Potrebbe esserci una ulteriore via percorribile senza grandi sforzi: quella di costituire una nuova struttura, non alternativa al RIASC (ovviamente) ma parallela, tra i Club interessati, che si federi all'ASI.
Con uno statuto fatto bene, con la possibilità in futuro di un ingresso anche del club 2CV.
Sarebbe una soluzione semplice, rapidamente affrontabile, che non escluderebbe nessuno e lascerebbe lo statuto RIASC così com'è.
La nuova struttura avrebbe un suo presidente (come vuole l'ASI) ed i consiglieri potrebbero essere i presidenti dei Club stessi o dei delegati dei rispettivi consigli direttivi. La sua funzione sarebbe limitata (limitatissima) al solo fare da interfaccia con l'ASI.
I numeri mi pare che ci siano.
Mmmm, sotto con le complicazioni ulteriori da aggiungere a una struttura già complicata in partenza (probabilmente, non a caso). Non sarebbe ora, invece (come si suggerisce da varie parti), di modificare una volta per tutte il Riasc, ad esempio trasformandolo in Club & Riasc secondo i requisiti Asi e pure lasciandovi gli attuali club federati come componenti aggiuntivi, ciascuno con le proprie regole e con le proprie convinzioni (discutibili, come quelle del 2CVClub)? Club e registro, insomma, come ha fatto (assai più pragmaticamente) il Riar. Così, si darebbe facoltà all'appassionato di iscriversi agli esistenti club di modello tal quali, oppure (nel caso un appassionato simpatizzi per il marchio in generale, senza nessuna preferenza o antipatia per il tal modello o il tal contesto) di iscriversi al più generico Club & Riasc e di poter così facoltativamente usufruire a propria discrezione dei servizi Asi. O vogliamo continuare con questa assurda e italica struttura, aggiungendo tra un po' un clubbettino Xantia da dieci persone, uno C5 da sei persone e via discorrendo?...