessato alla possibilità di iscrivermi Asi...."[A:mai]

mmmm ho terminato con "l'amaro calice è sempre più amaro". Il che significa chiaramente che per il "bene" di Riasc posso accettare di berlo ma...
Per cambiare una situazione bisogna essere dentro la situazione. Da fuori ci fai poco.
« Ultima modifica: Ottobre 12, 2016, 11:18:15 am da Lu »
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Offline Lu

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Re:ASI o non ASI?
« Risposta #24 il: Ottobre 12, 2016, 11:17:49 am »
Sssst! Non tirar fuori quell'immagine che i tempi son cambiati!!!   [:D]

Maurizio perdonami ma non riesco a capire la battuta (che desumo sia una battuta visto che c'è la faccina finale).
Me la potresti spiegare?

Mi da il voltastomaco quell'immagine perchè nata dal vecchio club dal quale ho deciso di cancellarmi (e qualcuno sa anche il perchè) però a tutti gli effetti è abbastanza coerente con la situazione.

[edit]
Rileggendomi mi è tornata alla mente una domanda la cui risposta assomiglia molto al mio pensiero.
Faccio parte del "mondo" dell'economia solidale (un mondo un po' strano a dire il vero) un mondo in cui si crede nei rapporti fra le persone e nel quale si cerca di non basare i propri acquisti sul mero costo. Da tempo immemore circola la domanda "I produttori facenti parte del mondo dell'economia solidale" ha senso che usino la grande distribuzione (GDO) come canale di vendita? E quei produttori che si servono della GDO per distribuire i propri prodotti possono essere parte del mondo dell'economia solidale?
Ovviamente ci sono oltranzisti che dicono NO ma a tutti gli effetti i produttori che non usano la GDO o rimangono piccoli (con costi produttivi sempre più alti) oppure continuano ad essere nel guano. I tempi matureranno, le cose cambieranno... bisogna continuare a rimanere vivi per poterci arrivare.
« Ultima modifica: Ottobre 12, 2016, 11:29:24 am da Lu »
"Rare sono le persone che usano la mente, poche coloro che usano il cuore, uniche coloro che le usano entrambe." (Rita Levi Montalcini)

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Offline Martini

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Re:ASI o non ASI?
« Risposta #25 il: Ottobre 12, 2016, 11:27:37 am »
Lasciamo il passato al passato.
Sono cose successe anni fa nell'ambito di quello che dovrebbe restare per tutti un semplice passatempo e che invece diviente lo specchio fedele delle frustrazzioni più becere che albergano nell'animo di ciascuno degli attori.

Non aggiungerò altro su quella vicenda.

Quanto all'immagine, la battuta (e manco tanto) sta nel fatto che le situazioni (e le opinioni, e le persone) sono cambiate e quello che una volta veniva sbandierato, oggi è più prudente tenerlo nel cassetto, in attesa di vedere come sarà il vento in futuro.

Ciò detto senza alcun intento polemico ma nel primario interesse dei Soci, che resteranno liberi di aderire o meno all'ASI così come i Club non dovranno sottostare a nessuna richiesta dell'ente torinese, idem per i Soci a cui la cosa non interessa: non un cent delle loro quote associative andrà all'ASI.

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Offline mickey

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Re:ASI o non ASI?
« Risposta #26 il: Ottobre 12, 2016, 12:25:19 pm »
Il mio pensiero è esattamente riassunto nel post di Gianluca,  ed è più o meno è quello di tutto il RIASC;  con le ovvie eccezioni poi a titolo personale (vedi pensiero di Maurizio).
Il passato ha cmq  mostrato chiaramente che a stare fermi ed "imbalsamati" si combina molto poco, i treni passano e si è rimasti in stazione per 15 anni più o meno ad aspettare chissà cosa.....

Come dici Lu? Sedersi ad un tavolo tutti insieme per riaprire porte & portoni chiusi? In questa Italia ed in questo preciso momento storico???
Sogno di una notte di mezza estate!
Passerebbero altri 20 anni inutilmente;  non vedi che non si riesce manco a leggiferare seriamente da 30 anni su primarie necessità (parlo di lavoro, occupazione, riforma fiscale, riforma costituzionale, riforma magsitratura) e stiamo sprofondando nel baratro?

Quindi partiamo con la nostra Commissone Tecnica, ovviamente da rodare per un po':  e già  un bel risultato garantire ai nostri soci questa possibilità, sicuramente avremo standard alti, questo è poco ma sicuro, nessuno come come noi sulle "old citroen".
La composizione della C.T. che vi darò completa nei prossimi giorni garantisce il massimo della competenza per ogni modello di vettura, e finalmente anche un po' di gente nuova benvenuta a bordo (attenzione, giusto per chiarire una volta per tutte: non volevo mettere in mano questa cosa al primo venuto; desideravo semplicemente un percorso di un certo tipo stante alcuni vincoli statutari - regolamentari,  e la possibilità di introdurre finalmente nomi nuovi, appassionati & competenti per un valido mix. Penso che ci siamo riusciti tutti insieme, con le giuste discussioni scambio di vedute).
Ed in questo senso Gianni Marchetti sarà una  garanzia per tutti.

Per il resto inutile nasconderci ditero ad un dito: è chiaro che l'obbiettivo è l'ASI, ed il poblema è a questo punto  solo ed unicamente di tipo economico per noi. Sul resto è tutto già definito.
Non perderemmo affatto la nostra identità (per LU), ma rimaremmo completamente autonomi e federati come Registro (è leggermete diverso  per gli altri club).
Maurizio per ben due volte ha tenuto a chiarire che nulla sarà dovuto dai club e dagl altri soci non interessati.
E' questa la volontà anche di tutti gli altri Presidenti/club; non è proprio in linea con il mio pensiero, che invece vede questa possibilità come primaria rispetto a tutto il resto (parlo solo per esemplificare di: riviste, raduni, seminari, iniziative etc...)
NON può esserci nulla di così "significativo" come il riconoscimento del tuo paese in questo ambito!
E ciò avviene solo così, no way.
Per cui trovo che investire in questa avventura dovrebbe essere obbiettivo primario rispetto a tutto il resto.

Ma siccome come sopra detto così non è - almeno al momento -   a questo punto "obtorto collo" il RIASC DEVE trovare in qualche modo le idonee coperture per l'adesione: certamente tramite i soci interessati, ma perchè no, autonomamente!

E li che bisogna puntare, il Registro ha i mezzi per potercela fare;  occorre solo metterci impegno e portare avanti i progetti abbozzati per fare cassa.

Partita aperta a 360°.



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Offline haiede

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Re:ASI o non ASI?
« Risposta #27 il: Ottobre 12, 2016, 12:53:02 pm »
Tutto vero quello che dite...ASI serve per le agevolazioni oppure serve a chi adora la "targa" da esporre.
Tutte posizioni comprensibili, ma io vorrei aggiungere la mia personalissima opinione, che motiva la mia antica propensione a federarsi ASI.

A me della targa non importa niente, per ora le agevolazioni ci sono lo stesso ma io ho sempre desiderato che il club o il registro fossero "ASI". E' vero, molte DS ASI targa oro hanno peccatucci di originalità facilmente individuabili e a volte anche piuttosto sbalorditivi. Questa però non è una ragione per dire di NO all'Asi, era la ragione per dire di SI fin da subito. Contribuire a fare in modo che la verifica storica delle nostre Citroen fosse fatta bene.

ASI è un marasma, è vero. Una lobby? Può darsi..................sicuro........

Ma, volenti o nolenti, è riconosciuta dallo Stato (con la S maiuscola o minuscola, a voi la scelta) e credo sia importante, al di la dei vantaggi e delle targhe, sapere che il tuo Stato riconosce il fatto che tu hai una vettura storica.........................al nostro stato interessiamo come contribuenti e a forza di pungolare organi di parastato essi verranno usati prima o poi come ulteriori organi di controllo per di più pagati da coloro stessi che li hanno a gran voce chiesti...........sono certo di sbagliarmi in modo poi da poter essere contento che sia cosi!

Si, lo so ! Il discorso "io non ho bisogno che qualcuno mi riconosca che la mia DS è storica, lo dice la storia che lo è " è sacrosanto, ma viene prima o poi il momento in cui capisci che ci sono storiche di serie A e storiche di serie B.
Tutte le volte che si legge roba tipo "ad eccezione dei veicoli iscritti nei registri ASI, Fiat, Lancia, Alfa Romeo..." capisci che tu sei SI iscritto ad un club bello, che fornisce tanti servizi, che è pieno di persone meravigliose, che organizza eventi e raduni straordinari e tante belle cose.....Ma che in fondo, davanti allo Stato, conta poco o comunqe MENO degli altri.

Just my two cents....
Dodo

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Offline Lu

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Re:ASI o non ASI?
« Risposta #28 il: Ottobre 12, 2016, 03:06:01 pm »
Come dici Lu? Sedersi ad un tavolo tutti insieme per riaprire porte & portoni chiusi? In questa Italia ed in questo preciso momento storico???
Sogno di una notte di mezza estate!
Passerebbero altri 20 anni inutilmente;  non vedi che non si riesce manco a leggiferare seriamente da 30 anni su primarie necessità (parlo di lavoro, occupazione, riforma fiscale, riforma costituzionale, riforma magsitratura) e stiamo sprofondando nel baratro?

Semmai sogno di un giorno di mezzo autunno ;-)
Credo che su questa questione non debba decidere tutto il governo ma primariamente il ministero dei trasporti.
Per poi trasferire la proposta di legge alla Camera e a seguire tutto il resto della trafila.
E se non abbiano noi (Riasc) la forza per farlo, magari potrebbe averla qualcun altro assieme a noi (il famoso tavolo unito)
Una riforma fiscale o l'occupazione o tutti gli altri temi citati sono stra-importanti e fanno girare miliardi di Euro... questa cosa dei club e dell'Asi è un giocattolo molto più piccolo, potrebbe avere qualche chances.
Sogno? Forse si... ma se nemmeno ci si prova.
Chi ci deve provare? Non saprei... io non credo, ma se volete posso provare a contattare quelli del Registro VW a nome Riasc  [:hap]

Quindi partiamo con la nostra Commissone Tecnica

Che è un passo parallelo al federarsi Asi. La commissione tecnica è una cosa che funziona (e che imho doveva giù esistere da mò!) sia che Riasc diventi Asi, sia che Riasc rimanga a se stante.
Su qualcuno avrei dubbi a livello umano (tecnico non mi permetto) ma l'augurio che possano lavorare bene e serenamente è d'obbligo e sentito di cuore.

Non perderemmo affatto la nostra identità (per LU)

Si può dissentire?

NON può esserci nulla di così "significativo" come il riconoscimento del tuo paese in questo ambito!

Concordo pienamente

E ciò avviene solo così, no way.

Forse si... ma forse anche no.

Una cosa che potreste fare per far digerire ai soci Riasc l'adesione all'Asi è un mero elenco dei vantaggi che si avrebbero.
Mero elenco che comprenda i vantaggi virtuali (tipo l'essere riconosciuti a livello Stato) o reali (tipo assicurazioni, rivista specializzata, supercazzoleassortite...).
Io stesso non ho ben chiaro che vantaggi ci sarebbero (assicurazioni a parte) per il Riasc pagando la "tassa" Asi.
Che per dirla tutta, la "tassa" non sarebbe -a che mi risulta- solo di 42€/anno di iscrizione Asi, ma anche i 50/100/150 €/auto una tantum per far riconoscere Asi (Asi/Riasc?) ogni singola vettura. Sbaglio?
"Rare sono le persone che usano la mente, poche coloro che usano il cuore, uniche coloro che le usano entrambe." (Rita Levi Montalcini)

Re:ASI o non ASI?
« Risposta #29 il: Ottobre 12, 2016, 05:33:43 pm »
Difatti, non conoscendo l'ASI, non ho capito di quali vantaggi potrei fruire, aderendovi.
Per quel che ne so:
-L'assicurazione già ce l'ho e pago 260 Euro/anno per 3 (tre) veicoli;
-lo Stato già riconosce i miei veicoli facendomi pagare una piccola tassa, solo se circolo;
-il club già mi fornisce tutte le notizie di carattere tecnico/commerciale di cui potrei aver bisogno per mantenere in salute le mie vetture.
Dunque?
Qualcuno mi spiega cosa l'ASI mi potrebbe dare in più?