Aci e Amicale Citroen de France

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Offline cristiano

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Aci e Amicale Citroen de France
« il: Novembre 15, 2017, 02:34:30 am »
Chi mi spiega 'sta cosa? Ovvero, Amicale Citroen Internationale e Amicale Citroen de France non sono due organizzazioni che raggruppano club e sodalizi dedicati al marchio Citroen, ovvero non facenti parte di PSA, si legge sulle pagine dei siti? Chi ha deciso di tirare in ballo li dentro la triste dicitura Citroen & DS, DSA e il relativo marchio? Hanno deciso gli appassionati dei club di tutto il mondo e di Francia rispettivamente (strano, ai soci han chiesto qualcosa che mi sono perso?) e sono i soci contenti di questo?...vogliamo procedere anche con il Riasc?
« Ultima modifica: Novembre 15, 2017, 03:00:50 am da cristiano »
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Offline Martini

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Re:Aci e Amicale Citroen de France
« Risposta #1 il: Novembre 15, 2017, 10:41:14 am »
Lo hanno deciso i Club, sia a livello di ACI, con tanto di modifica agli statuti che di ACF.
La decisione è stata presa dai delegati all'interno dell'ACI e dai presidenti dei Club dell'ACF.

Se hai curiosità ulteriori, chiedi pure: sono stato tra i firmatari del primo statuto ACI ed in eccellenti rapporti con l'ACF che accede regolarmente al Centro Documentazione per ogni esigenza documentale.

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Offline cristiano

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Re:Aci e Amicale Citroen de France
« Risposta #2 il: Novembre 15, 2017, 11:38:46 am »
Tutto chiaro, per carità. Era solo una curiosità di stanotte, quando non avevo sonno...e non certo per queste cose. Probabilmente, è già da parecchio che ACI ecc. hanno adottato questo assetto, ma ci ho fatto caso solo in questi giorni. Non mi torna però con le numerose lamentele, petizioni e quant'altro lette sul web (ma anche in questo forum) e avanzate da appassionati del marchio Citroen, in merito al nuovo corso PSA e a certe discutibili scelte. Appassionati che probabilmente e in tanti casi, penso io, sono anche soci di club e sodalizi citronici vari disseminati per il mondo e che dovrebbero a questo punto riconoscersi nelle posizioni assunte dall'ACI ecc. Del resto, come socio di un club federato Riasc (più d'uno, in passato) non ricordo che nessuno mi abbia mai chiesto un parere vincolante su questo tema.
« Ultima modifica: Novembre 15, 2017, 11:40:49 am da cristiano »
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Re:Aci e Amicale Citroen de France
« Risposta #3 il: Novembre 15, 2017, 12:28:13 pm »
" ... non ricordo che nessuno mi abbia mai chiesto un parere vincolante su questo tema."

Argomento molto interessante ...
Sarebbe utile per chiarezza conoscere i motivi e la procedura decisionale
seguita per la firma di questo documento.
 [???]
« Ultima modifica: Novembre 15, 2017, 12:30:55 pm da manug75 »

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Offline Martini

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Re:Aci e Amicale Citroen de France
« Risposta #4 il: Novembre 15, 2017, 12:31:46 pm »
Tutto chiaro, per carità. Era solo una curiosità di stanotte, quando non avevo sonno...e non certo per queste cose. Probabilmente, è già da parecchio che ACI ecc. hanno adottato questo assetto, ma ci ho fatto caso solo in questi giorni. Non mi torna però con le numerose lamentele, petizioni e quant'altro lette sul web (ma anche in questo forum) e avanzate da appassionati del marchio Citroen, in merito al nuovo corso PSA e a certe discutibili scelte. Appassionati che probabilmente e in tanti casi, penso io, sono anche soci di club e sodalizi citronici vari disseminati per il mondo e che dovrebbero a questo punto riconoscersi nelle posizioni assunte dall'ACI ecc. Del resto, come socio di un club federato Riasc (più d'uno, in passato) non ricordo che nessuno mi abbia mai chiesto un parere vincolante su questo tema.

Anche perché il RIASC cosa c'entra con quel che accade oltre le alpi?

Al RIASC, nessuno finora ha chiesto di dividere tra Citroën e DS o di diventare il RIASC&DS.

I rapporti tra gli appassionati, i loro Club e PSA, in Italia, passano dal Centro Documentazione (così come in Francia passano dall'Aventure) e a noi non pare che DS debba essere divisa storicamente da Citroën: la DS19 è una Citroën, anzi: tutte le DS fino alla DS5 del 2014 sono delle Citroën.

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Offline Martini

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Re:Aci e Amicale Citroen de France
« Risposta #5 il: Novembre 15, 2017, 12:38:52 pm »
" ... non ricordo che nessuno mi abbia mai chiesto un parere vincolante su questo tema."

Argomento molto interessante ...
Sarebbe utile per chiarezza conoscere i motivi e la procedura decisionale
seguita per la firma di questo documento.
 [???]

Per quanto riguarda l'ACI, ogni Paese ha due delegati. Io sono stato uno dei due italiani dalla fondazione dell'ACI nel 2003 al 2014, quando ho lasciato l'incarico che avevo nel RIASC e contestualmente ho "liberato" anche il mio posto di delegato ACI.

Ogni anno si tiene almeno un AGM (Annual General Meeting), di norma in concomitanza con grandi eventi o con Rétromobile.
I due delegati di ogni Paese vanno e votano gli argomenti proposti dal board dell'Amicale il cui segretario è -per altro- l'italianissimo Guido Wilhelm.

Nell'ultima riunione a cui fui presente (2014) l'argomento del marchio DS fu preso in esame ed il board propose di modificare gli statuti per inserirlo come marchio indipendente (si sapeva già cosa sarebbe successo). Un rappresentate di PSA fu presente all'evento e spiegò il perché della nascita del nuovo brand. Nessuno eccepì nulla e alla riunione successiva fu approvato il nuovo statuto, ma io non c'ero già più quindi ho saputo leggendo il sito dell'Amicale e dalle newsletter che ancora mi arrivano.
Suppongo sia avvenuto lo stesso (contemporaneamente) nell'ACF, che all'ACI è legata anche per tramite di Laurent de Rocheprise, storica figura del citroenismo internazionale, che è poi uno degli organizzatori di Eurocitro a Le Mans, dell'ICCCR di Clermont e del prossimo centenario a La Ferté Vidame del 2019.

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Offline cristiano

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Re:Aci e Amicale Citroen de France
« Risposta #6 il: Novembre 15, 2017, 12:50:53 pm »
Ma infatti io mi sto focalizzando ora su ACI e Riasc (e i suoi club federati), tentando di stabilire un nesso logico tra quanto ratificato presso ACI (es. il sostituire Citroen con Citroen & DS e annoverare DSA nelle pagine ACI)  e il pensiero (a giudicare da quel che leggo) degli appassionati italiani dei club su questa faccenda, nesso che non mi pare francamente esserci. Quel che hanno deciso Amicale Citroen de France e i suoi club francesi sono giustamente affari loro. ACI e Riasc sono in relazione, giusto? ACI pronto? Pronto ACI?...     
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Offline Martini

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Re:Aci e Amicale Citroen de France
« Risposta #7 il: Novembre 15, 2017, 01:22:28 pm »
Ma infatti io mi sto focalizzando ora su ACI e Riasc (e i suoi club federati), tentando di stabilire un nesso logico tra quanto ratificato presso ACI (es. il sostituire Citroen con Citroen & DS e annoverare DSA nelle pagine ACI)  e il pensiero (a giudicare da quel che leggo) degli appassionati italiani dei club su questa faccenda, nesso che non mi pare francamente esserci. Quel che hanno deciso Amicale Citroen de France e i suoi club francesi sono giustamente affari loro. ACI e Riasc sono in relazione, giusto? ACI pronto? Pronto ACI?...   

Sei fuori strada Cristiano: i due delegati italiani all'ACI non rappresentano il RIASC, ma la totalità dei Club italiani che TEORICAMENTE dovrebbero nominarli annualmente. Quindi rappresentano il Club 2CV delle Bielle del Sud, quello 2CV di Foligno, il CX Club, il Club SM, il Club C3 Pluriel, il Club DS3 Sardegna, il C-Club (o Citroën Club) eccetera eccetera.
In altri Paesi, come la Germania e la Francia, esistono le Amicale locali, che raggruppano tutte queste anime, senza distinzioni di anno-modello tra le Tréfle e le DS5, da noi no: il RIASC riunisce sette Club su una ventina totali. Ecco perché i delegati italiani non rappresentano il RIASC ma TUTTI i citroënisti d'Italia.

Inoltre, i Delegati non sono tenuti a consultarsi con nessuno (anche se logica vorrebbe) ma sono "plenipotenziari" e votano in autonomia.
E' una forma di democrazia rappresentativa, come quando un senatore vota in parlamento: non è che ogni volta deve consultare il suo collegio elettorale.
Se quel senatore non piace, la volta dopo ne viene eletto un altro.

Poi non so com'è andata la votazione sull'argomento specifico, non c'ero. Ma ti dico che all'esame della faccenda non ci furono grosse rimostranze da parte dei delegati: venne un tipo di PSA che spiegò il piano industriale, dicendoci che l'azienda era messa malino e che per andare avanti doveva allungarsi su nuovi rami di mercato e che quella di creare un nuovo brand era una decisione chiave del nuovo piano, costruendo una gamma nuova in dieci anni, con le prime vetture nel 2017/2018. Eccoci.
A nessuno sembrò strano che avendo una storia come quella di DS il gruppo decidesse di usarla per battezzarci il nuovo marchio di lusso, per quanto creare un marchio da una vettura del passato possa sembrare equilibrismo.

Ma su questo abbiamo già scritto pagine e pagine.

Piuttosto mi piacerebbe che i Club si decidessero a nominare il secondo delegato ACI italiano: la prossima riunione è a febbraio e Guido sarà ancora una volta da solo. E' dal 2014 che questa situazione, per vari e comprensibili motivi, si protrae, privando l'Italia di una possibilità importante come quella di influire nelle decisioni interne all'ACI.
Alla fine ci vuole una persona disponibile a spostarsi una o due volte all'anno (per gli AGM) e che parli un ottimo inglese, lingua ufficiale dell'ACI.
E che ovviamente non sia un "nuovo arrivato" ma che abbia esperienza e informazioni sul mondo degli appassionati

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Offline mickey

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Re:Aci e Amicale Citroen de France
« Risposta #8 il: Novembre 15, 2017, 06:45:52 pm »
Trovo importante che finalmente qualcuno si interessi a queste cose: vi è la necessità che i club (TUTTI, non solo i famosi 7...) hanno di dare  almeno due delegati in rappresentanza dell'Italia è molto importante.
Ed è giusto parlarne e affrontare prima e non dopo.

Per il resto quoto Martini, tutto corretto quanto scritto sopra.

Con un ringraziamento particolare a Guido che cmq si è sbattutto non poco e da solo su questo fronte.

Uno che avrei visto bene lì insieme a Guido era il buon Havrais, che oramai gira il mondo come fosse casa sua e di lingue ne parla ben 5; ci lavoreremo in futuro  per riportarlo a bordo, chissà....


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Offline cristiano

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Re:Aci e Amicale Citroen de France
« Risposta #9 il: Novembre 15, 2017, 10:42:53 pm »
...certo, certo, tutto giusto e formalmente ineccepibile. A mio modesto parere, sarebbe  importante che i delegati (come suggerisce la parola stessa) si facessero almeno interpreti e portatori del pensiero dei club citronici italiani tutti. Pensiero che su questioni come DSA e Citroen & DS non coincide probabilmente con quanto si legge sul sito ACI, almeno a giudicare dai numerosi commenti negativi uditi e letti in terra italica in merito a tali aspetti.
« Ultima modifica: Novembre 15, 2017, 10:48:30 pm da cristiano »
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Offline Martini

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Re:Aci e Amicale Citroen de France
« Risposta #10 il: Novembre 16, 2017, 10:59:43 am »
...certo, certo, tutto giusto e formalmente ineccepibile. A mio modesto parere, sarebbe  importante che i delegati (come suggerisce la parola stessa) si facessero almeno interpreti e portatori del pensiero dei club citronici italiani tutti. Pensiero che su questioni come DSA e Citroen & DS non coincide probabilmente con quanto si legge sul sito ACI, almeno a giudicare dai numerosi commenti negativi uditi e letti in terra italica in merito a tali aspetti.

Vedi Cristiano, la situazione è ampia e variegata: ci sono Club (che poi è meglio dire "persone") che la pensano come te ed altre (vedi i possessori di DS moderne) che sono anche orgogliosi di avere una DS moderna e che quell'auto si ispiri almeno formalmente alla DS classica.
Il delegato chi deve rappresentare? Te o loro?
Chi deve decidere?
Poi, francamente, se ti guardi in giro, tutta questa opposizione alle scelte di PSA è arrivata da poche persone e le grandi associazioni cui è stato chiesto (vedi anche Germania e Olanda) hanno volentieri aggiunto DS ai loro statuti, in nome del mantenimento di un rapporto di collaborazione col costruttore che non può fare che bene agli associati.


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Offline cristiano

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Re:Aci e Amicale Citroen de France
« Risposta #11 il: Novembre 16, 2017, 11:34:53 am »
...ringraziamo certamente per la tua lectio magistralis sui massimi sistemi democratici (ecco, hai proprio citato quelli da non imitare, a base di governi autoreferenziali e non eletti dagli elettori, di parlamenti composti da soggetti che più che interpretare gli orientamenti degli elettori, il che mi parrebbe quanto meno doveroso,...son lì per farsi gli affari propri, o delle delle lobbies che li hanno sponsorizzati, pronti comunque a cambiar casacca alla bisogna ecc. ecc..). Venendo al nostro caro tema, proprio perché la situazione clubbistica è ampia e variegata (ma continuo a ritenere che siano più quelli che disapprovano, di quelli che approvano e il mercato pare davvero confermarlo), forse valeva la pena (o varrà la pena, le cose si possono comunque rettificare, pena qualche figura di m...per qualcuno, ma pazienza) mantenere la barra dritta sul fatto di considerare club e associazioni fino all'ACI come semplici sostenitori e appassionati del marchio Citroen e basta (comprese DS e SM...), pure collaborando con la casa costruttrice, ma solo per quanto concerne codesto storico marchio, astenendosi perciò dal licitare le mistificazioni viste. Lasciando pure a PSA e ai suoi emissari (Aventure, CDSC ecc.) il compito di perorare il nuovo discutibile corso, con tutte le nefandezze fatte e scritte al riguardo.     
« Ultima modifica: Novembre 16, 2017, 11:40:47 am da cristiano »
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Offline Martini

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Re:Aci e Amicale Citroen de France
« Risposta #12 il: Novembre 16, 2017, 11:58:17 am »
Ma che formidabile minestrone, Cristiano!

Partendo dal fondo, il CDSC (come l'Aventure) non sono ""emissari"" di nessuno: si tratta di associazioni indipendenti, con un loro statuto che sancisce questa condizione, fatte apposta per tutelare il patrimonio storico qualunque cosa decida l'azienda proprietaria dei marchi.
Si tratta di una sorta di fondazioni che sono, si, sostenute economicamente dal costruttore ma che in pratica e di fatto non ne sono dipendenti.
Ti piaccia o meno, questa è la sostanza dei fatti.

Passando alla parte centrale del tuo ragionamento, ti dico francamente che mi sembri quel tipo di cittadino che è contento solo e soltanto quando il suo governo fa quel che vuole lui (e quel che gli interessa a livello di portafoglio).
Ti faccio un esempio: io non sono certamente favorevole all'ex-cavaliere, ma quando è stato eletto e poi nominato presidente del consiglio, sono stato il primo a dire che la forma sbagliata di dissenso era quella del boicottaggio. E' presidente del consiglio? Si. Quindi, mi piaccia o meno, mi rappresenta.
Questo dice la nostra Costituzione e questo dicono le regole della democrazia rappresentativa.
Non ti piace?
Emigra.
O fonda un partito politico per raccogliere il consenso e cambiare democraticamente le regole.
Poi parli di governi non eletti dagli elettori e dimostri di nuovo di non conoscere o di voler ignorare i codici che governano la società dove vivi: in Italia (e mi trovo costretto a riprendere la lezione) il governo è nominato dal Capo dello Stato, non dai cittadini. Ricordatelo.
TUTTI i governi sono "non eletti dagli elettori", ma nominati dal Presidente della Repubblica e approvati dal parlamento che (quello sì) è fatto dai parlamentari eletti da te, da me e dal resto dei cittadini italiani.
Quando tu paghi la quota di iscrizione ad un Club, nomini i suoi consiglieri che poi eleggono il Presidente, non sei tu che eleggi il Presidente.
Ed è il Presidente che elegge (con tutti gli altri Presidenti) i due delegati all'ACI.
Nessun delegato (fortunatamente) deve rispondere a te delle sue scelte e di ciò che ha votato e non venirmi a dire che siccome le scelte fatte non ti piacciono sono automaticamente sbagliate.

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Offline cristiano

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Re:Aci e Amicale Citroen de France
« Risposta #13 il: Novembre 16, 2017, 12:33:28 pm »
Certo, certo, nuova lectio magistralis sul massimo sistema democratico (da non imitare, come ho premesso...). Il minestrone (come sempre) piace cucinarlo a te, secondo esigenza del momento.
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Offline Martini

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Re:Aci e Amicale Citroen de France
« Risposta #14 il: Novembre 16, 2017, 12:39:36 pm »
Cristiano dai, proviamo a semplificare:

L'ACI, l'ACF e tutte le associazioni analoghe nel mondo decidono di variare i propri statuti per riconoscere la nascita del nuovo marchio DS ed abbracciare anche gli appassionati id questo brand. E' un fatto.

Tu chiedi di sapere come e chi l'ha deciso e ti viene spiegato. E' un fatto.

Tu dici che l'ACI è come un governo non eletto dagli elettori. E' un fatto.

Ti viene ricordato che nella democrazia rappresentativa chi è eletto non deve consultarsi con gli elettori ogni volta ma che li rappresenta comunque. E' un fatto.

Ora dov'è il minestrone?
Chi è che fa casino quando non sa più cosa rispondere?
Chi è che tira in ballo le lobbies, i poteri forti e tutto il resto? Quando arriveranno le scie chimiche e i microchip sottopelle?

Vado a comprare i popcorn.