A margine di tutto mi fa sorridere che dopo 15 anni che dico che l'ASI serve ci siete arrivati.
Mi fa un pò pensare, invece, che molti di quelli che gliene dicevano peste e corna e la additavano come la madre di tutti i mali del mondo oggi la sponsorizzano con fervore ed alcuni fanno parte pure della commissione tecnica.
La cosa triste è che in questi 15/20 anni sarebbe stato intelligente traghettare centinaia e centinaia di DS SM CX GS BX 2cv e derivate verso la "storicità". Invece l'hanno fatto altri club federati asi oppure altri si sono arrangiati con mezzi propri.
Io ho avuto una quindicina di auto storiche citroen, mi sarebbe piaciuto fare per loro il CRS con un club Citroen (senza contare poi gli introiti mancati per il club, finiti invece al club pinkopalla).
E' anche mia triste sensazione però che, il "succo" del motorismo storico citroen, ovvero a mio avviso le citroen prodotte sino ai primi anni '80, le abbiano valutate e dotate di CRS altri club e non quello di Casa.
Il mio pensiero è che sia una cosa valida federare, almeno Xantia, ZX, Xsara, e altre, anche se molto meno rilevanti storicamente delle citroen dei tempi d'oro, entreranno in futuro a far parte del mondo storico citroen dalla porta di Casa.
Ti rispondo in modo più approdofondito.
Come ti ha detto Gianluca, non sarà l'IDéeSse a federarsi all'ASI ma il Registro.
L'IDéeSse ha votato un "si" condizionato alla proposta di adesione del Registro: la condizione è che questa operazione non gravi sui Soci non interessati all'ASI.
Ma prima di arrivare quasta discussione, è il caso di chiarire che l'ASI e la Commissione Tecnica non son collegati, se non in modo del tutto indiretto.
Mi spiego: la Commissione Tecnica e l'Albo d'Oro costituiscono la "fase due" del Registro, il salto qualitativo del RIASC da album delle figurine (per usare una metafora cara a Gianluca ma, devo ammetterlo, straordinariamente efficace) ad Ente Certificatore.
Con o senza l'ASI.
Non è un'idea nuova: lo scrivemmo nello statuto del RIASC nel 1995, quando il RIASC era una sezione dell'IDéeSse Club, nata con l'approvazione ed il riconoscimento scritto della Casa madre, che indirizzò una lettera al Club dove veniva riconosciuto all'IDéeSse lo status di "unico ente rappresentante Citroën nel mondo delle vetture d'epoca, anche ai fini di un'adesione all'ASI".
Cinque anni dopo, nel 2000, incontrammo Loi e Tabucchi, parlammo di mille cose, di quanto a loro interessasse accedere al mondo del Double Chevron e di quante deroghe ai regolamenti ASI fossero disposti a concederci pur di averci dentro.
Noi chiedemmo ai Soci e i Soci votarono NO. Ma un NO secco eh! Mica un "No, vediamo".
Lo chiedemmo ancora un paio d'anni dopo ed ancora una volta quando Gianni Marchetti entrò a far parte del Consiglio Direttivo del Club.
Anzi: fu lui, che con l'ASI ha avuto parecchio a che fare, nella sua precedente veste di presidente del Camer, a sconsigliarci vivamente dall'avventurarsi nel mondo dell'ASI, per gli sforzi organizzativi necessari e l'inevitabile aumento dei costi.
Avrebbe avuto senso portare la quota del Club a 150 euro l'anno per una segreteria che a quel punto andava necessariamente retribuita.
Decidemmo di no, l'assemblea decise di no.
E tale posizione, per l'IDéeSse non è cambiata.
La "seconda via" era la federazione del RIASC all'ASI.
Il RIASC è indipendente dall'IDéeSse formalmente dal 2006, anno della sua costituzione legale come associazione, anche se già dal 2004 era stato siglato lo statuto ed il regolamento "in prova" con deposito di questi documenti nella cassaforte di via Gattapelata.
Per richiesta di Brugnotti, quel periodo (la prova) doveva durare almeno cinque anni, invece due anni dopo, forti dell'entusiasmo collettivo per esserci aggiudicati l'ICCCR 2008, decidemmo di passare dal notaio e staccare il RIASC dal Club.
A quel punto, il RIASC sarebbe stato federabile ASI il giorno dopo.
Non fu fatto per tutto quanto elencato sopra, perché si ritenne una cosa inutile federarlo e perché pensavamo di percorrere altre strade per arrivare ad avere vantaggi concreti per gli associati ai vari Club.
Non avevamo considerato il Generale Ripper che alberga dentro ciascuno di noi e come nel gigantesco Stranamore di Kubrik, l'elemento umano ci deluse: dal 2006 ad oggi, UNDICI anni di ripicche, personalismi, cose che l'unico aggettivo resta "incredibile"...
Ma parlare delle occasioni perse, di quelle buttate al vento e dell'autolesionismo che ha affetto il Registro da... sempre, è inutile, oltre che dannoso. Del resto, quelli che entrano in gioco sono i meccanismi dell'animo umano, gli stessi che danneggiano governi, partiti politici, l'ASI... abbiamo solo sbagliato a crederci migliori.
Ma per certi versi lo siamo davvero: la prova ne è la capacità di accettare i nostri difetti e mirare ad obiettivi alla nostra portata, come l'adesione all'ASI, per esempio, ma anche e soprattutto alla Commissione Tecnica e l'Albo d'Oro che RIPETO, sono INDIPENDENTI dall'ASI e faranno la differenza nel RIASC.
Chiarito che la Commissione Tecnica sarà la CT del RIASC e non dell'ASI (l'ASI ha già i suoi commissari e dal RIASC si aspetta altro), tale "parlamentino" sarà in grado di
certificare e classificare le vetture storiche Citroën con ben altra competenza e profondità d'analisi rispetto all'ASI.
Le "DSuperS" torneranno ad essere "DSuper5", le auto personalizzate saranno accettate e le loro personalizzazioni indicate con precisione, gli errori di restauro saranno segnalati al proprietario (e solo a lui) con schede d'analisi che saranno preziosissime (ed uniche) consulenze nella rettifica di errori fatti in buona fede o per scarsità di approfondimento.
Nessun giudizio sarà definitivo ed inappellabile: ciascuno avrà la possibilità di sottoporre di nuovo la vettura per una revisione della classificazione.
Ma non ci saranno "sconti" o cose tirate via: ogni dettaglio sarà esaminato con cura, ogni particolare controllato e riscontrato.
Alla fine, le auto "d'Oro" saranno quelle veramente rispondenti all'origine.
Se poi passerà la nostra idea di usare i criteti FIVA, ci sarà un posto per ciascuna vettura: originale, personalizzata, trasformata, segata o cucita. La FIVA non esclude nessuno, solo classifica le auto per le loro reali condizioni. Per noi sarebbe l'ideale: meglio così che non omologare una DSuperS Pallas davanti ad una DSuper5 Pallassizzata, non essendo capaci di distinguere una S da un 5.
All'ASI interessano 120
nuovi Soci. Ne siamo coscienti, ma -per una volta tutti assieme, pur per ragioni diverse- pensiamo che sia possibile mostrare una via diversa.