Ragazzi, ma che è? Un effetto del caldo di questi giorni?
Non si è trattato di un raduno: era un evento stampa, una presentazione ai giornalisti della nuova DS3 Cabrio con la possibilità, per loro, i sessanta giornalisti, di provare la DS Cabriolet Usine, quella vera. Tutto qui.
Non era aperto al pubblico
Gli inviti li ha fatti DS Automobiles ai giornalisti accreditati
Si è svolto tutto durante la settimana da martedì a giovedì, dalle 10 del mattino alle 16:30 del pomeriggio
Le due carovane, quella delle DS classiche e quella delle DS3 erano scortate da auto di servizio, serrate e blindatissime
Nessuno di noi, incluso il sottoscritto, conosceva programma e orari che sono stati definiti solo il sabato precedente e comunicati al nostro arrivo il martedì mattina, alle 8:30, mentre pulivano le nostre auto.
Che dovevo comunicare?
"Guardate, dal martedì a giovedì saremo dietro ai cancelli del DS Store dove non può entrare nessuno che non sia un invitato (c'era un controllo assoluto sugli ingressi addirittura nel piazzale), non sappiamo orari e spostamenti, non sappiamo cosa facciamo e dove ma voi potete venire a vedere da dietro la rete"
Non vi sembra che sarebbe stato molto peggio?
Per la cronaca, poi, il programma è stato lo stesso per i tre giorni: arrivo al mattino presto per il briefing e per la pulizia delle auto, conferenza di 30 minuti con il gruppo dei venti giornalisti, assegnazione degli equipaggi e partenza; prima andavano le DS3 nuove, poi noi con le vecchie, itinerari diversi.
Il nostro era: raccordo fino all'uscita per Bracciano e poi braccianese vecchia fino ad Anguillara, da lì all'agriturismo (chiuso al pubblico, interamente prenotato da PSA) dove i fortunati avevano un'ora secca per pranzare mentre gli sfortunati (Isma ed io) restavano sotto il sole a registrare le interviste. A digiuno.
Alle 15:00 ripartenza con cambio di equipaggi tra DS nuove e vecchie e rientro rapido alla ds Store per le 16:30
Tutto a capote aperte, tutto sotto al sole cocente. Tanto che arrivati alla ds Store l'unico desiderio era quello di tornare in hotel a farsi una doccia e riposare.
Dov'era lo spazio per una anche minima convivialità?
Quanto al primo intervento di Fischer, sarebbe facile replicare ricordando certi suoi comportamenti, ma voglio considerarlo lo sfogo di un'amico che per un attimo ha perso la prospettiva delle cose e chiudere la discussione prima di cominciarla.
P.S.: nessuno ha chiesto a chicchessia il silenzio sull'evento, semplicemente -e per i motivi sopra indicati- non c'era ragione di discuterne qui e nessuno l'ha fatto, compresi i tanti altri che sapevano della possibilità ed hanno declinato per motivi di impegni di lavoro (evento infrasettimanale che richiedeva cinque giorni tra arrivo, evento e rientro) o perché non gli andava di prendersi tutto il caldo che ci siam presi noi.