Una commissione tecnica per il RIASC

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Offline cristiano

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Re:Una commissione tecnica per il RIASC
« Risposta #90 il: Novembre 11, 2016, 09:14:23 am »
Ah, se è per quello (ma in altri termini) anche a te Renzi ti fa un baffo. Con affetto, naturalmente.

Se però hai altre opzioni in testa sull'argomento, dicci pure.
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Offline Gianluca

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Re:Una commissione tecnica per il RIASC
« Risposta #91 il: Novembre 11, 2016, 10:30:00 am »
In effetti, con tutto l'amore possibile, è una bella lotta  ;D ;D
Le masturbazioni cerebrali le lascio a chi è maturo al punto giusto, le mie canzoni voglio raccontarle a chi sa masturbarsi per il gusto...

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Offline Martini

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Re:Una commissione tecnica per il RIASC
« Risposta #92 il: Novembre 11, 2016, 10:47:10 am »
Vedi, in questo stato di cose, anche io sono favorevole all'opzione ASI per il RIASC: oggettivamente, è la strada migliore alle condizioni poste dai Club ed accettate dal RIASC stesso.

La cosa che non posso far a meno di osservare -e che sottolineavo nel post precedente- è come tu inserisca, certo involontariamente, informazioni errate nei tuoi postulati: non è vero che il RIASC non è riuscito a farsi inserire nell'articolo 60, è vero che il tentativo è stato bloccato nel momento in cui i Presidenti hanno iniziato a litigare tra loro ed il direttore dell'epoca ha annullato il mandato avuto dal sottoscritto a portare avanti l'operazione.
Semplicemente, a quel punto, le persone che avrebbero dovuto patrocinare la nostra causa, non se la sono sentita di andare avanti.
L'operazione è morta prima dell'incontro già fissato a Roma.

Ciò è ben diverso da quel che affermi.

La strada era (ed è) "tentabile" ma la scelta dell'ASI non la esclude a priori.

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Offline cristiano

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Re:Una commissione tecnica per il RIASC
« Risposta #93 il: Novembre 11, 2016, 11:03:26 am »
Se nell'art. 60 CDS allo stato attuale il Riasc non c'è...non c'è e questo è il risultato che conta. Ho scritto un generico "non ci si è riusciti finora", senza entrare nel merito se sia stato Tizio, Caio, o Sempronio a dire, a fare, a bloccare...
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Offline haiede

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Re:Una commissione tecnica per il RIASC
« Risposta #94 il: Novembre 11, 2016, 11:06:55 am »
Vedi, in questo stato di cose, anche io sono favorevole all'opzione ASI per il RIASC: oggettivamente, è la strada migliore alle condizioni poste dai Club ed accettate dal RIASC stesso.

La cosa che non posso far a meno di osservare -e che sottolineavo nel post precedente- è come tu inserisca, certo involontariamente, informazioni errate nei tuoi postulati: non è vero che il RIASC non è riuscito a farsi inserire nell'articolo 60, è vero che il tentativo è stato bloccato nel momento in cui i Presidenti hanno iniziato a litigare tra loro ed il direttore dell'epoca ha annullato il mandato avuto dal sottoscritto a portare avanti l'operazione.
Semplicemente, a quel punto, le persone che avrebbero dovuto patrocinare la nostra causa, non se la sono sentita di andare avanti.
L'operazione è morta prima dell'incontro già fissato a Roma.

Ciò è ben diverso da quel che affermi.

La strada era (ed è) "tentabile" ma la scelta dell'ASI non la esclude a priori.



..........allora è proprio vero quello che ho studiato a scuola nel medioevo (quando ancora ci andavo..ndr) sui corsi e ricorsi della storia......... [:color] [:ohoh]
 [:hello]
Dodo

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Offline Gianluca

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Re:Una commissione tecnica per il RIASC
« Risposta #95 il: Novembre 11, 2016, 11:19:11 am »
Se nell'art. 60 CDS allo stato attuale il Riasc non c'è...non c'è e questo è il risultato che conta. Ho scritto un generico "non ci si è riusciti finora", senza entrare nel merito se sia stato Tizio, Caio, o Sempronio a dire, a fare, a bloccare...

Qualche volta invece si dovrebbe entrare nel merito... [o:o:]
Le masturbazioni cerebrali le lascio a chi è maturo al punto giusto, le mie canzoni voglio raccontarle a chi sa masturbarsi per il gusto...

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Offline Martini

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Re:Una commissione tecnica per il RIASC
« Risposta #96 il: Novembre 11, 2016, 11:21:55 am »
Se nell'art. 60 CDS allo stato attuale il Riasc non c'è...non c'è e questo è il risultato che conta. Ho scritto un generico "non ci si è riusciti finora", senza entrare nel merito se sia stato Tizio, Caio, o Sempronio a dire, a fare, a bloccare...

Capisco il tuo punto di vista, dal mio un "non ci si è provato" è molto diverso da "non ci si è riusciti".

Ti regalo un testo che pubblicai anni fa, le parole non sono mie, ma all'epoca di quei fatti lo girai ai presidenti senza riuscire a smuoverli manco un po'. Perché la ""colpa"" dell'immobilismo del RIASC in tutti questi anni è da ricercare, a mio modesto modo di vedere, nella mancanza di reattività da parte dei Presidenti di TUTTI i Club, nessuno escluso, che a fronte della necessità di input da parte degli "operativi" del RIASC, non hanno mai (dico MAI) reagito con quel briciolo di entusiasmo necessario a far girare le rotelle del RIASC. Perché? Non lo so. Onestamente non l'ho mai capito.

Ecco il testo:

Chi si occupa di pubbliche relazioni ama ripetere (con quel po' di snobismo di cui l'ambiente non manca) una sentenza tanto generale da apparire generica. La sentenza suona così: la pubblicità è ciò che diciamo di noi agli altri, le pubbliche relazioni ciò che gli altri dicono di noi. Siamo nei dintorni dei vecchi proverbi, si direbbe; e, in effetti, proprio come nei vecchi proverbi, un po' di verità c'è. Se le pubbliche relazioni sono ciò che gli altri dicono di noi, esse sono strettamente connesse con il concetto di immagine. Senza tornare a sviscerare il concetto (per gli appassionati irriducibili, vedi “A ruota libera” di dicembre '85 e febbraio 1986), ci limiteremo a ricordare come l'immagine di un'azienda sia compito di tutta l'azienda, e non solo dei servizi ad essa “tecnicamente” preposti. Ne deriva che l'esercizio delle pubbliche relazioni è, per così dire, un compito in più, ma essenziale, che ogni componente dell'azienda deve svolgere, a maggior ragione se si tratta di un'azienda commerciale, la cui vocazione è la realtà esterna, di mercato e sociale. L'autore della scherzosa (ma non troppo!) legge di Parkinson, sosteneva anni fa che le condizioni di un'azienda si possono già giudicare dal numero di volte che il centralino squilla a vuoto e dal tono più o meno sonnacchioso del centralinista quando risponde... se risponde! Vuoi vedere che l'esercizio delle pubbliche relazioni coincide (anche) con la professionalità? Una trattativa di vendita non deve andare a scapito del... trattamento del cliente, il quale non dev'essere accolto da grugniti indecifrabili quando si presenta, che so?!, per un tagliando. Eccetera. Vuoi vedere che le pubbliche relazioni riguardano anche la Rete, la Forza di Vendita, la qualità della sua assistenza, del suo rapporto con la clientela? E la qualità del suo rapporto con la realtà locale in cui opera, e in cui deve coordinare la sua azione commerciale e istituzionale: la sua immagine insomma, deve essere adeguata all'Immagine che la Marca dà di sé. Pubblicità e pubbliche relazioni sono due facce di una stessa medaglia, quella della Comunicazione: dalla loro azione, concorde e concordata, e che tiene conto prima di tutto degli obiettivi commerciali della Marca, nasce l'Immagine, quel “tono” generale che caratterizza l'azienda. Chi si occupa di pubbliche relazioni (sempre lui) ama dire che se la pubblicità grida, le pubbliche relazioni parlano, qualche volta sussurrano, ma in compenso non smentono mai. In verità, il compito primario delle pubbliche relazioni (P.R. in gergo) è il contatto con chi, nella moderna “società dello spettacolo”, costruisce (o distrugge) l'immagine di un'azienda, di un prodotto, di un uomo: i mass-media, carta stampata e televisione. Un lavoro di contatto giornaliero con giornalisti, redazioni, case editrici, struttura quotidianamente, appunto, l'immagine di un'azienda. Tutto ciò attraverso un corretto rapporto, fatto di trasmissione tempestiva delle informazioni, di ininterrotta disponibilità (dati, interviste, fotografie, contatti con la Casa Madre), di capacità propositiva (argomenti, prove, articoli ecc.). In una parola bisogna fungere da redazione staccata, presso la propria azienda, di duecento testate e più di mille giornalisti. Sotto l'etichetta di pubbliche relazioni si raccolgono molteplici attività, che per essere anche solo elencate richiederebbero molto spazio (e la pazienza da parte del lettore). Riveste importanza centrale la presentazione alla stampa specializzata dei nuovi modelli. Nel 1987 AX a Taormina, CX Turbo 2 a Rapallo, AX Sport e BX 16V tra pochi giorni a Verona. Si tratta di occasioni di incontro con la totalità degli addetti ai lavori della stampa automobilistica, che hanno in quella sede l'opportunità di incontrare l'azienda nella sua ufficialità e di provare su percorsi stradali “veri” modelli. Ma tutto l'anno è intessuto di incontri: ai Saloni, organizzando prove di modelli non oggetto di presentazione, in conferenze stampa su argomenti specifici (nel 1986 “L'auto e il cuore”, nel 1987, “L'auto e la donna”), inviando comunicati (almeno uno al mese) sulle attività e il prodotto, ecc. E inesorabilmente si scivola nell'altro settore delle P.R., quello delle azioni organizzate per dinamizzare l'immagine dell'azienda: è il caso di sponsorizzazioni, o di viaggi particolari, come lo fu quello sull'Orient Express per cento giornalisti. E' stato il caso, dal 1983 al 1985 dell'attività sportiva in Gruppo B. Tutto ciò ha un riscontro ben preciso: articoli, “pezzi” televisivi, sul prodotto, sull'azienda, sui suoi uomini. Si tratta di un riscontro dal valore incalcolabile, in quanto l'impatto di un articolo è decisamente superiore a quello di una pubblicità. Più in generale il riscontro per l'immagine dell'azienda cresce nel tempo, è il prodotto di anni. L'atteggiamento del mondo degli addetti ai lavori, verso Citroën, in Italia, è decisamente positivo. Questo è il frutto del lavoro di oggi e di quello di ieri, del prodotto di oggi, ma anche della DS... della capacità che ha avuto l'azienda di declinare in forme nuove la propria storia di tecnologia avanzata, alta classe e fantasia razionale. In realtà, come diceva Eduardo, gli esami non finiscono mai: chi si occupa di pubbliche relazioni (rieccolo) è spesso alle prese con problemi sottili e del tipo più vario, per i quali non esiste una precisa metodologia di soluzione. Esiste però una rotta da non abbandonare: essere sempre all'altezza dell'immagine della propria azienda.
Nel caso di Citroën significa volare alto.

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Offline Martini

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Re:Una commissione tecnica per il RIASC
« Risposta #97 il: Novembre 11, 2016, 11:24:47 am »
Qualche volta invece si dovrebbe entrare nel merito... [o:o:]

Qualche volta si.

Stavolta servirebbe solo a ritirare fuori i fantasmi che hanno bloccato il RIASC dal 2004 ad oggi.
Inutile e dannoso. Ho riportato i fatti e tanto basta.

Prima raggiungiamo tutti insieme i risultati, poi scriveremo insieme la storia, con colpe e meriti. Ma che serva da monito per non ripetere gli stessi errori, non per dare la caccia alle streghe.

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Offline cristiano

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Re:Una commissione tecnica per il RIASC
« Risposta #98 il: Novembre 11, 2016, 12:19:50 pm »
Appunto, quindi (tralasciando gli approfondimenti e i sermoni, al riguardo, non è che forse con quella filippica l'avevi presa un po' troppo larga e i Presidenti non colsero il dunque...? ) dovrebbe esser verosimile quanto ho riassunto (che a dire il vero é posto come domanda e non come assioma).
« Ultima modifica: Novembre 11, 2016, 12:23:09 pm da cristiano »
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Offline Lu

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Re:Una commissione tecnica per il RIASC
« Risposta #99 il: Novembre 11, 2016, 12:29:13 pm »
Perchè continuare incessantemente a dare colpe, a rivangare passato, a dire "te l'avevo detto" con tutto il negativismo di corredo?

C'è una strada da percorrere e c'è anche la possibilità di percorrerne due contemporaneamente.
Perchè non provarci?

Le possibilità, riassumendole, sono:
1- lasciare il Riasc così com'è aggiungendo la Commissione Tecnica
2- il Riasc si federa Asi trovando 120 nuovi adepti per Asi
3- il Riasc prova -da solo o in cordata- a farsi riconoscere come associazione dal CdS

La 1 è già avviata ed è propedeutica sia alla 3 che -a medio termine- alla 2.
In più la 2 non esclude la 3 e viceversa. E possono essere percorse assieme, contemporaneamente.

Facciamo basta con le negatività e proviamo ad arrivare a qualche risultato pratico magari anche appoggiando e aiutando chi sta cercando di fare qualcosa?
« Ultima modifica: Novembre 11, 2016, 12:35:38 pm da Lu »
"Rare sono le persone che usano la mente, poche coloro che usano il cuore, uniche coloro che le usano entrambe." (Rita Levi Montalcini)

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Offline Martini

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Re:Una commissione tecnica per il RIASC
« Risposta #100 il: Novembre 11, 2016, 12:29:26 pm »
Appunto, quindi (tralasciando gli approfondimenti e i sermoni, al riguardo, non è che forse con quella filippica l'avevi presa un po' troppo larga e i Presidenti non colsero il dunque...? ) dovrebbe esser verosimile quanto ho riassunto (che a dire il vero é posto come domanda e non come assioma).

Capisco il tuo punto di vista, dal mio un "non ci si è provato" è molto diverso da "non ci si è riusciti".

E chiarito che tu la vedi diversamente da come la vedo io, andiamo avanti?

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Offline cristiano

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Re:Una commissione tecnica per il RIASC
« Risposta #101 il: Novembre 11, 2016, 12:32:12 pm »
Mah, non penso che la vediamo diversamente, focalizzandoci appunto sul presente e sulle opzioni percorribili (che l'Asi ci sia simpatico o meno). E in tal senso, giacché sei di casa presso PSA (mettiamola così, spero non mi correggerai troppo l'italiano anche qui), potresti magari argomentarci sulle ultime parole del mio iniziale riassunto (sempre posto in termini di quesito per capire se ho capito, beninteso) e che qui riprendo: magari contando pure su uno sforzo della casa madre in Italia nei confronti del Riasc (per tramite del CDSC, o anche direttamente, se Citroen tiene così tanto al proprio passato...). 
« Ultima modifica: Novembre 11, 2016, 12:59:28 pm da cristiano »
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Offline Martini

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Re:Una commissione tecnica per il RIASC
« Risposta #102 il: Novembre 11, 2016, 01:08:18 pm »
Secondo me, il RIASC ce la fa a tirare su i 120 soci (che poi sono ciò che interessa veramente all'ASI) e supponendo che non ci senta nessuno, penso di poterti assicurare che se sono anche solo 90, all'ASI andrà benissimo lo stesso.

Per il resto, parliamone nelle sedi dovute e non in pubblica piazza. Nell'interesse primario del RIASC.

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Offline Gianluca

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Re:Una commissione tecnica per il RIASC
« Risposta #103 il: Novembre 11, 2016, 01:24:00 pm »
...magari contando pure su uno sforzo della casa madre in Italia nei confronti del Riasc (per tramite del CDSC, o anche direttamente, se Citroen tiene così tanto al proprio passato...).

Citroen ci tiene al suo passato. Sono le nuove leve del RIASC, gli illuminati dell'Incrociatore Aurora a non volere la casa madre.

A meno che ultimamente le cose non siano cambiate...

Certi proclami sono stati BELLI pesanti eh....

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Offline cristiano

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Re:Una commissione tecnica per il RIASC
« Risposta #104 il: Novembre 11, 2016, 02:58:38 pm »
Staremo a vedere e fateci sapere cosa si dirà nelle sedi dovute. 
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