Giusto o non giusto, in quella citta' han stabilito cosi' e il futuro sara' sempre piu' critico per tutti noi, viste le restrizioni in atto un po' dappertutto. In specie se i cittadini subiscono tutto passivamente, senza manifestare in forme di protesta organizzata, senza spronare gli enti preposti alla tutela delle autostoriche (tra cui anche il Riasc e i suoi club federati, in tutt'altro affacendati) a fare altrettanto (invece di organizzare tavole rotonde di nessun impatto mediatico), senza interessare le associazioni dei consumatori circa la possibilita' di prevedere azioni legali contro questi farabutti. Costoro agiscono sul traffico delle auto in maniera sproporzionata e pregiudiziale (ad esempio, quanto incide sull'inquinamento l'utilizzo delle poche euro0 rimaste, utilizzate raramente?), rispetto a riscaldamenti, traffico dei Tir, traffico aereo che sono le maggiori fonti di inquinamento massivo e che é ben più difficile limitare. Meglio come al solito insistere sugli aspetti più facili e paradossalmente meno impattanti sul problema. Su Ruoteclassiche di ottobre, oltre a un bel servizio sulle edizioni speciali della 2CV (Spot, Charleston, France3 ecc.), trovate il solito editoriale in prima pagina che tende a minimizzare la questione, rilevando che i provvedimenti più folli sono per ora circoscritti a Milano, Torino, e Roma, con possibile estensione ad altre città italiane. Io sono invece dell'idea che gli esaltati vadano fermati il prima possibile su tutto il territorio italiano...