L'ho letto stamattina e mi ha sconvolto.
Si chiama "Valentino" non a caso, se lo fanno a Milano è grave, ma dopo aver annullato la proiezione dei filmati sulla Mole con la motivazione che mi ha raccontato Martini "lesiva per la dignità della città" direi che ci sono stati ben altri problemi con gli organizzatori se si è arrivati a questo punto.
Addirittura annunciandolo lo switch con un anno di anticipo.
Che dire...la manifestazione in sé non mi è piaciuta ma è sicuramente un peccato per la Città averla persa.
Fabio
Le trattative con le Case sono iniziate il lunedì dopo il Salone e nessuno, che io sappia, è rimasto contento dei ridimensionamenti che hanno riguardato gli itinerari delle parate, la scorta dei vigili (nel nostro caso, forse pagati dalla Renault…) che manco conoscevano i percorsi e altre sciocchezze, come le multe agli stessi organizzatori. Quindi è del tutto logico che un evento di successo cerchi una diversa location e altri partner.
Per Torino, dispiace vedere come una città abdichi al suo ruolo di capitale italiana dei motori, perdendo una risorsa preziosa per la città (i 790.000 di cui parla Skara non dormono in tenda e non mangiano al Macdonald), per l'indotto (allestitori e i mille BRAVISSIMI volontari del gruppo logistico), in nome di una "integrità morale" che, così declinata, fa ridere i polli.
I rappresentanti delle istituzioni ho avuto modo di incontrarli all'inaugurazione del Salone (l'Appendino) e nel nostro giorno (il vicesindaco). Direi che più incompatibili non potrebbero essere, con l'Appendino che ci dice "ci teniamo alla nostra storia e faremo di tutto per esservi vicini nel tramandare la cultura dell'industria automobilistica, cui questa città è legata" ed il personaggio che sabato s'è presentato alle 13 con l'intenzione di tenere un discorso ai cento equipaggi Citroën, cui abbiamo risposto che avrebbe potuto salutarli dall'uscita dei Murazzi con la bandierina.