A questo punto, mi pare che le soluzioni percorribili siano:
-lasciare le cose così come stanno, con i club federati e il Riasc che censisce le auto, emettendo attestati di storicità e attestati targa oro (previo valutazione della costituenda commissione tecnica, questi ultimi), entrambi documenti senza alcun valore legale per polizze assicurative, bollo e blocchi del traffico (ove fossero previste agevolazioni);
-provare ancora a spingere il Riasc, sperando che il nuovo CDS lo riconosca al pari dei registri contemplati nell'attuale art.60 (aspetta e spera, se poi non ci si è riusciti fino ad ora, anche con il contributo di importanti personaggi della casa madre...);
-attendere la Fiva (semmai riuscirà ad avere il sopravvento europeo, aspetta e spera ancora di più, mi sa...);
-federare Asi il Riasc, dando la facoltà (non l'obbligo eh!) agli iscritti dei club Riasc di usufruire anche dei servizi Asi al costo aggiuntivo annuo (rispetto alla normale tessera club) di 42 Eur (soldi che poi verranno girati all'Asi), nel senso che chi vuole lo fa e chi non vuole non lo fa, pure rimanendo ciascun della propria rispettabile posizione; questo però comporta il risolvere determinate questioni ben evidenziate in alcuni interventi precedenti (es. revisione degli statuto e regolamento Riasc in ottica Asi, la faccenda dei 120 nuovi soci per l'Asi non aventi già rapporti con questo a mezzo di un club già federato, la questione del costo annuo della tessera club a cui aggiungere le 42 Eur per chi vuole anche i servizi Asi); magari contando pure su uno sforzo della casa madre in Italia nei confronti del Riasc (per tramite del CDSC, o anche direttamente, se Citroen tiene così tanto al proprio passato...).
Ho dimenticato qualche opzione?